Avere vent’anni: MAYHEM – Mediolanum Capta Est

Questo è il mio disco live preferito di sempre; dopo Live in Leipzig, ovviamente, che però, per ragioni che non credo sia necessario spiegare, tendo a considerare una cosa a parte. In Mediolanum Capta Est c’è il manifesto dei nuovi Mayhem, quelli di Blasphemer, che con Wolf’s Lair Abyss avevano messo in chiaro di non voler vivere di rendita sull’enormità del passato, mettendosi in gioco e ridiventando, dopo chissà quanto tempo, un gruppo normale. E come un gruppo normale andarono in tour e registrarono dei dischi dal vivo: prima di questo c’era stato il Live in Bischofswerda, ma è con Mediolanum Capta Est che riuscirono ad esprimere tutto il proprio potenziale.

Non ero presente a questo concerto: andavo ancora alle scuole superiori, vivevo a mille chilometri di distanza, a Milano non conoscevo nessuno e peraltro non conoscevo neanche nessuno che sapesse chi erano i Mayhem. Nonostante tutto, comunque, il non esserci stato è una macchia che ancora mi porto dentro e che fa male ogni volta che rimetto su il disco – e credetemi, in vita mia l’avrò ascoltato almeno un migliaio di volte. Non potei però mancare alla data meneghina del 2001, per il tour di Grand Declaration of War, di cui avevo già parlato qui: seppur di supporto ad un disco diciamo controverso, quella formazione mi dette l’impressione di essere una macchina da guerra che tratteneva a stento una creatività e una vitalità esplosive. Ad ogni modo, quando li vidi io mancava l’effetto sorpresa, che invece c’è, ed è palpabile, in Mediolanum Capta Est: probabilmente nessuno o quasi dei presenti al Rainbow Club in quel 2 novembre 1998 aveva mai visto i Mayhem dal vivo, ma l’eco delle vicende di sangue e fuoco che li avevano visti protagonisti risuonava ancora. Ora i Mayhem erano davanti a loro, ad esibirsi come un gruppo normale: certo non c’era più Euronymous, e probabilmente non si poteva neanche parlare di Mayhem veri e propri, ma credo che dopo una prestazione del genere i norvegesi siano riusciti a convincere chiunque.

Il fatto che i Mayhem si volessero presentare come un gruppo normale è esplicito anche della scaletta, quantomeno quella dell’album: del De Mysteriis ci sono solo due pezzi: Freezing Moon e From the Dark Past (insieme ad Attila). Per il resto ci sono Deathcrush e Wolf’s Lair Abyss per intero, che in questa veste acquistano la potenza che su disco, per motivi speculari, non avevano: troppo grezzo il primo mini da capirci effettivamente qualcosa; troppo evocativo e alienante l’EP del 1997 per poter puntare sull’assalto frontale. Invece la prima cosa che salta all’orecchio di Mediolanum Capta Est è il suo essere estremo. I Mayhem fino a quel momento erano il gruppo degli omicidi, delle chiese in fiamme, dell’oscurità: qui invece suonano semplicemente come un gruppo estremo, a partire dalla batteria di Hellhammer, che quasi si diverte a spingere al parossismo l’aggressività delle sue partiture; e poi Maniac, non più l’inquietante demone di Wolf’s Lair Abyss ma un animale da palco con uno screaming unico nel suo genere, che urla quei latrati talmente tanto forti da stordire. Maniac riprende anche l’abitudine di Dead di sparare qualche frase a effetto per presentare i pezzi, cose memorabili che mi risuonano nella testa spesso, specie quando ho a che fare con qualche minchione a caso che mi sta parlando:

How’d you crazy fucking italians feel about war? You guys like war? Well I’ll take you back now to the times when there was still war. And there was total… CARNAGE!

Quindi amici, se mi state parlando di cose che reputate interessantissime e vi accorgete del mio sguardo assente, sappiate che molto probabilmente nella mia testa sta risuonando o il tempo di batteria di Through the Forest of Dol-Guldur oppure una frase di Maniac da questo disco, tipo quella meravigliosa quando dedica Chainsaw Gutsfuck al Papa, o quando chiede agli astanti se credono in Dio per poi lanciarsi in una coraggiosa eterodossia teologica dicendo che Dio è morto quando sono caduti gli angeli eccetera. Bellissimo. Sparatevelo a massimo volume e mandate affanculo più gente possibile. (barg)

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