C’è sangue nelle mie feci, quindi guardo Franco e Ciccio

Ho un forte di mal di stomaco. Sulle prime non me ne preoccupo, perché soffro di gastrite da diversi anni (credo oltre venti). Ad un certo punto, però, la situazione si fa seria: le mie feci hanno un colore strano. Sono nere. Può voler dire solo una cosa: nella mia merda c’è del sangue, che ovviamente sta venendo fuori da qualche parte dentro di me. Raccolgo parte di un mio stronzo per farlo analizzare ed arriva la conferma: è proprio sangue. A questo punto contatto un conoscente che lavora in un clinica privata per effettuare una gastroscopia al più presto e capire quindi l’origine dell’emorragia.
Riesco ad avere un appuntamento dopo pochi giorni, ma nel frattempo penso e ripenso alla mia situazione. Come spesso accade, l’opzione più catastrofica mi sembra quella più probabile: tumore. Tra l’altro continuo a cacare nero. Nei giorni che mi separano dalla gastroscopia rimugino. Il problema non è morire in sé, ma come muori. Un conto è levarsi dalle palle velocemente, per un infarto o un incidente stradale, un altro discorso è invece consumarsi lentamente vomitando, cacando e pisciando sangue. Per cercare di avere pensieri positivi riguardo film che mi piacciono. Mi accingo ad elencarli, ma prima di farlo mi sento in dovere di specificare che sono un feticista delle commedie italiane degli anni Cinquanta/Sessanta, ma di quelle proprio del cazzo che più del cazzo non si può. L’ordine è rigorosamente casuale e sicuramente ne dimenticherò qualcuno.
Totò, Fabrizi e i Giovani d’Oggi
Sin dal titolo è evidente che ci siano Totò ed Aldo Fabrizi. È del 1960. I figli dei due protagonisti vogliono sposarsi, eccetera. C’è anche Geronimo Meynier, morto di COVID-19 nel 2021 ad ottant’anni.
Racconti Romani
Film del 1955 che racconta le disavventure di quattro giovani sfaccendati romani, tra truffe da quattro soldi ed indolenza. Uno di loro è interpretato da Maurizio Arena, divo del cinema italiano degli anni Cinquanta, il quale, caduto in disgrazia diversi anni dopo, finì a fare il guaritore/santone sino alla sua prematura morte, avvenuta nel 1979 a causa di un blocco renale (mi pare). Ci sono anche Totò e Vittorio De Sica.
Il Cocco di Mamma
1957. C’è sempre Maurizio Arena, ma anche Bud Spencer, ai tempi giovanissimo e conosciuto (poco) con il suo nome di battesimo: Carlo Pedersoli. Vi sfido a riconoscerlo.
Poveri ma belli
1957, regia di Dino Risi (forse il suo film più famoso). Un grande successo di quel periodo, che tra l’altro diede il via ad una trilogia (Belle ma povere dello stesso anno e Poveri milionari del 1959). Oltre al più volte citato Arena, tra i protagonisti c’è un altro divo di quegli anni, il toscano Renato Salvatori (morto a fine anni Ottanta di cirrosi epatica), e la superlativa Marisa Allasio, una femmina semplicemente S-T-R-A-T-O-S-F-E-R-I-C-A.
Sedotti e bidonati
Uno dei miei film preferiti di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Anno di grazia 1964. Franco e Ciccio, due cugini siciliani imbecilli, rispondono a un annuncio matrimoniale trovato sul giornale: due ricche ereditiere gemelle svedesi residenti a Roma cercano marito. Le ragazze hanno un piccolo difetto fisico non meglio specificato. Arrivati a casa delle probabili future mogli, i due minchioni scoprono che potranno entrare in possesso del loro patrimonio solo dopo il matrimonio e, come se non bastasse, che le signorine scandinave sono gemelle siamesi. In realtà si tratta di una truffa, eccetera. In questo film c’è una delle primissime apparizioni (se non la prima in assoluto) di Lino Banfi.
2 samurai per 100 geishe
1962. Due cugini siciliani stupidi come sassi, Franco e Ciccio, vengono a sapere che una zia emigrata in Giappone decenni prima ha lasciato loro in eredità un cospicuo patrimonio. Giunti a Tokyo, scoprono che prima di incassare devono diventare due samurai. Nel cast c’è anche il mastodontico Mario Carotenuto.
Il giorno della gastroscopia arrivo sul posto in anticipo rispetto all’appuntamento. Per fortuna anche il gastroenterologo arriva prima, quindi non attendo troppo. Ovviamente mi fa diverse domande e quando arriva quella immancabile sulla merda gli dico che i miei stronzi sono neri come la tastiera del Pc. Dopo quella risposta sembra aver capito tutto e di colpo l’infermiera mi chiede di seguirla. Lei non è male. Nel senso: non è una strafica, ma non le manca niente. Con lo spray, tipo quello del dentista (o forse è proprio quello), mi anestetizza la lingua. Fa talmente schifo che mi viene un conato di vomito e quando lei si gira ne sputo un po’ per terra. È un gesto maleducato che non si fa, è vero, ma ha davvero un sapore insopportabile di fica sporca. Finita questa operazione, mi fa stendere e posizionare in un certo modo, poi mi somministra la sedazione endovenosa. Da lì ho ricordi confusi, poi mi svegliano e mi chiedono come mi senta. Rispondo “di merda”, perché effettivamente mi sento così, come se un tir mi fosse passato addosso ventisei volte. L’infermiera mi dice che non sono stato tanto bravo. Io lì per lì non le rispondo, però, nonostante il rincoglionimento post-sedazione, mi ringalluzzisco perché mi sembra un gioco erotico. Dopo le rispondo, stile moviola, che mi dicono tutte che sono cattivo, ma poi mi viene sonno. Fanno entrare mio fratello, perché ad un certo punto inizio a non capire un cazzo di niente (più del solito). Ho un’ulcera gastrica. E ce ne sono altre rimarginate. Insomma: sopravvivo. Mi dà 92.000 medicinali da prendere 839 volte al giorno, alimenti e bevande da evitare, eccetera. Io voglio solo dormire, perché ho davvero sonno. Alla fine è andata abbastanza bene. (Il Messicano)
Beh dai ti è andata bene .. io ho una cazzo di ernia iatale .. piccola ma rompicoglioni e anch’io vado matto per i film bianco e nero
commedia .. per dire ogni anno mi guardavo tutti i i don camillo ..
dove li trovi ..? che m’hai fatto venire nostalgia ..
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