EARTH AND PILLARS – Earth II
Inizialmente, da quanto mi era piaciuto
Earth II, pensavo di scrivere una recensione singola per l’ultima fatica degli
Earth and Pillars. Tuttavia il fato con me quest’anno non è stato magnanimo, il tempo è scarseggiato e io ho sempre rimandato come solo un procrastinatore seriale sa fare. L’album rimane comunque fantastico, finora il migliore del gruppo italiano, uno dei “soliti” gruppi dell’
Avantgarde Music. Il genere di riferimento rimane comunque il black metal atmosferico che è andato tanto di moda in questo decennio, però questa volta c’è qualcosa di diverso, c’è qualcosa in più. Sarà che gli italiani hanno registrato una vera batteria e hanno smesso di utilizzare una drum machine, ma questo album ha più anima. Trasmette un pathos che porta ai limiti della commozione senza utilizzare formule
à la Alcest, melense quanto efficaci. Mi ha trasmesso emozioni che è difficile ritrovare e ricercare nel black metal più o meno ortodosso e che solo i primi
Krallice erano riusciti a trasmettermi. Sicuramente uno dei migliori dieci album dell’anno.
NAGA – Void Cult Rising
A proposito del concerto dei
Cult of Luna mi espressi negativamente sull’utilizzo di ardite metafore per descrivere la musica: muro sonoro, tellurico, roccioso e chi più ne ha più ne metta. Però ora lo devo rifare, perché sarà che sono di Napoli, ma per descrivere i
Naga mi viene in mente solo una parola: sulfureo – anche tellurico potrebbe andare bene in realtà. Li scoprii al
Romaobscura IV, dove già mi fecero un’ottima impressione e dove Ciccio ed Enrico, fan di ben più lunga data, me ne parlarono benissimo. I generi di riferimento sono doom e sludge metal, con una vena post-hardcore che fa capolino di volta in volta senza guastare.
Void Cult Rising si inserisce perfettamente nel solco delle loro altre uscite e gioca su atmosfere leggermente più rarefatte, dove si inseriscono più spesso parti acustiche. Anche questo è sicuramente uno dei migliori album del 2019.
PLATEAU SIGMA – Symbols: The Sleeping Harmony of the World Below
Il nostro recuperone italiano di fine 2019 si conclude coi
Plateau Sigma, gruppo di Ventimiglia pubblicato dall’Avantgarde che stranamente non suona black metal ma death-doom. In quanto brianzolo non avevo mai associato la Liguria al doom metal, avendola sempre e solo vista come patria di fantastiche focacce e come il luogo di villeggiatura marittima più vicino e comodo da raggiungere da casa mia, ottimo per farsi qualche fugace giornata al mare con gli amici nelle mezze stagioni che ormai non ci sono più. Per questo avevo sempre considerato i Plateau Sigma come una sorta di pecora nera della scena metal ligure. Tuttavia, parlando col Maresciallo, il nostro genovese di redazione, e ascoltando le sue lodi sullo stretto entroterra della sua regione, mi sono dovuto ricredere – col senno di poi a questo scopo sarebbe dovuta bastare l’esistenza degli
Abysmal Grief.
Symbols – The Sleeping Harmony of the World Below in realtà mi è piaciuto di meno dei suoi predecessori e considero i precedenti
The True Shape of Eskatos e
Rituals leggermente superiori. Ad ogni modo, il loro death-doom che sfocia sempre di più col passare degli album nel funeral doom è la prova vivente di come gli
Ahab siano piano piano riusciti a fare scuola. (Edoardo)
grazie per il suggerimento, sti Naga sono un vero confetto, se fossi in Nocturno Culto mi preoccuperei !
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