BLACK LABEL SOCIETY live@Hammersmith Apollo, London – 21.02.2011
Siccome la vita è strana e sembra avere uno strano senso dell’umorismo, questa è la seconda volta che vedo i Black Label Society a Londra. L’altra volta fu undici anni fa: ero appena maggiorenne, Zakk Wylde era poco più che il chitarrista di Ozzy e la sua band portava in tour il secondo disco, Stronger Than Death. Suonavano dalle parti di Camden, in un buco di culo sottoterra col soffitto alto circa due metri e mezzo. Io ci capitai quasi per caso, ero in viaggio-studio (ahahah) e volevo a tutti i costi guardare un concerto a Londra per rispettare un topos letterario adolescenziale. Ho seguito il concerto un po’ seduto sul palchetto e un po’ facendo la spola tra le prime file e il bancone del bar. Zakk era magrissimo, aveva una barba di un mese al massimo e ha usato quasi sempre la sua vecchia Les Paul bianca e nera col disegno a spirale. I quattro musicisti stavano ammassati su una pedana di cinque metri per tre e l’unica scenografia era un telo con il logo dietro alla batteria. Personalmente non li conoscevo se non di nome e per il video di Counterfeit God, ma non dovevo essere il solo visto che le uniche vere esplosioni di giubilo furono per le cover dei Black Sabbath. Undici anni cambiano molte cose.
L’Hammersmith è stracolmo di gente. Coi nostri biglietti, prenotati mesi fa, io e la mia fidanzatina prendiamo posto sul parterre, seduti perchè i posti in piedi erano andati a ruba già in autunno. Età media 35 anni, abbondanti. I Godsized stanno già suonando da qualche minuto: non sono per niente male e, dato che sembrano i BLS dei poveri, vengono osannati dall’udienza svolgendo alla lettera quello che si chiede a un gruppo di supporto, cioè scaldare l’atmosfera e fare da battistrada alla band principale. Quando se ne vanno si accendono le luci e cala un gigantesco tendone nero con il logo dei Black Label Society. Una mezz’oretta per cambio palco e soundcheck e parte l’intro. Si alza il tendone e tra esplosioni e fiammate stile Rammstein parte Crazy Horse, opener dell’ultimo Order Of The Black. Il palco è lontano, ma si vede tutto benissimo, e soprattutto Zakk è ormai diventato talmente grasso che potrebbe essere visto anche a un chilometro di distanza, anche grazie a una barba intrecciata lunga più o meno quanto quella di Gandalf il grigio. Parte What’s In You, poi The Rose Petalled Garden, dal debutto Sonic Brew. La folla è in delirio, impazziscono anche i vecchiardi, tra cui un simpatico sessantenne col codino bianco e la maglia degli Iced Earth (!) che già di per sè rappresenta una tipologia di persona che non pensavo esistesse al mondo se non in qualche epica saga fantasy da forum metal di quarta categoria. A questo punto fa la sua comparsa sulla scena una tipa seduta qualche fila davanti a noi, una laida cicciona di un metro e ottanta per trecentocinquanta chili completamente ubriaca che si alza e comincia ad agitarsi tarantolata ridendo con una birra in mano. Quelli dietro a lei protestano, anche perchè riesce nell’impresa di coprire completamente Zakk. Per il momento si siede, ma l’animo ribelle dentro la sua massa adiposa non si placherà. Overlord, singolo e video dell’ultimo disco (video degno di quelli dei Presidents of the USA, peraltro), è cantata a squarciagola dall’intero Hammersmith. Su Parade Of The Dead vado a prendere una birra. Torno di corsa perchè sento le note iniziali di In This River, e davvero non me la posso perdere. Mi ritrovo Zakk che suona un pianoforte nero con la croce dei BLS e due enormi gigantografie di Dimebag calate dall’alto. Tanto per non essere da meno:
Robbè , i tuoi post sono sempre splendidi. Però , non dico ucciderla , ma almeno un calcio in culo alla cicciona sopracitata potevi darlo , ai concerti succede sempre.
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io me li vado a vedere a marzo a milano(1.000 kilometri più o meno..fanculo)chi è con me?
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Cazzo che invidia per quel concerto a Londra di undici anni fa. Voglio fà pure io questi viaggi-studio.
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Sentite, ma voi che siete più esperti, mi confermate sta cosa? In OGNI singolo concerto metal, c’è SEMPRE una cicciona goth scalmanata in prima fila. SEMPRE. E’ una fottuta regola. Ma perché? La portano col palco? E’ un trademark del genere? Dappertutto, non me lo spiego.
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è una costante dei concerti Metal.
Grazie al cielo non son mai stato ai concerti di Him o Nightwish , non oso immaginare a quanti esemplari di quel tipo , in piena crisi ormonale , frequentino quei concerti!
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e se ci fai caso ogni cicciona dark è accompagnata da un omuncolo alto magrissimo ed emaciato che a quanto pare nei tempi morti se la tromba pure!son cose terribili che fanno riflettere.Comunque è vero,la cicciona è una costante,come l’odore di sudore misto a birtra e gangia ed il coro fuori dai concelli “c’avete rotto il cazzooooo c’aveeeteee rooootto il caaaazzo”.
p.s. Bargone immenso come sempre
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che sfigati siete voi metallari! ah ah le donne non le vedete manco dal buco della serratura e quando una vi sbatte le tette in faccia voi vi cagate addosso e fate i duri con la birra in mano a parlare di assoli e batteristi! ah ah sparatevi esseri inutili e puzzoleti
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grande barg!
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Cazzo ragazzi è vero, c’è sempre la trippona dark-gothic girl a TUTTI I concerti. É una fottuta costante, e per di più come ben diceva Arkady è pur sempre accompagnata da un individuo dalla salute precaria, magari smunto e magro, con gli occhiali da nerd. E ce credo che che è magro il ragazzo della dark-gothic-trippona, se magna tutto lei col cazzo che il povero sfigatello riesce a nutrirsi.
E poi cazzo ricordo che a Milano al concerto con i Fintroll headliner c’è n’era una di trippona dark-piglia cazzi che pogava e numerose volte mi sono trovato le sue tettone in faccia.
Cioè ma proprio IN FACCIA. Con il ragazzo che mi guardava male e la solita rissa che stava per partirte.
Detto ciò mi scuso per la dislessia, ma abbiate pazienza, sono le 17:12 e sono già ubriaco.
Perchè a noi ce piace el vì.
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ah ah metallariquato mi fanno ridere! tutti a fare i duri con le ragazze ciccie e poi tutti a casa a farsi le pippe…ah ah ma lavatevi le ascelle che ai concerti sembra di stare in una stalla di bestie!
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Comunque Zakk Wylde NON È grasso.
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Sono daccordo con la signorina GlareUsy, non è affatto grasso.
Più grasso rispetto al passato si, ma non è ancora diventato il nuovo Vrangsinn.
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Per me Zakk Wylde è il simbolo del metallo!!! L’ultima speranza per le mie orecchie di sentire grande metal! Quando nell’88 (o era l’89?) sentii “No Rest For the Wicked” non potevo credere che il chitarrista avesse solo 2 anni più di me!
p.s. meglio la cicciona di “Whole lotta Rosie”!!!
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