For blog now I lust: i dischi del 2023 di Metal Skunk

Se il classificone dell’anno scorso sembrava una rassegna di gruppi da copertina del Metal Hammer tedesco, quest’anno non sarebbe potuta andare più diversamente: sommando i voti individuali dei tizi di Metal Skunk è uscita una serie di gruppi il più famoso dei quali, Obituary a parte, sono i Dying Fetus. Svetta nettamente su tutti il concept degli Antrisch, disco che ti fa sentire la morsa del gelo nelle budella e che, come leggerete domani, è stato votato dalla maggioranza della redazione. Make them Beg for Death stacca Nachtig di un capello, e sotto un mucchione di gente tra cui, segno dei tempi, anche due gruppi-clone (uno dei Dissection e uno, un po’ meno evidente, dei primi In Flames). Parecchia frammentazione nella sezione L’Italia migliore, ma questo forse è segno di vitalità della scena. Buona fine e buon principio, e ascoltatevi l’ultimo Smoulder anche se purtroppo non è finito in classifica. (barg)

PRIMO POSTO

“Non so quanti dischi comprate all’anno, ma perdersi questo sarebbe un errore: Expedition II: Die Passage degli Antrisch è un’opera fuori dal comune, rara ed inestimabile come quelle che hanno fatto la storia dell’heavy metal tutto, non solamente del black”. (Griffar)

SECONDO POSTO

“Il nuovo Dying Fetus è una bomba. Esibizionismi ridotti all’essenziale, tecnica comunque presente, pezzi killer, titoli bellissimi e fomento sempre altissimo, senza cali. Suoni belli e claustrofobici, cattiveria a mille e tutte quelle cose che ci piacciono”. (Piero Tola)

TERZO POSTO

“Eisig’ Romantik dei Nachtig è senz’alcun dubbio un disco che merita rispetto e attenzione, e che affascina l’ascoltatore per tutti i suoi circa tre quarti d’ora di durata”. (Griffar)

ALTRA ROBA CHE CI È GARBATA

“Come avrete capito, i Triumpher sono incazzati neri. Ed è giusto, visto che il mondo fa schifo e pare andare sempre peggio. Qua e là, un blast beat o un giro di chitarra thrashettone mettono ancora di più le cose in chiaro: questi quattro greci fanno sul serio e vogliono spaccare i muri portanti delle vostre abitazioni con voi dentro”. (barg)

grave_pleasures_plagueboys

Oscuro death rock, chitarre cavernose, synth, suoni e grammatica cugini della migliore dark wave, ritornelli contagiosi. I Grave Pleasures, nuova incarnazione dei Beastmilk, tornano con un album dall’enorme potenziale mainstream”. (Lorenzo Centini)

“Se cercate l’originalità girate pure alla larga, perché gli Outlaw suonano praticamente come un tributo ai Dissection, a partire dalle voce, dalle linee melodiche, dal suono chitarra, dalle immancabili parti acustiche, da tutto. E quindi? E quindi come al solito ‘sti gran cazzi, perché il disco è stupendo e ci sono dei riff semplicemente da pelle d’oca”. (Michele Romani)

“Passo pachidermico, bassi formato caverna, spettri che fluttuano e paiono cantare una litania malinconica. Rivoluzioni di pianeti ne segnano lo sviluppo, potente, lento, inarrestabile. Questo qui è lo Stoner. Con la esse maiuscola. La musica più fica mai esistita”. (Lorenzo Centini)

“Ora è arrivato il secondo disco, ed è bellissimo pure questo. È anche la prima volta che gli And Oceans non cambiano genere tra un album e l’altro, perché con As in Gardens, so in Tombs siamo grossomodo dalle stesse parti di Cosmic World Mother. Black metal sinfonico alla vecchia maniera, con forti influssi scandinavi, dalla velocità molto spesso altissima”. (barg)

“Questo sono i Nemesis Sopor: i migliori. Dei fuoriclasse. E quando sarà ora lo metterò nero su bianco. Voi non aspettate dicembre e godetevi appieno questo splendore di disco fin da subito”. (Griffar)

obituary_dying

“Un grande disco di un gruppo che è stato fra le maggiori guide del death metal delle origini, che ha avuto un periodo di cambiamenti e di crisi, ma che è stato in grado di riprendersi alla grande: gli Obituary hanno da qualche tempo ritrovato l’energia dei riff e dei groove, da sempre il loro maggiore punto di forza”. (Stefano Mazza)

“The Crimson Temple dei Varathron è il disco della reincarnazione maggiorenne di una band classica, ma anche un disco moderno. Giorni nostri. Con quella specie di black mischiato con death, heavy, satanismo estetico e uno starnuto di etnico che è (incredibilmente) fruibile”. (Lorenzo Centini)

“Vast Reaches Unclaimed dei Majesties è una specie di atto d’amore verso la scena di Goteborg di metà anni Novanta, pur se risente fortemente dello stile personale del cantante/chitarrista Tanner Anderson, fondatore e leader degli Obsequiae”. (barg)

“Non pensavo che gli Aara sarebbero riusciti mai neanche a pareggiare So Fallen Alle Tempel. Non è vero, mi sono sbagliato. Sono contento per loro e per noi tutti, Nyx non sarebbero riusciti a scriverlo neanche i Lunar Aurora. Se pensate ad un voto al disco in una scala da uno a dieci, ragionate dal 50000 in avanti”. (Griffar)

L’ITALIA MIGLIORE

“I Malombra non hanno mai suonato così bene. Non parlo di tecnica, parlo di evocazione. T.R.E.S. suona come deve suonare oggi un disco progressivo in Italia, con alle spalle tanta memoria e poca paura di non esserne degno”. (Lorenzo Centini)

“Con l’aumentare degli ascolti questi passaggi assumono maggiore senso. Il senso di una contestualizzazione folklorica e ancestrale. Un altro elemento che rende la musica di Marthe quello che è. Ovvero, per lo meno per chi scrive, una delle voci al momento migliori e più fresche del metal in Italia (e forse non solo)”. (Lorenzo Centini)

“I Mortuary Drape sono un magnifico ripasso di un’epoca che non c’è più. Wildness Perversion manda avanti la baracca, chissà per quanto ancora. E per il momento non gli riesce proprio sbagliarne una”. (Marco Belardi)

CIOFECA DELL’ANNO

“Dura 80 minuti, roba che se fosse uscito durante la guerra in Afganistan gli americani lo avrebbero usato al posto di Enter Sandman per torturare i talebani. 80 minuti nei quali David Defeis cerca disperatamente di inseguire quella vecchia scintilla, di riaprire quelle vecchie porte, ormai chiuse e impolverate, al di là delle quali era l’essenza suprema della sua epica”. (barg)

CONCERTO DELL’ANNO

“I Manowar, notoriamente, sono il più grande gruppo musicale mai esistito. Abbiamo già pubblicato svariati report dei loro concerti e quindi non c’è bisogno di dilungarsi, perché un concerto dei Manowar resta sempre un concerto dei Manowar, con tutto il carico di significato che si porta dietro”. (barg)

GRUPPO DI SUPPORTO DELL’ANNO

“Da quel che siamo riusciti a sentire stasera, dai Bottomless dovremmo sentirne delle belle. Pentagram a manetta, cose belle. Cripte, effluvi pestilenziali e doom all’americana. Sara al basso fa il suo. David Lucido batterista solido. Giorgio Trombino, baffo e crocefisso di legno al collo, credibilissimo come discendente di qualche padre pellegrino a caccia di streghe”. (Lorenzo Centini)

6 commenti

  • Avatar di phantomlord84

    Ecco la mia classifica, i primi due sono a pari merito al primo posto, gli altri in ordine sparso:
    Triumpher – storming the walls
    Sulphur Aeon – seven crowns and seven seals
    TRASTORNED – into the void
    Gatekeeper – from western shores
    Hellripper – Warlocks Grim & Withered Hags
    Smounder – Violent Creed of Vengeance
    Terrifier – Trample the Weak, Devour the dead
    Roadwolf – Midnight lightning
    Wild Beyond – Wild Beyond
    Sorecerer – Reign of the reaper
    So che non possono entrare in classifica per ovvie ragioni, e so anche che i puristi mi spelleranno vivo, ma due dei dischi che ho ascoltato di più sono stati le ri-registrazioni di Bestial Devastation e Morbid Vision: finalmente ho potuto apprezzare due capisaldi del metal estremo con dei suoni degni! Era ora!

    Piace a 1 persona

  • Avatar di Fredrik DZ0

    Stranamente quest’anno abbiamo in comune più di qualche album… sicuramente Majesties, Dying Fetus (anche se non tra i primi 3, posto occupato dai Vomitory)…Varathron. Gli Outlaw li ho scoperti da 2 giorni grazie a voi, Grave Pleasures bella scoperta.

    "Mi piace"

  • Avatar di SHOW

    Majesties stupendi.
    Dying Fetus veramente incazzati come delle iene.
    Virgin Steele una merda che più merda non si può, a partire dall’agghiacciante copertina che sembra davvero una presa per il culo.
    Aggiungerei i Sulphur Aeon che secondo me hanno piazzato un discone.

    "Mi piace"

    • Avatar di Mark

      Condoglianze a chi ha deciso di ascoltare il nuovo Virgin Steele. Io, dopo avere aperto nella recensione il link della cover di Nutshell coi miagolii da gatto castrato, sono rimasto basito. Secondo me DeFeis sta trollando i fan e vuole vedere fino a che punto la gente si compra certe cacate fatte e registrate in 5 minuti mentre bolle l’acqua per la pasta.
      Dei dischi che ho visto in questo elenco avevo ascoltato solo i vincitori e grave pleasures, entrambi ottimi. Per me quest’anno miglior disco quello dei Tenhi, per il peggiore (o meglio sarebbe dire inutile) direi la copisteria di riffs di KK Downing

      "Mi piace"

  • Avatar di fabio rossi

    Rigor Sardonicous-Praeparet Bellum è il miglior disco dell’anno.

    "Mi piace"

  • Avatar di nonesovile97

    Tres dei Malombra è il disco dell’anno, in Italia e non

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a Mark Cancella risposta