Monthly Archives: dicembre 2017

SCUORN – Parthenope

“La terribilità contrapposta al bello, il bello alla terribilità: l’uno e l’altra si annullano a vicenda, e ne risulta un sentimento d’indifferenza. I napoletani sarebbero senza dubbio diversi se non si sentissero costretti fra Dio e Satana”. J.W. Goethe Non vi avevamo ancora colpevolmente parlato degli Scuorn, nonostante in redazione ci fossimo entrati in fissa già da prima dell’uscita del disco:

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Il ritorno di gente in cui non ho mai creduto: WITCHERY – I Am Legion

Penso di essere uno dei pochi a conoscere un autentico die-hard fan dei Witchery. Questo mio vecchio amico si incazzava come una bestia se glieli toccavi, e naturalmente io lo facevo apposta, smontandoli come se avessero semplicemente sbagliato tutto. A dire il vero li ho sempre trovati buffi, genuini ma anche un po’ superflui, e nella triade che inaugurava la

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Music to light your joints to #21

Cari amici del vero metal, bentornati alla rubrica che vi suggerisce cosa dire alla Municipale quando venite fermati alle tre di notte sulla tangenziale in sella al vostro fido drago viola. Il 2017 sta confermando per l’ennesima volta come l’ambito stoner/doom/post-qualcosa sia tra le correnti più floride del genere musicale che tanto amiamo. Le uscite interessanti si moltiplicano come semi

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Nonno Pietro vi racconta il black metal ai tempi dei SARCOFAGO

Dai Darkthrone ai Deathspell Omega, siete finiti col black metal fatto perfino in Francia. Ma lasciate che nonno Pietro da Mercatale vi racconti com’era quando c’erano solo i Sarcofago. Un bel giorno, la brasiliana Cogumelo records di Belo Horizonte prima fece debuttare i Sepultura, dopodiché – cari nipotini – riempì il panorama circostante con le più cacofoniche formazioni che gli

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Il mattino: SEPTICFLESH – Codex Omega

Uno dei grandi problemi nel recensire questo genere di gruppi è che molte volte potresti riassumere tutto con tre parole: “Sono i *nome gruppo*”. E con questo genere di gruppi intendo, per esempio, i Meshuggah dell’ultimo decennio, ma anche i Cannibal Corpse. Infatti ero quasi tentato di prendere la recensione di Luca Bonetta, copiarla, incollarla, fare giusto qualche piccolo aggiustamento

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