E-TYPE: il Povia svedese che incantò Euro 2000

Tutti voi, calciofili o meno, immagino ricordiate abbastanza bene l’Europeo di Calcio del 2000, vero?

Così come per molti over 30 under 35, sarà stata la prima vera grande delusione sportiva della vostra vita, dico bene?

Eh sì, sto parlando proprio dell’infame pareggio di Wiltord a tempo scaduto e dello spietato golden goal di David Trezeguet al primo supplementare che fece andare la coppa dalla parte sbagliata delle Alpi, purtroppo.

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Punizione divina per essere sopravvissuti all’assedio senza soluzione di continuità degli olandesi nella semifinale (probabile che Toldo quel giorno sia uscito dalla Amsterdam Arena scortato da un plotone di S.W.A.T., altrimenti non si spiega come abbia fatto a tornare in albergo) o per la tracotanza del famoso CUCCHIAIO (a Roma sicuramente più celebre di molte chiese o monumenti) di Francesco Totti? E chi lo sa…

Ed eccoci qui, 23 anni dopo, ancora a recriminare, a piangerci addosso e… No, non siamo mica qui a parlare di calcio.

O meglio, il calcio c’entra, c’entra eccome, ma per una volta voglio legare il ricordo di quello sfortunato Europeo del 2000 a qualcosa di bello. Nella fattispecie alla sua bellissima, anche se ormai dimenticata, colonna sonora ufficiale, scritta ed eseguita da tale Bo Martin Erik Erikson, classe ’65 di Uppsala (Svezia), meglio noto come E -Type; lungocrinito (e simil-Povia) musicista eurodance attivo dagli inizi degli anni ’90 fino ai primi del 2000.

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Titolo del brano: Campione 2000 (oddio, non è che tante volte è proprio ‘sto titolo italofono ad averci portato sfiga? No, basta, non pensiamoci più!).

Dicevo, Campione 2000 è una fucilata eurodance di una bellezza agghiacciante. Lo so, non tutti qui sono dei falsi metallari e monnezzari musicali di professione come me, con Spotify che mi consiglia gli Aqua anziché l’ultimo brano dei Sunn O))), però ‘sto pezzo, credetemi, è un missile a propulsione nucleare lanciato nello spazio infinito. Non so come spiegarmi, vi fa fare su-giù-destra-sinistra-avanti-indietro con la testa dall’inizio alla fine, ma è anche epico, battagliero, liberatorio.

L’intro sembra preso di peso da Dawn of Victory dei Rhapsody; 15 secondi scarsi che bastano e avanzano per farvi immaginare Fabien Barthez vestito da cavaliere che, con fare solenne, fodera la sua coccia calva con un elmo d’oro scintillante, bacia la moglie e saluta i figli e i nipotini con una carezza sul viso (o sulla pelata, se hanno preso da lui), pronto per scendere sul campo di battaglia contro gli odiati nemici pizza & mandolino in maglia azzurra.

Poi, a gamba tesa, entra il campionamento dei tamburi dei tifosi allo stadio e il fortunatissimo coro CAMPIONE! CAMPIONE! (che ritroveremo nel ritornello), e quando l’epicità battagliera ha già raggiunto e superato il livello Luca Turilli vestito da Re degli Elfi che fa l’elicottero col cazzo fuori dalla finestra del bagno di una trattoria sul Carso, parte una base eurodance devastante, bellissima, veloce e incalzante come uno sprint di Marc Overmars sulla fascia.

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Dopo una strofa a dire il vero non delle più riuscite della storia della musica, dove il nostro Povia svedese sfodera una prestazione vocale tutto sommato piatta e dimenticabile, molto in linea con i canoni del genere, anche proprio a livello di effetti utilizzati, quando tutto sembra stia scemando, arriva lui: il ritornellone liberatorio e portatore di sfiga (per noi).

CAMPIONEEE CAMPIONEEEE OHHHOHHHOHHHOHHH!.

Bello, roboante, da urlare a squarciagola spalancando la finestra della cucina, o dal terrazzo condominiale, o in osteria con gli amici dopo qualche sambuca di troppo.

Peccato che alla fine l’abbiano cantato quei mangiaformaggio puzzoni e non noi. Fanculo!

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Non posso concludere il pezzo senza menzionare il videogioco per PS1 intitolato proprio EURO 2000, alla cui copia piratata ho giocato fino a pochissimi anni fa, fino alla sua completa liquefazione e alla morte naturale della gloriosa console che la ospitava (sigh!). Grafica da revolverata negli occhi, telecronaca di Giacomo Bulgarelli e Massimo Caputi da taglio immediato dei polsi, ma colonna sonora di tutto rispetto (uno dei brani poi è proprio un remix dell’ottima Campione 2000 dell’ottimo E-Type), siglata dall’ottimo disc jockey Paul Oakenfold.

Che bello schierare un roccioso centrocampo a tre Di Biagio-Di Francesco-Di Livio con ‘ste bordate eurodance di sottofondo. L’Andorra non avrà vita facile. Ho E-Type, ho Povia, che tifano per me! (Gabriele Traversa)

2 commenti

  • La semifinale con l’Olanda rimarrà in ogni caso, per rimanere in tema, la descrizione di “epico” nel mondo del calcio, qualcosa che ricorderai per sempre qualunque cosa succeda. Così come la delusione enorme della finale. Tutto molto metal, in fondo.

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  • Turilli seminudo in trattoria che bandisce una spada di latta e sbraita: “Oste della malora! Il tuo peggior idromeleeeh!” è il sogno bagnato dei veri powersymphocinematicmetallari.

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