Gli anni in motorino sempre in due
Era il 1997. Per me e per molti della mia generazione, un anno campale: l’anno della rinascita del power metal e della rivalutazione definitiva del metal classico, specie di matrice europea. Somewhere Out In Space dei Gamma Ray, Holy Land degli Angra, Visions degli Stratovarius, Legendary Tales dei Rhapsody, ma soprattutto Glory To The Brave degli Hammerfall. Piaceva a tutti i miei coetanei, e tutt’oggi risalta nella stanza di qualche insospettabile che è passato ad ascoltare tutt’altro. Ma non lo vende. Perchè ha significato tanto per lui, come per tutti noi adolescenti che, per quanto assurdo possa sembrare, difficilmente avevamo sentito qualcosa del genere all’epoca. Non c’era internet, o reti satellitari apposite, o radio rock così diffuse: il metal classico non aveva mercato, quasi tutti i vecchi gruppi si erano sciolti o erano passati a sonorità più di moda, e i gruppi nuovi rimanevano in un circuito underground difficile da agganciare per chi viveva in provincia. Di sicuro gli Hammerfall erano derivativi, scontati e per nulla personali, ma noi non lo sapevamo: e loro suonavano quel vecchio e dimenticato genere musicale con così tanta passione da riuscire a trasmetterla anche a noi; e questo disco rimarrà per sempre come istantanea di quel preciso istante della nostra vita, quando, in preda ad un’esaltazione che si riesce a provare solo a 16 anni, ascoltavamo e riascoltavamo questo cd (io lo avevo a forma di sega circolare) e sognavamo di andare a tagliare la testa agli infedeli con la nostra spada. L’opener Dragon Lies Bleeding era il pezzo più rappresentativo, e ci sono poche cose che mi ricordano quegli anni come questo pezzo clamoroso che è stato per molti il principio della passione vera per il vecchio polveroso metal ottantiano.
Magari siete cresciuti, siete maturati, ormai avete trent’anni, Glory To The Brave non lo ascoltate più, e magari starete ridacchiando sprezzanti a leggere queste mie righe. Ma ora ditemi se questa non è una fottuta madeleine:
PS: poi gli Hammerfall hanno fatto anche molti danni, ma di questo parleremo un’altra volta.

Decisamente l’album più bello degli hammerfall nonchè uno dei primi cd metal che abbia mai comprato ….c’hai ragione quelli eran gran bei tempi!ricordo ancora quando comprai a scatola chiusa Somewhere out in space e dopo 10 secondi ancora un po piangevo e mi si bagnavano le mutandine!!!!
Il ricordo più bello che ho di Glory to the brave è il mio volo in bicicletta mentre tutto gasato facevo i 50 all’ora con sotto la parte finale di Stone Cold,che sembra una canzone mid tempo ma in realtà ti pompa di brutto!
A dimenticavo gli Hammerfall dopo quest’album m’hanno fatto defecare anche il muco
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gran disco. :-) ciao morbidello. :-)
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ciao alcamont \m/
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No, io sono Alcester. Mannaggia a ci stramuerto.
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