Vi prego, ridate da bere agli Alestorm

Forse chiedere che gli Alestorm durassero più di quanto sono durati sarebbe veramente stato ingenuo. Già il disco precedente era pericolosamente pieno di riempitivi senza troppi motivi di esistere; questa Alestorm, apripista per l’imminente nuovo album No Grave But Sea, conferma i nostri peggiori timori. Moscia, stupida in senso deteriore, con le melodie che ti passano attraverso senza lasciare traccia e, soprattutto, senza neanche essere divertente. Non so quale siano state le cause scatenanti, ma gli scozzesi sembrano aver perso l’innocenza. Forse il matrimonio di Bowes, forse l’abbandono del chitarrista ciccione, forse il fatto che bevono di meno, forse tutte queste cose insieme. Di sicuro l’aver cambiato punto di riferimento dal power al folkettino scemo rischia di diventare la loro pietra tombale. Tuttavia finché c’è rum c’è speranza, quindi speriamo. (barg) 

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