Kerry King pubblica il primo singolo e lancia qualche frecciata agli ex compagni

Kerry King ha scritto in buona parte Divine Intervention e gli album usciti dal 2006 in poi. Da Christ Illusion, per intenderci. Per quanto nutra una simpatia non nascosta nei riguardi di Divine Intervention, al punto da dedicargli un pezzo, il meglio della discografia degli Slayer l’ha firmato Jeff Hanneman. E questo lo sappiamo un po’ tutti.

Jeff Hanneman era gli Slayer, a mio modo di vedere l’intera questione; Tom Araya il reverendo che ne proclamava il verbo; Dave Lombardo il pizzico di sale necessario a render perfetta quella che era di per sé considerabile una grandissima cosa. Il mio gruppo preferito di tutti i tempi non lo interpreto in nessuna altra maniera: Kerry King era e resta l’anima death metal degli Slayer, l’autore di Piece by Piece, il punto di contatto eterno con la loro prima incarnazione nera, estrema, satanista. Ma non è sua la firma sul miglior repertorio della band, e questo lui lo sa.

Il fatto che Kerry King spingesse per tener viva la fiamma non lo comprendevo se non dal punto di vista economico. Fa bene Tom Araya a ritirarsi, riguardarsi e starsene in famiglia; e fa bene Kerry King a vivere di musica sino all’ultimo respiro, purché la faccenda non rechi il nome degli Slayer. Detto, fatto: è ora della resa dei conti, dei nodi che vengono al pettine seppur non sulla testa del chitarrista, la cui barba, semmai, non conosce forbice all’incirca dagli anni Novanta.

Il tutto condito da non trascurabili dosi di veleno: Kerry King che in questi giorni si rivolge a Tom Araya, indirettamente, dicendo che dall’ultimo concerto con gli Slayer non l’ha più sentito. “Non un messaggio o una fottuta e-mail”. Kerry King che ne ha perfino per Dave Lombardo, riesumando vecchi dissidi risalenti al periodo in cui Jeff Hanneman era ancora vivo, e, ribadendo che all’epoca in cui Tom Araya lo voleva da tempo fuori dalla line-up, lui lo aveva difeso. E pertanto Dave Lombardo per Kerry King “non esiste, è come se fosse morto”. Tutto questo chiacchierare mi sa di disperato tentativo di pubblicizzare. Se qualcuno avesse ipotizzato una reunion degli Slayer con Dave Lombardo nella partita, sono convinto che per Kerry King sarebbe esistito eccome. Messo nero su bianco che questi quattro sono stati per decenni un branco di stronzi che non si sopportavano e che producevano in serie dischi meravigliosi, veniamo al dunque.

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I Kerry King’s Slayer Inc. of Fire sono ora realtà. Una formazione incredibile, da All Star Game, con Mark Osegueda che chissà se e per quanto resterà lì dentro, tournée annesse, senza finire per compromettere i Death Angel, che, da The Art of Dying, di dischi ne hanno confezionati ben sei. Con Paul Bostaph unico ex Slayer da portarsi appresso, e l’assenza impalpabile di quel Gary Holt, inizialmente dato per scontato e in un secondo momento pienamente al timone degli Exodus, come dev’essere. Ma quello già lo sapevamo all’incirca dal novembre scorso, quando le parti in causa avevano messo una pietra tombale riguardo una ventura e imminente collaborazione.

Sia chiaro, se devo vedere un gruppo di punta sputtanato coi suoi leader e compositori appresso a Kerry King, impegnati in lunghi tour, allora preferisco che tutto questo non veda mai la luce.

Poi c’è un mio pallino, Phil Demmel alla seconda chitarra, un nome una garanzia, Vio-Lence e Machine Head i suoi biglietti da visita.

C’è anche un bassista, Kyle Sanders, da dieci anni con gli Hellyeah, che, da un po’ meno di dieci anni, Ciccio Russo cerca di mettermi in testa che non sono affatto una merda. Non fosse per Vinnie Paul non li avrei francamente calcolati.

L’album (From Hell I Rise) uscirà a maggio e il primo singolo, prodotto da Josh Wilbur (Lamb of God), per la cronaca è intitolato Idle Hands.

Dal lato tecnico il suono è particolarmente potente, sebbene la batteria sia del tutto priva di dinamiche. Se penso a quanto suonava bene Paul Bostaph nel grezzo Divine Intervention (nella sola Killing Fields il suo strumento aveva tre mixaggi differenti) e in God Hates us All, e poi metto questa robetta senz’anima, a budget ridotto ma col piglio della finta produzione grossa, finisco per detestare la batteria. Uno come Paul Bostaph deve risaltare, non ricevere un trattamento del genere. Prendi Paul Bostaph e finisce che ascoltiamo un cazzo di MIDI, accidenti a te e a chi ti manda in giro.

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Il pezzo è robetta per fare sbavare i nostalgici: se poi ci riuscirà pure, applaudo. Mark Osegueda ci mette tanta grinta, nella strofa fa pari pari il compito di Tom Araya e sempre degnamente lo sostituisce nelle urla che ne sono il marchio di fabbrica. Tom Araya per lunghi tratti della sua carriera è stato afono, mentre Osegueda tiene botta. Se A sia dunque sostituibile con B, o se sia stato ben sostituito con B per il fatto che non ci troviamo affatto nel prosieguo degli Slayer, stabilitelo voi.

Il riffone spezzato che prevale nella prima metà è roba alla Skeleton Christ; la parte veloce non è lontanamente rilevante. Nella seconda metà si respira qualcosina in più della nave madre. Bello il passaggio a 1:57 di durata, apprezzabile e in qualche maniera melodico è il chiassosissimo assolo con tanto di immancabili fischi in chiusura.

Idle Hands si colloca distante dal riffing serrato alla Divine Intervention che aveva caratterizzato buona parte di Christ Illusion. È in un certo senso un ammodernamento del suono che prevaleva in quella porcheria devastante che era stato l’ultimo album degli Slayer, il cui assurdo titolo nemmeno lo nominerò. E pertanto non mi dice niente. Rimanda a casa Demmel e Osegueda, che lì hanno da fare. Magari un nuovo disco, magari i cazzi loro. (Marco Belardi)

6 commenti

  • Avatar di Magus79

    È sempre così, o muori da eroe o vivi abbastanza a lungo da diventare il cattivo, Kerry ha avuto la sfortuna di non morire e quindi si becca la merda, potresti almeno prenderti la briga di guardare i credits degli album, su christ Illusion e word painted blood king ha scritto metà dei pezzi e hanneman l’altra metà, probabilmente se fosse stato lui a morire invece di Hanneman ora scriveresti che king era l’anima degli slayer.

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    • Avatar di Marco Belardi

      No, perché in linea di massima di quei due dischi mi frega poco. Credo che l’ultimo album in cui Hanneman ha dato un contributo maggiore rispetto a King (nella scrittura dei pezzi) fosse God hates us all, poi ha lentamente mollato il timone. Sempre stato per Jeff Hanneman, anche quando era vivo, e li ho visti quattro volte sempre e solo con Jeff Hanneman. Con Gary Holt sono venuti a Firenze e me ne sono rimasto a casa, per Jeff Hanneman

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  • Avatar di Lord Humungus

    Chiaro che ci sono risentimenti che con il passare degli anni non sono diminuiti, anzi, sono diventati una cancrena,e ho il sospetto che Ciccio King non scherzi affatto da questo punto di vista, “Non gli auguro il peggio” è pura poesia, potrebbe farci una canzone.
    Sappiamo anche che a parte forse i primissimi anni gli Slayer non sono mai stati una famiglia, e penso ci stia come cosa, se non non sarebbero i fottutissimi Slayer.
    Concordo sulla produzione dell’album, decisamente anonima, plasticosa e “moderna”…. ma sono caratteristiche che affligono gran parte delle produzioni metal.
    Il singolo mostra quello che ci si poteva aspettare a livello musicale.
    Cmq Marco, Gary Holt dal vivo è una bomba, con gli Slayer durante un pezzo gli ho visto fare una cosa che mi ha ucciso: Mentre King continua a suonare lancia la chitarra a un roadie e questo gli lancia a sua volta una bottiglia d’acqua o birra… non saprei dire cosa fosse, Gary Holt beve… e il roadie poi gli rilancia la chitarra.. lui la riprende esattamente nel momento giusto per far partire il suo solo. Fantastico.
    Si, certo, Hanneman è il compositore più importante.
    Però mi preme dire come con il passare degli anni il bravo ragazzo Paul sia stato sempre più spompo dietre la batteria, molto lontano da come aveva iniziato la sua avventura con gli Slayer, e la questione non è solo il confronto con Lombardo, ma anche con Jon Dette, di cui ci si dimentica sempre… un vero animale.

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  • Avatar di SHOW

    più inutile che brutta, che ovviamente è peggio

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  • Avatar di AC

    Non ho niente contro il groove metal, mi piaciucchia e di roba mid-tempo ne ha composta anche Kerry King… però la svolta più groovosa degli Slayer e meno in-your-face è soprattutto opera di Hanneman. Quindi che fosse l’anima degli Slayer può essere vero ma li ha pure snaturati un po’.

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  • Avatar di Renny

    Ho ascoltato il pezzo , non e roba da strapparsi i capelli ma nemmeno roba da buttare giù dal cesso. E dal pelato non mi aspettavo altro. Quello che doveva inventare , lo ha inventato 40 anni fa. Concordo su Hannemann , il motore degli Slayer era lui , e dopo Christ illusion ho comprato gli album per mero collezionismo….. Divine interventi , a mio avviso è il punto più basso dei quattro , aspetto qualche altro singolo e Poi valuterò se mettere mano al portafoglio

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