Mike Portnoy è tornato nei DREAM THEATER. Ma che bellezza
Cesare Carrozzi: Non so se è peggio la dichiarazione di Mike Mangini, in cui sostanzialmente scrive che il suo ruolo era giusto quello di suonare la batteria e non di sostituire Portnoy in tutto e per tutto, o quelle degli altri, specialmente di Petrucci e dello stesso Portnoy: il primo che, dopo qualche riga di ringraziamento a Mangini, scrive che il ritorno del vecchio amico e membro fondatore porterà “rinnovati spirito, passione ed energia nei Dream Theater”, e poi il secondo, che Mangini non lo nomina nemmeno. Fantastici. Come se tredici anni nello stesso gruppo (non uno, due o cinque: TREDICI) contassero poco o nulla e che Mangini stesso, ormai, non fosse un amico di vecchia data, evvé John? Come se Portnoy non vi avesse malamente sbattuto sul grugno la porta quand’è uscito, lasciandovi effettivamente in mezzo ai guai se non fosse stato per quello che, pare, sia il session man col contratto più lungo di sempre.
Ma la colpa, ripeto, non è solo di Petrucci e compari. Mike Mangini effettivamente non è Portnoy, non per tecnica ma nell’atteggiamento: voglio dire, Mike, che se ti appecoroni a tutto quello che vuole Petrucci per tredici lunghi anni poi ti trovi a scrivere una fesseria tipo “io eseguivo solo gli ordini”, una roba illeggibile e irricevibile da chiunque con un minimo di cervello e spirito critico, fan o meno. Manco fossimo a Norimberga. Bah, pensandoci bene io davvero li passerei per le armi. Ce ne fosse uno, UNO, con la schiena dritta. Buffoni incredibili tutti.
L’Azzeccagarbugli: Come un fulmine a ciel sereno, dai profili social ufficiali dei Dream Theater è arrivata la notizia che tutti i riccardoni del mondo stavano aspettando: Mike Portnoy è tornato all’ovile. Risale al 2010 lo split non proprio amichevole tra il batterista e i suoi sodali dovuto, da un lato, al desiderio del batterista di dedicarsi ad altri progetti, dall’altro alla ferma volontà del resto della band di non spegnere una macchina ormai in moto perpetuo tra tour e dischi, anche in considerazione del crescente successo commerciale ottenuto a partire dal 2000.
Dopo anni di tensioni malcelate, eloquenti no comment e dichiarazioni diplomatiche, già da qualche tempo si respirava l’aria di un riavvicinamento: prima con la pubblicazione di un nuovo album dei Liquid Tension Experiment e con la partecipazione di Portnoy al disco solista di John Petrucci, poi con la partecipazione – nel pubblico- del batterista ad un concerto dei Dream Theater, con tanto di foto e post di riconciliazione con James LaBrie, senz’altro il membro della band con il quale esistevano più frizioni.
A farne le spese il povero Mike Mangini, che nella nota congiunta ha affermato di “di essere sempre stato consapevole che il mio ruolo non era quello di ricoprire tutti i ruoli che Mike aveva nella band. Dovevo solo suonare la batteria per aiutare la band ad andare avanti. Il mio ruolo principale è stato quello di contribuire al successo dei nostri concerti e ogni sera è stata un’esperienza intensa e gratificante”. Dello stesso tenore le dichiarazioni degli altri componenti dalla band, che si dicono grati per il contributo di Mangini ed entusiasti del ritorno del figliol prodigo.
Al di là dell’onestà intellettuale dell’operazione e della sincerità di questi comunicati, sarà molto interessante scoprire quale sarà il futuro dei Dream Theater. Questa reunion avrà sicuramente un grandissimo successo dal vivo, anche in considerazione del ruolo quasi da frontman che Portnoy ha sempre avuto e del calore che, su certi pezzi, Mangini non è mai riuscito a replicare. Sui risultati in studio è invece difficile fare previsioni. Gli album successivi a Scenes From a Memory e precedenti lo split con Portnoy sono caratterizzati da un ammodernamento e un indurimento del suono, voluto proprio dal batterista, che non sempre ha portato a risultati apprezzabili (vedi i terribili Systematic Chaos e Black Clouds & Silver Linings). Al contrario, i dischi con Mangini, senz’altro orientati su sonorità più classiche, sono stati molto apprezzati e, in particolare, Distance Over Time e A View Form The Top of The World hanno restituito un po’ di quel calore che mancava da troppo tempo nella discografia dei Dream Theater.
L’unica certezza è che il conto in banca dei nostri lieviterà vertiginosamente non appena sarà annunciato il prossimo tour.

Non producono nulla di buono dopo Six Degrees (che già perdeva il confronto con Scenes).
Spero che possano tornare ad avere l’ispirazione piuttosto che far uscire un “prodotto”.
Cambia molto.
Purtroppo le dichiarazioni da ufficio stampa del presidente della repubblica non lasciano sperare nulla di buono.
Concordo col buon Carrozzi : “Ce ne fosse uno, UNO, con la schiena dritta”.
"Mi piace""Mi piace"
CHE BELLA RECENSIONE DEL CAXXO…
PER NIENTE IMPARZIALE…
NN INTENDO A TE FEDERICO
MA A CHI HA PUBBLICATO LA RECENSIONE…CHE X ALTRO TROVO SIA PRIVA DI DECENZA… I GUSTI PERSONALI SI DOVREBBERO TENERE X SE.. VERGOGNATI CHIUNQUE TU SIA CHE HAI PUBBLICATO QUESTA RECENSIONE POVERA E PRIVA DI DECENZA… 👆
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ma con cosa ce l’hai esattamente?
Non è una recensione, sono opinioni su una notizia…
"Mi piace""Mi piace"
Non so perché, la manina finale con indice che persiste sul lemma “recensione” mi ha fatto malissimo.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Si sapeva. Era solo questione di tempo.
C’è da dire che Portnoy, allontanandosi dai DT, è riuscito comunque a dare vita a dei lavori iconici con Neal Morse e con i The Winery Dogs, in particolare.
I DT sono rimasti abbastanza stagnanti nella direzione presa. Gli album degni dopo SFAM si contano sulle dita di mezza mano. Per gli altri non sono riuscito ad arrivare al terzo ascolto e sono finiti ben presto nel dimenticatoio.
I solisti di Petrucci sono anch’essi ottimi (e non si capisce come poi possa partorire lungaggini stucchevoli come A View From The Top Of The World).
Vedremo cosa succederà in sede compositiva (del resto il membro debolissimo della band non se n’è mai andato).
Di certo, pecunia docet
"Mi piace""Mi piace"
Siamo ai livelli degli Anthrax con Bush / Belladonna.
"Mi piace""Mi piace"
Beh, no, gli Anthrax avevano cacciato in modo infame uno dei migliori cantanti della sua generazione (che è ancora tale, sentitevi gli ultimi dischi degli Armored Saint), per giunta amatissimo dai fan, per riprendersi un catorcio che a sua volta, all’epoca, era stato cacciato in modo infame. Decisamente peggio gli Anthrax.
"Mi piace"Piace a 2 people
Perfetto.
"Mi piace""Mi piace"
Mamma mia che buffonata.
La verità è che l’unico che salverebbe un po’ la situazione sarebbe Moore ma tanto non avverrà mai
"Mi piace""Mi piace"
Beh un po mi dispiace per mangini anche se da quando è entrato nei dream teater ho smesso di seguirli poichè mangini non mi fa impazzire..portnoy è il mio idolo in qualità di batterista…suono la batteria da 32 anni e un po ne capisco…a livello tecnico sono alla pari portnoy mangini anche se forse mangini ha un capello in piu di tecnica..ma come entusiasmo grinta cattiveria e spettacolo portnoy e piu in alto rispetto a mangini..basta guardare i loro concerti con mangini…troppo serio..era li appunto solo “per ricoprire il ruolo di portnoy per far andare avanti la band..”e fare solo quello che gli veniva detto…grazie tante mangini…bentornato portnoy…iniziero di nuovo a seguirvi soprattutto tu portnoy che grazie a te ho imparato molto dello strumento..
"Mi piace""Mi piace"
Colpo di scenaaaaaa! (cit.)
"Mi piace""Mi piace"
Li ho seguiti fino a “Scenes from a Memory”, poi basta. Avrò modificato i miei gusti, ma ho cominciato a trovarli stucchevoli- ma, in generale, all’epoca avevo iniziato a mal tollerare il prog.
Di questi tempi, scioglimenti e split non sono mai definitivi. Prima o poi, Araya e King rimetteranno su gli Slayer.
"Mi piace""Mi piace"
Per quanto mi riguarda la vera “mente” dietro ai pezzi dei DT era e resta Kevin Moore. Dopo la sua ritirata il nulla cosmico e rudess mostro di tecnica ma fantasia, innovazione e suoni Kevin sta proprio su un altro livello.
"Mi piace""Mi piace"
Posso commentare, senza essere ucciso, che Black Clouds & Silver Linings per me è bellissimo? Contiene di quelle chicche che ascolto sempre molto volentieri.
Lo ascolto tanto volentieri quando Scenes, Degrees, Octavarium e Train. Ammetto che sono più da sonorità dal 2000 in avanti piuttosto che gli album precedenti, solo perché i precedenti hanno una sonorità più fredda che non mi attira, non perché non siano belli.
"Mi piace""Mi piace"
Il groove di portnoy mancava, indubbiamente.
I loro migliori album restano sfam, i&w e 6doit, in ordine.
Certo, prodotti ascoltabili e financo gradevoli ne hanno sfornati ma, ahimè, temo che indietro non si tornerà.
Sono anni che si ripetono in autocitazioni… vediamo cosa riporterà portnoy, compositivamente. Sicuramente il maggior impatto sarà sui live.
"Mi piace""Mi piace"