Monthly Archives: settembre 2017

PARADISE LOST – Medusa

Esattamente nell’anno 2000, i Paradise Lost sono stati colpiti dall’effetto Benjamin Button. Band che aveva apparentemente completato ogni processo di maturazione -terminando non proprio in bellezza con Host– i cinque del West Yorkshire – a cui oggi manca all’appello solo Lee Morris – hanno messo la marcia indietro, prima facendo qualche cazzata e infine tornando al meritato splendore. Non sono una delle

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Bastava continuare a fare le cose per bene: QUEENS OF THE STONE AGE – Villains

Per chi scrive, Joshua Homme non è un musicista qualunque. Ha spaccato due paia di casse nella mia vecchia Opel Corsa e un incidente simile non mi era mai capitato in nessun’altra automobile, tranne che ascoltando l’omonimo album dei Kyuss in quelle due distinte occasioni. Avrei dovuto essere un minimo incazzato per essere finito dall’elettrauto due volte con una trasandata automobile del 1993, ma ricordo che la

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Avere vent’anni: KAMPFAR – Mellom Skogkledde Aaser

Penso che Mellom Skogkledde Aaser sia il primo disco black metal che abbia mai ascoltato in vita mia. O questo o In The Nightside Eclipse, i ricordi si fanno vaghi. La mia lunga strada per l’inferno è comunque partita da Emperor e Kampfar, e una cosa la ricordo benissimo: dapprincipio non mi piacque per niente questa roba incomprensibile e registrata

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Avere vent’anni: ROTTING CHRIST – A Dead Poem

Sulla carta A Dead Poem sarebbe dovuto essere un disco quantomeno deprecabile. Messe da parte le origini black metal, eliminata quella sensibilità morbosa e lovecraftiana che è – e sarebbe ritornata presto ad essere – la loro caratteristica più riconoscibile, accodatisi al suono goticheggiante in quel momento tanto in voga, quasi qualsiasi altro gruppo sarebbe andato incontro ad una disfatta

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