Qui a Metal Skunk sulla nuova incarnazione degli Immortal senza Abbath siamo sempre stati abbastanza di parte. Come giustamente scritto dal collega Barg nella recensione del superlativo Northern Chaos Gods, Demonaz è gli Immortal, e gli Immortal sono Demonaz. Ovviamente non si vuole qui mettere in discussione la parte fondamentale che ha avuto Abbath nel portare i demon brothers nell’Olimpo del black metal, ma se gli Immortal sono gli Immortal è per merito di quel modo di suonare di Demonaz, un riffing sfrenato lanciato alla velocità della luce come una tempesta di neve, talmente veloce che ai tempi gli venne diagnosticata una tendinite all’avambraccio sinistro che non gli permise più di suonare con la band.

Dopo le beghe legali tra i due che conosciamo un po’ tutti la situazione è stata presa in mano da Demonaz, che quattro anni fa, assieme al fido Horgh, diede alla luce l’ottimo comeback da cui questa traccia di apertura dall’imminente War Against All non si distanzia poi più di tanto. Chiaro che soli 3 minuti e 30 secondi sono pochi per farsi un’idea del disco, ma qualcosa si può comunque dire. Il suono se vogliamo è ancora più veloce e gelido rispetto al precedente ma con una dose di epicità ancora più accentuata, una sorta di ideale punto d’incontro tra Battles in the North e At the Heart of Winter (e adesso che ci penso il bridge ricorda un po’ la parte iniziale di Withstand The Fall Of Time). D’accordo, non c’è più il gracchiare tipico di Abbath, ma alla fine chissenefrega: questo pezzo suona come al solito 100% Immortal, e qui a Metal Skunk aspetteremo con ansia il 26 maggio, che non è solo un giorno parecchio infausto per i romanisti ma anche la data dell’uscita del disco. (Michele Romani)