Intimismo senza limitismo: Vàli
Se andate a riprendere qualche poll di fine anno di Metal Shock intorno al 2006/2007, vedrete che due volte di fila citai come “disco più atteso del prossimo anno” quello dei Vàli. Dopo l’eccezionale demo Forlàtt nel 2004, la one-man band norvegese aveva firmato un contratto per Prophecy/Auerbach e io ingenuamente ipotizzai un disco a breve. Passati più di 6 anni di silenzio praticamente assoluto, iniziavo a pensare che questo lavoro fosse stato abortito. Invece, quando ormai le speranze erano ridotte al lumicino, arrivano dalla Prophecy due notizie strepitose. La prima, come forse avrete già capito, è la data d’uscita del nuovo album Skogslandskap (30 Agosto), la seconda, bella come la prima, è la ristampa del citato demo. Ora, se vi piace il folk intimista a là Kveldssanger degli Ulver o quello di Where at night the wood grouse plays degli Empyrium o gli October Falls acustici, con Forlàtt andate sul sicuro. Riesce nell’impresa di essere ancora più accessibile e malinconico dei due capolavori citati, nonostante sia addirittura più semplice: solo chitarra acustica, canzoni brevi, soltanto anima e cuore. Del nuovo album è stato invece messo a nostra disposizione un pezzo (Stein og bark) che dimostra inequivocabilmente che tutti questi anni non hanno spostato di una virgola la qualità delle loro composizioni. A mio giudizio, il brano è meraviglioso, le uniche differenze che sembrano esserci con i pezzi del demo sono la migliore qualità del suono e della produzione, più una stratificazione sonora maggiore che però non sposta l’effetto intimista malinconico, anzi lo esalta. Credo proprio che chi non disdegna frequenti incursioni in territori sonori folk abbia già due dischi da comprare quando torna dalle vacanze. Comunque, nello spirito della sezione ‘aperitivi’, aprite il link e giudicate voi. (Fabrizio “Er Doom” Socci)
Cazzo sì. Ho già capito che sarà un autunno mesto
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sublime!!!
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