Voivod: altro Roadburn, altro regalo

Alla scorsa edizione del Roadburn i Voivod suonarono un nuovo brano, quella Kaleidos che restò in scaletta per tutto il tour europeo. Quest’anno a Tilburg i canadesi, ai quali era stata assegnata la direzione artistica del festival, hanno suonato un altro inedito destinato a far parte del prossimo album:

Li amo troppo per poter essere oggettivo. Mi basta sentire quel suono di chitarra acido e sghembo per avere le lacrime agli occhi. Non so cosa aspettarmi e un po’ ho paura: i Voivod che compongono senza Piggy sono un po’ come dei Maiden che compongono senza Harris. Ma sono fottutamente vivi. La loro data di Roma dell’anno scorso è stata una delle esperienze musicali più appaganti della mia vita. E’ come se questa geniale band, dopo essere passata attraverso sventure che avrebbero stroncato chiunque, si stesse prendendo solo adesso quello che gli spetta.

Stefano Greco è volato al Roadburn pure quest’anno e tra poco ci racconterà com’è andata. Ho letto da qualche parte che i Voivod hanno suonato Jack Luminous e penso di non aver mai invidiato qualcuno così tanto in vita mia.

15 commenti

  • grazie per Jack Luminous… quand’ero metallino mi era stato detto che dei Voivod erano belli i primi, e io da bravo soldatino avevo ascoltato e li avevo trovati davvero troppo cervellotici. ora, passati i 20, da innamorato dei King Crimson, incuriosito ascolto questo pezzo e lo trovo fantastico. e quanto delle traiettorie oblique di Fripp ci ritrovo!

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    • e dal minuto 6.42 pure Van Der Graaf Generator. mi sto innamorando

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      • Io la prima volta che ho ascoltato The Outer Limits mi stavo per mettere a piangere… I Voivod fino a Killing Technology erano ancora assai acerbi, i primi dischi sono i meno interessanti e non li riascolto quasi mai (e parlo da fanatico), recupera il trittico del periodo prog Nothingface/ Angel Rat/ The Outer Limits e bon voyage

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      • la prima che volta che ho sentito “The Outer Limits” me la proposero come alternativa intelligente(?) ai soliti cannibal/morbid angel/deicide, li schifai per principio…poi il giusto tempo mi ha fatto scoprire i dischi fondamentali…tra cui oltre al trittico citato da ciccio io non escluderi “Nothingface” né (rullo di tamburi)”Dimension Hatröss”…

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      • ovviamente non volevo dire “Nothingface” bensì “Negatron”…lapsus freudiano?

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      • Io pure avevo ascoltato fino a Dimension Hatross, madonna che mi sono perso. Grande Ciccio.

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      • Metal Skunk fa cultura. posso darvi il 5 per mille?

        Ciccio Russo eroe, l’altro giorno mi è tornata in mente completamente a caso una sua frase da una vecchia recensione di MS mentre nuotavo in piscina. stavo annegando. la recensione sono andato a rileggermela (Hacavitz – Venganza), la frase chiudeva la rece e recitava più o meno “Da culto la copertina, che pare disegnata dal fratello scemo di Petagno con il pennello Cinghiale”

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      • mado’ qual’era quella recensione in cui Ciccio sproloquiava su Pentagno tutto il tempo? mi fece schiattare, finiva con “dai c’è pure la copertina di Petagno…”

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  • PORCOTUTTO E TUTTI!!!! HO APENA FINITO UN ASOLTO DI ANGEL RAT!!!CAZZO!!!penso che domani riusciro lavorare più o meno sereno…fino al prossimo, ennesimo, riascolto..

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  • confermo: jack luminous e’ stato l’ultimo brano del secondo set (quello in cui hanno fatto tutto dimension hatross), prima ovviamente dell’immancabile bis con astronomy domine. da pippa.

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  • passoaprendertistasera

    Piggy is in the air

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