Monthly Archives: aprile 2018

Avere vent’anni: NILE – Amongst the Catacombs of Nephren-Ka

Onestamente il death metal post-1995 fa in gran parte cagare. I buoni dischi bisogna davvero andarli a cercare col lanternino. Nel 1998 ero talmente deluso e disgustato dallo stato della scena estrema in generale che mi riversai sul power metal (breve ubriacatura di protesta prima che i gruppi diventassero tutti la fotocopia l’uno dell’altro, con qualche eccezione veramente rimarchevole) ma

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DARK TRANQUILLITY // EQUILIBRIUM @Live Music Club, Trezzo sull’Adda (MI) 26.04.2018

Non so se io ne abbia mai parlato, ma in questi miei oltre vent’anni di metallitudine sono mio malgrado protagonista di una corsa a due tra i gruppi che ho visto di più in assoluto; dico mio malgrado perché, nonostante le band mi piacciano entrambe, il più delle volte mi è capitato di incrociarle a festival o come supporto. Siccome

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Lo confesso: è il mio disco preferito degli Helloween

La verità è che i Keeper 0f the Seven Keys non mi piacciono poi così tanto. Ne riconosco una pressoché infinita importanza storica, ma trovo buona parte dei loro contenuti ai limiti del fastidioso. Praticamente, riproducono in me il chiasso che farebbero dei bambini durante i prolungati festeggiamenti di una comunione, nonostante canzoni come Future World o March of Time abbiano un tiro

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Avere vent’anni: HELLOWEEN – Better Than Raw

Cesare Carrozzi: Come scrissi in occasione dei vent’anni di The Time of The Oath, Better Than Raw è il migliore album della mark III degli Helloween e, più in generale, il migliore dell’era Deris. Da lì in poi, e specie con l’uscita di Grapow dal gruppo, le cose sono andate via via peggiorando, e pure senza mai arrivare totalmente all’inascoltabilità (sfiorata

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