VAINO – Metsänpeitto

Che in quest’inizio di 2022 stia uscendo poca nuova musica rilevante ce ne siamo accorti un po’ tutti. Abbiamo tutti detto la nostra sul perché o il percome, ci siamo tutti chiesti come mai, com’è possibile e via così. Il tutto prosciugando pinte di rossa doppio malto ghiacciata a dovere informandoci quanto più possibile su nuove uscite, scavando in Youtube, Bandcamp o altrove.
Bene, siamo quasi a fine febbraio e sembra che timidamente qualcosa cominci a muoversi. Non è che dischi nuovi non ne siano usciti nel frattempo, è solo che la maggior parte è di livello quantomeno mediocre; io non penso di essere diventato choosy tutto di colpo, schifezzuole ne sono uscite anche gli anni passati a vagonate, ma almeno erano bilanciate da una cospicua percentuale di musica di ottimo livello, percentuale che per il momento latita. Tra la musica di ottimo livello possiamo ben includere il debutto dei finlandesi Vaino, un duo di ragazzi piuttosto giovani che in Metsänpeitto propone un tipo di black metal scolastico, melodico ed intrigante. Consapevoli che oramai ci sia poco da inventare se vuoi suonare black ortodosso, i ragazzi preferiscono mantenere le cose sul piano essenziale, suonando ritmiche semplici prevalentemente mid-tempo con qualche accelerazione più violenta per rendere più dinamico il prodotto finale. Con un riffing ben definito e decisamente orecchiabile sul quale incastrano frasi di chitarra ancora più melodiche, i sette pezzi sono tendenzialmente brevi (l’album dura trentadue minuti appena) ed immediati, eppure studiati nei minimi particolari con riff precisi e squadrati ed arrangiamenti di alto livello. Possiamo ben dire che il gruppo abbia fatto centro e che in mezzo a tanta mediocrità il loro disco si stagli come un Kilimangiaro in mezzo all’altipiano orientale africano.
In quanto finlandesi, una certa dose di ispirazione la prendono dai loro conterranei del passato Thyrane, il resto lo pescano a strascico dal mare di gruppi di black melodico, svedese in primis e scandinavo più genericamente – a me ricordano parecchio i Vargavinter, per esempio, quelli che uscirono con il gioiello Frostfödd 25 anni fa purtroppo senza dargli mai un seguito – ottenendo con la sapiente miscelazione di queste fonti d’ispirazione brani piacevoli e piacioni che hanno il potenziale giusto per essere graditi anche da chi non digerisce più di tanto il black metal supertrucido e ultraviolento. Il brano più “furioso” è Missä Käärmeet Pesivät, un giusto connubio tra riff tirati e sezioni più moderate, e questo è dire tutto. Ma la vera essenza dei Vaino la trovate in un pezzo come Surutyö, che ha quel riff così mi-ti-piazzo-in-testa-e-non-ne-esco-più che, se per il black metal esistesse una Superclassifica Show (il Supertelegattone mmmmaaooo che magari avete sentito nominare qualche volta da gente ageé come il sottoscritto),si piazzerebbe in cima alla hit-parade e ne verrebbe difficilmente scalzato nel corso dell’anno. Essendo un disco particolarmente breve e, ripeto, molto accattivante, lo si ascolta con piacere senza alcuno sforzo di concentrazione, scorre via come l’acqua di un torrente di montagna se mai un giorno si deciderà a piovere di nuovo, vale la pena reperirlo e se ne desiderate anche un supporto fisico non sprecherete un solo centesimo dei vostri soldi. (Griffar)
Vero che sta uscendo poca roba interessante ma ogni tanto capita qualcosa di molto, molto interessante.
Sulla scia dei The Spirit, black/death melodico di scuola svedese (ma pare che i tedeschi ne vadano matti).
"Mi piace""Mi piace"
Questo disco è una meraviglia,partendo dalla produzione,mi ha fatto tornare indietro di 25 anni.
Gira ininterrottamente da 10 giorni nelle mie casse.
"Mi piace""Mi piace"