Meanwhile in Finland #3

meanwhile-in-finland_o_833556Il 2012 è stato un anno tremendo per il metal finlandese. D’accordo che per moltissimi è sempre un anno tremendo per il metal finlandese, però vaffanculo. In questo senso il 2013 parte lento, a parte per gli Omnium Gatherum di cui abbiamo già detto. Però qualcosina promette bene, scartabellando. Ricorderemo qui di sfuggita che Tuomas Holopainen dei Nightwish sta componendo un concept su zio Paperone, perché è sempre bello ricordarlo e perché questo probabile aborto rischia di essere il capitolo conclusivo di una trilogia dell’aberrazione nonsense iniziata con Illud Divinum Insanus e continuata con Lulu. Ne parleremo diffusamente appena uscirà, e non potrebbe essere altrimenti. Ora discorriamo dell’immanente.

I finlandi ETERNAL TEARS OF SORROW di solito si prendono come termine di paragone per il moniker più patetico e pomposo mai partorito. ETERNAL TEARS OF SORROW. Le mie spoglie mortali anelano al tuo collo diafano, recitato con passione titanica irrigidendo le mani in modo drammatico. Stanno per uscire con un nuovo imperdibile disco di sofferente gotico pipparolo che si chiamerà Saivon Lapsi. Questo il video di anticipazione:

La trama non è molto chiara. Si riconosce chiaramente Navi, la fatina di Zelda: Ocarina of Time, che disturba i musicisti e svolazza per un bosco innevato. L’ambientazione sembra partorita da una gothic lolita quindicenne che si taglia le braccia leggendo John Keats. C’è questo cacciatore finlandio che, seguendo Navi, trova una tizia in sottoveste sul limitare di un lago in mezzo alla neve, il che già dovrebbe indurlo a chiamare la polizia piuttosto che andare a fare il lumacone. La tizia si gira, mignotteggia un po’, succedono cose soprannaturali, suona un tremendo assolo di tastiera che neanche i Sonata Arctica e tu arrivi alla fine che

1. non ci hai capito un cazzo
2. non ti ricorderai mai neanche una nota della canzone
3. ETERNAL TEARS OF SORROW

Young_Link_Artwork_1_(Ocarina_of_Time)

però l’idea di Navi era sublime

Un altro video del cazzo è quello nuovo dei LULLACRY, il cui ultimo album Where Angels Fear è piaciuto tanto all’Arioli ma a me no. E questa To Every Heartache è una delle peggiori: ballatona rock’n’roll finlandese con lacrimuccia facile che rende un po’ l’equivalente dei neomelodici napoletani per la musica leggera. È un peccato perché i dischi precedenti erano molto belli, però sta roba è veramente indifendibile. Credo che il fermoimmagine qui sotto spieghi tutto molto più di mille parole.

Vi avevo già parlato dell’ep di debutto dei KRYPTS, che ora stanno per uscire col primo full Unending Degradation. Sono uscite due anticipazioni, la titletrack e Beneath the Archaic, e si muovono sempre sullo stesso terreno del death novantiano trucido e grasso, al solito registrato nel sottopasso della stazione Tiburtina.

Tutta questa scostumatezza è doppiamente meritevole perché esce pur sempre fuori dalla terra dei Finnvox e dei giri di tastiera truzzi. I Krypts invece riprendono l’analfabetismo militante dei gruppi grindcore finlandesi degli anni ottanta, però lo deurbanizzano e lo rendono più marcio e schifoso.

E ci sono anche gli INSOMNIUM con noi, che solo ora fanno uscire il video della titletrack di One For Sorrow (ETERNAL TEARS OF), uscito un anno e mezzo fa:

Niente di molto interessante da dire. Il gruppo merita, il pezzo pure; e il video live è così di basso profilo che in un modo o nell’altro ti fa simpatia, soprattutto perché si sono messi a suonare di fronte ad un gazometro, struttura che tra i residenti a Roma è molto sentita perché qui è un coso enorme e totalmente inutile in riva al Tevere che si vede a chilometri di distanza fungendo da punto di riferimento (tipo la Torre Eiffel), piazzato esattamente davanti all’Alpheus, storico locale dove per anni è venuto a suonare chiunque. Bicchieri in alto per gli Insomnium e tutti i gazometri del mondo.

Completamente diversi i BILL SKINS FIFTH, che vogliono fare gli americani con questo groove metal(core) che a me ricorda sempre una versione spompa di quel filone tipo Soilwork e Dimension Zero. Hanno fatto solo due ep, mò ne esce un terzo (chiamato For The Threat) e questo è il lyric video di Spotlight Junkie.

Un giorno parlerò di quanto sia sbagliato il concetto di black metal finlandese. Nel frattempo potreste giungere da soli alle mie stesse conclusioni ascoltando What The Night Birds Sang dei BLACK CRUCIFIXION, dal prossimo album di imminente uscita. Loro avanzano pretese di storicità a causa dell’ep Faustian Gift del 1993, che però è rimasto un unicum fino alla reunion del 2006; io magari riprendo l’argomento quando mi deciderò a sproloquiare sulla mia convinzione di cui sopra.

Concludo menzionando un film, Rare Exports, che è una mezza cacata ma è tutto in finlandese e parla di Babbi Natale demoniaci. Carina giusto l’idea, anche se probabilmente il concept su zio Paperone sarà un horror migliore. (barg)

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