Avere vent’anni: MÜTIILATION – Majestas Leprosus

Compie vent’anni anche il quarto album dell’eminenza oscura Mütiilation, gruppo che insieme a Vlad Tepes, Belketre, Torgeist ed altri loschi figuri diede vita alle Légions Noires, una frangia del black metal completamente slegata dalla scena scandinava pur essendone contemporanea. Di fatto, ma questo è giusto lasciarlo agli storici, è una combinazione incredibile che, in due luoghi relativamente distanti, negli stessi anni (1991/1992) siano nate due correnti – simili per attitudine ed estremismo ma disuguali per caratteristiche musicali – di un sottogenere dell’heavy metal che prima di allora non esisteva per niente. Mütiilation, session a parte, è sempre stato un solo project di Meyhna’ch, al secolo Willy Roussel, che tra alti e bassi, sparizioni e reincarnazioni ha portato avanti la sua creatura fino al 2009, salvo decretarne la fine ufficiale nel 2017 senza che nel frattempo fosse uscita musica nuova.

Majestas Leprosus, come s’è detto, è il quarto full length, scritto e suonato unicamente da Meyhna’ch con l’ausilio di una batteria elettronica sparatissima che viene comunque sepolta dal muro sonoro creato da basso e chitarra e dalle voci che qui raggiungono vertici di malattia degni delle prime demo o dei primi due dischi, oggetti di culto per chi ama il black metal putrido tipico della scena francese di quel periodo. I nove pezzi vengono raggruppati a tre a tre in sottocapitoli con titoli distinti ma concatenati (From the Evil Vortex…, Predominanace of Belzebuth e …To the Suicidal Void) senza che tuttavia ci siano palesi differenze tra un gruppo di brani e l’altro. Il Nostro scrive riff minimali, praticamente senza pause e scaraventati a velocità demolitorie, adottando sonorità elettriche, industriali come un tornio di precisione, sfrigolanti come quando ci si trova a passare a piedi sotto gli elettrodotti in aperta campagna e se ne sente il ronzare.

Tolte le marginali intro e outro, i sette brani rimanenti sono ai vertici della sua produzione, quindi ai vertici del black metal tutto, visto che colui del quale si sta parlando il black metal ha contribuito in modo definitivo a crearlo. Significativa la frase che compare sul retro del booklet del CD: “Al di là del ludibrio, delle menzogne e della calunnia, sono ancora qui in piedi a contemplare la vostra decadenza”. Willy ebbe grossi problemi con la direzione a suo dire troppo commerciale che il black metal stava intraprendendo, nonché con sostanze stupefacenti di vario tipo che lo resero inviso ai suoi colleghi. Oggi è ancora in campo con i suoi Meyhnach – due eccellenti album fuori per Osmose productions, da recuperare – e gli viene attribuita la frase: “Sono orgoglioso  di quanto ho fatto perché i posteri studieranno la mia musica” (più o meno). Disco leggendario scritto da una leggenda vivente. Piccola nota glottologica: il nome Mütiilation non si legge all’inglese muti-ilescion bensì Mutilasiòn, tenendo la U chiusa e allungando la I. Me lo insegnarono al Drakkar Hellfest, Marsiglia, giugno 2001, uno degli unici due concerti dal vivo tenuti dalla band: io c’ero. (Griffar)

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