Come i Wardruna ma con più tette: EIHWAR

Oggi (ovvero qualche giorno fa per quando questo articolo sarà pubblicato) mi sono imbattuto in un post su Facebook della Season of Mist che annuncia un nuovo gruppo che entra a far parte del loro roster: i francesi Eihwar.

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Fino a qui nulla di particolare, senonché vengo attirato ovviamente dal video della bella donna, apparentemente prosperosa, che balla mezza impellicciata sopra a un massiccio di roccia accanto a un torrente in mezzo a una foresta – ma è lecito supporre che questa fosse l’intenzione stessa del video, oltre a quella del titolo dell’articolo: attirare l’attenzione. E nello stesso post della Season of Mist, oltre a sbagliare il titolo del singolo in questione, si invita ad andare a vedere il video su YouTube, che vi riporto qui di seguito:

Esteticamente la nostra cantante mi ricorda un po’ la compianta ex coniglietta Jill Janus, cantante degli Huntress invisi all’insensibile Barg – anche se io preferisco ricordarla quando faceva la topless DJ con un sobrissimo Snoop Dogg. Musicalmente, come avrete capito dal titolo dell’articolo, si tratta di una sorta di folk nordico sulla scia di quello suonato dai Wardruna. Lo dovete però immaginare remixato dai primi Rammstein dopo una serata passata in un club techno di Berlino. Prima di capire che fossero francesi mi aspettavo infatti fossero tedeschi e qualche messaggio pubblicitario tipo “il nuovo gruppo del technoviking.

E invece il post della Season of Mist dice che “dalle incantevoli e dense foreste della Francia centrale, arriva un nuovo misterioso duo Viking”. Come mi è già capitato altre volte, mi scatta qualcosa e mi metto a cercare maggiori informazioni sugli Eihwar mentre ascolto altra musica degli Eihwar. Noto quindi che è uno di quei gruppi che mi sembra siano sempre più usuali di recente e che innesca delle dinamiche che già il Barg aveva notato con gli Huntress: il gruppo in questione non ha ancora pubblicato neanche un LP o un EP, ma ha già tutta una serie di videoclip e singoli digitali che a quanto pare, senza nessun merito apparente, gli sono valsi l’invito a festival vari – e infatti il sito della Season of Mist parla di concerti sold out e date nei maggiori festival europei nel 2024. A scanso di equivoci voglio precisare che queste band che si trovano inspiegabilmente in alto nelle scalette dei concerti sono anche a trazione maschile – a me in questo senso sorpresero molto, per esempio, gli Sharks in Your Mouth di spalla ai Destrage e gli Eralise di spalla ai Messa al Legend Club a dicembre 2022.

Ad ogni modo, a differenza di quanto mi successe con gli Ashe, non è stato molto difficile trovare ulteriori informazioni sugli Eihwar. Nella descrizione diel video della canzone intitolata Fenrir, così come in tutti gli altri loro video, è presente un link che YouTube genera automaticamente per YouTube Music per tutte le canzoni registrate che il suo algoritmo riconosce. Nella descrizione di quel link vengono accreditati Alice Saturne Mezzasalma e Antoine Aureche che, guarda caso, suonano insieme in un altro duo, i Saturne & Valfeu, che ha all’attivo svariati singoli e un EP intitolato Raidho. E inutile dire che la bella Saturne assomiglia molto alla misteriosa vichinga degli Eihwar – e, se non erro, questo è stato più o meno il modo in cui è stata scoperta anche l’identità di Liberato.

Mi concentro per un attimo sui Saturne & Valfeu, che vengono definiti witch-folk, qualunque cosa ciò voglia dire. Dalla Francia ho sentito in passato qualche bel gruppo folk interessante, come i Corpo-Mente, progetto di Laure Le Prunenec e Gautier Serre, altrimenti conosciuto come Igorrr (si proprio quell’Igorrr là), ma anche qualcosa dei Rïcïnn, altro progetto della Le Prunenec con Laurent Lunoir, il quale suona anche negli Öxxö Xööx sempre insieme alla Le Prunenec, compare in qualche album di Igorrr e, insieme sempre a Gautier Serre, nei Whourkr. Un giro di gruppi e artisti di cui mi piacerebbe scrivere qualcosa in futuro e di cui il progetto Igorrr è solo la proverbiale (e poco riuscita) punta dell’iceberg.

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Insomma, speravo di scoperchiare un circolo molto simile, ma nulla di tutto ciò: i Saturne & Valfeu sono un duo folk/cantautoriale abbastanza banale e che serve a placare i bollenti spiriti dei due. Da qualche parte, in qualche descrizione in rete, trovo anche scritto che è nato tutto da una corrispondenza amorosa tra i due, che lei lo chiama “Fauno” e lui la chiama “Lupa” – in inglese “Shewolf“, che significa letteralmente lupa e, in senso figurato, qualcosa di simile a femme fatale. In tutto ciò non capisco se è la realtà o solo la descrizione del concept dell’EP. A novembre hanno anche suonato al festival La nuit des sorcières (“la notte delle streghe“) ad Angoulême, dove, tra i gruppi di punta, c’erano nientemeno che gli sconosciuti e misteriosi Eihwar – e suppongo che Saturne abbia fatto anche da modella per la locandina.

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Tornando agli Eihwar, li cerco anche su Spotify e vedo che esistono solo dieci singoli e nessun album, il quale, sempre stando al post della Season of Mist, uscirà verso fine 2024 – questo ci riporta anche ad altri discorsi generali che abbiamo fatto sulle ultime tendenze dell’industria discografica. Esiste però una playlist pubblica che racchiude tutti i dieci singoli: è stata condivisa dallo stesso profilo degli Eihwar ed è stata creata da nientemeno che Saturne – in realtà, per qualche strano motivo suppongo legato a qualche strano aggiornamento nei server, dall’app sul cellulare mi compare Saturne, mentre da app del PC mi compare La Nuit des Sorcières, che ha però creato un’altra playlist in cui, nella descrizione, si trova scritto “a playlist by http://www.saturne-valfeu.com” e tra gli autori c’è anche il profilo di Antoine Aureche.

In ogni caso, a questo punto si può considerare il caso chiuso. Rimaniamo tutti in trepidante attesa di “prossime rivelazioni e annunci riguardanti gli enigmatici Eihwar”, il “misterioso duo viking”, impazienti di sentire la loro musica da guerra dei nuovi vichinghi – The New Vikings è proprio il titolo di una loro canzone, a qualsiasi cosa si riferisca. Alla fine la musica, se non si hanno troppe pretese e se vi piacciono i ritmi in quattro quarti cadenzati, dritti ed elettronici, non è neanche così male – anche se, francamente, mi aspettavo che questa ondata di moda vichinga portata dalla serie Vikings fosse finalmente passata. (Edoardo)

5 commenti

  • Avatar di TonyLG

    Il viking ha un po’ stancato.
    Le tette mai.

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  • Avatar di mark

    Il disagio mentale che trasmette il video è abbastanza forte, se Abbath avesse le zinne e portasse una coppola a forma di teschio di pastore tedesco il risultato non sarebbe molto diverso. Le movenze da spastico sono quelle. Se il metallaro (soprattutto la categoria paganveganvikingblablablasukabljat a cui è rivolta questa “proposta musicale”) scopasse almeno una volta all’anno, certi “gruppi” verrebbero presi a sputacchiate, a cominciare da improbabili vichinghi francesi, italiani, greci, ucraini ecc. ecc.

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  • Avatar di nxero

    Non so di questi qua, ma gli eralise mi fecero veramente cagare, penso che siano una delle cose più brutte sentite negli ultimi anni. Oltre ad essere pieni di sé, un gruppo che suona su basi preregistrate non lo sto a sentire nemmeno in un pub. Avessero fatto suonare solo i Messa quella sera sarebbe stato un signor concerto ma i due gruppi prima dovetti sforzarmi di cancellarli subito dalla memoria. Bleah.

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