Decapitated // Incantation // Nervosa // Kassogtha @Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI) – 17.03.2024

Passo a prendere un mio sodale, compagno del vero metallo, e arrivo allo Slaughter Club di Paderno Dugnano, nell’hinterland milanese, troppo tardi per sentire i Kassogtha, purtroppo – una volta abitavo a una manciata di minuti dal locale, ma dopo un recente trasferimento per raggiungerlo devo farmi la proverbiale “vasca”, come si dice in gergo da queste parti. Il gruppo di Ginevra suona un melodic death metal di chiara ispirazione svedese e ha avuto un’evoluzione abbastanza interessante nel tempo. Se il debutto A New World to Come, pubblicato sotto il nome Deus Ex Machina, non lasciava grandissime impressioni, il secondo album rEvolve riesce a incidere maggiormente, grazie anche a un’ottima prova della cantante Stephany Hugnin, che riesce a passare senza soluzione di continuità dal pulito al growl.

Arrivo in tempo invece per le Nervosa, che, per chi non le conoscesse, sono un gruppo brasiliano composto da sole donne. Il genere è un thrash metal che forse, ormai, possiamo considerare di tradizione brasiliana, che richiama decisamente lo stile di Sepultura e Sarcófago – ai quali aggiungere forse un pizzico di Kreator. Prika Amaral, cantante e chitarrista, è l’unico membro a essere rimasto fisso negli anni, mentre attorno a lei la formazione veniva rivoluzionata quasi a ogni uscita. Sul palco si nota in effetti un po’ di impaccio delle sue sodali mentre lei si prende tutta la scena, decisamente più abituata a situazioni di quel tipo. Ciononostante, la prova del suo gruppo è abbastanza solida. A un certo punto compare sul palco anche Mia Winter Wallace, bassista italiana che ha militato con Abbath e ha suonato con le Nervosa su Perpetual Chaos del 2021. La performance termina, il pubblico apprezza e Prika Amaral invita tutti a passare dallo stand per fare qualche foto insieme a loro.

Dopo di loro è il turno degli attesissimi Incantation, abbastanza freschi dell’ottimo Unholy Deification, pubblicato l’anno scorso. La loro proposta è rimasta estremamente coerente nel corso di tre decenni di carriera e tutti sanno precisamente cosa aspettarsi dal gruppo statunitense: death metal denso, unto e sporco, condito con bestemmie e insulti a Dio, al mondo e all’umanità. Il pubblico impiega qualche canzone per scaldarsi e rispondere agli incitamenti del gruppo a pogare, ma una volta iniziato non si ferma più. Dell’esibizione degli Incantation colpisce particolarmente l’eterna giovinezza di John McEntee, anche lui unico membro fisso della formazione del suo gruppo e ormai accompagnato e circondato da ragazzi che rispetto a lui potranno avere tra i 10 e i 20 anni in meno. Ciò non lo ferma minimamente e dal palco riesce a creare una fantastica connessione col pubblico, che lo segue rapito in ogni suo movimento e in ogni sua parola.

Concludono la serata i Decapitated, che con questo tour intendono riproporre tutto Nihility dal vivo. Il pubblico, chiaramente, non aspetta altro. Il gruppo polacco parte diretto senza fronzoli con la prima traccia Perfect Dehumanisation (The Answer?) e quasi non si arresta neanche per bere fino a Symmetry of Zero, che chiude il loro capolavoro del 2002. Il pubblico sembra essersi raffreddato e anche con loro ci mette qualche canzone prima di scaldarsi nuovamente, nonostante le incitazioni di Rafał Piotrowski, al microfono dei polacchi dal 2009, il quale si dimostra essere un ottimo frontman. Quando viene annunciata Spheres of Madness, canzone sicuramente entrata nella storia, il pubblico esplode in un urlo di gioia. Completato Nihility, viene proposta una cover dei Napalm Death e si parte con alcuni dei pezzi più nuovi, tratti da Cancer Culture e Anticult. Il pubblico chiede a gran voce che suonino anche Day 69, una delle loro canzoni più famose tratta da Organic Hallucinosis, ma non veniamo accontentati. Oltretutto notiamo che, una volta terminata l’esecuzione di Nihility, parte del pubblico abbia cominciato a lasciare la sala, che ora sembra un po’ più vuota. L’impressione è che parte del pubblico più anziano fosse in realtà più interessato agli Incantation che ai Decapitated. Cominciamo infatti a notare i più incanutiti che escono – non prima di essere passati, ovviamente, a farsi una foto con la nuova freschissima batterista delle Nervosa – mentre sempre più giovani si buttano in mezzo al pogo. E per giovani si intende di poco sopra i 15 anni. Bene così. (Edoardo)

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