Vulgar display of Portland
Non pretendo che condividiate la mia fissazione per Portland (che negli Stati Uniti, a quanto ho capito, mi bollerebbe automaticamente come hipster, pfui) ma non ci posso far nulla se nella città più fricchettona d’America stanno così avanti. Prendete gli esimi violoncellisti raccolti sotto il moniker di Portland Cello Project. Questa è gente seria, mica roba per ragazzini come gli Apocalyptica. L’ensemble sta attualmente portando in giro un repertorio che parte dalla musica barocca, passa attraverso la classica e la romantica e poi si tuffa nel Novecento con l’esecuzione integrale di Vulgar Display Of Power. “Crediamo che l’angst dei Pantera sia un qualcosa di non troppo distante da quella dei nostri compositori preferiti, quali il primo Beethoven, Khachaturian e Shostakovich” spiegano. E chi siamo noi per contraddire dei violoncellisti di Portland?
che roba ragazzi, artisti a tutto tondo che hanno veramente capito che Vulgar display of power è arte, e se la gioca alla pari con le composizioni di Beethoven e i drammi musicali di Wagner. Quando sarò meno barbone e avrò i soldi per permettermi un simile viaggio, a Portland ci vado, anche solo per accendere la radio e trovare un pezzo dei Grateful Dead, o dei Jeffeson Airplane. Sarà anche da hipster ascoltare la paccottiglia sessantottina, ma oh a me piacciono sul serio.
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Come se ci fosse stato bisogno di estrapolare l’anima a quei brani per fare capire a tutti che i Pantera come essenza sono e sono sempre stati puramente e sinceramente dei terroni. Questa versione mi ricorda anche certi Woven hand e la mistica di tutti quei splendidi film ambientati negli stati sudisti.
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Non me ne vogliano i signori strumentisti… ma l’effetto è una cagata pazzesca
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puoi fare le loro canzoni pure coi rutti…ma i pantera rimangono sempre arte all’ennesima potenza
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