Dopo l’uscita del terzo album A Vision of Misery, che chiuse la fase storica della loro carriera, e l’addio del secondo chitarrista Rob Moore, i Sadus non si sciolsero mai davvero ma diventarono un progetto che avrebbe lasciato il tempo che trovava, in virtù degli impegni sempre più fitti del bassista Steve DiGiorgio, poi assurto a uno stato quasi leggendario. Anche i due dischi che seguirono, Elements of Anger del 1997 e Out for Blood del 2006, lasciavano un po’ il tempo che trovavano, a dirla tutta.

Seguirono dieci anni di silenzio finché, nel 2017, il cantante e chitarrista Darren Travis annunciò di essere al lavoro su nuovo materiale insieme al batterista Jon Allen. Perché DiGiorgio non fosse della partita non si è capito bene. Uscì qualche video dallo studio, fu organizzato un crowdfunding per finanziare le registrazioni e poi, nell’aprile dello scorso anno, Travis riferì dello scioglimento del gruppo e della cancellazione dell’uscita del più volte annunciato sesto Lp.

Un paio di giorni fa, colpo di scena, il frontman dei techno-thrasher californiani ha comunicato un contratto con Nuclear Blast, l’imminente pubblicazione del pluririmandato album e un nuovo singolo. Ho sentito pareri abbastanza delusi ma questa It’s the Sickness non mi pare così male, un po’ troppo lineare e canonica per gli standard dei Sadus ma comunque meglio di tutto quel pallosissimo death/thrash di nuova generazione che furoreggia negli Usa da due o tre lustri a questa parte. Chi suona il basso? Boh, forse Travis. Perché non c’è DiGiorgio? Non si è capito bene. Comprendo che, con l’impegno a tempo pieno nei Testament, organizzare un tour non sarebbe stato semplice ma la presenza in studio avrebbe garantito sicuramente qualche prevendita in più. Ma se va bene così alla Nuclear Blast… (Ciccio Russo)