HELLO MOTHERFUCKERS! Spuntano fuori due nuovi pezzi dei FAITH NO MORE
Qualche tempo fa Mike Patton, attraverso un simpatico cinguettio, aveva lasciato intendere che i Faith No More fossero pronti, o comunque intenzionati, a dare vita a qualcosa di nuovo. “The reunion thing was fun, but now it’s time to get a little creative”. Addirittura un nuovo disco? Facciamo un rapido passo indietro. Il tour della reunion – a proposito, chi di voi era presente alla data Milanese del 14 giugno 2009? – è andato avanti fino ad oggi, alternando concerti in mezzo mondo, sempre strapieni di gente, a lunghe pause di decompressione. Probabilmente è stato durante une di queste pause e in risposta alle testimonianze di devozione totale da parte dei vecchi fan, che la band ha sviluppato l’idea di fare (forse) un nuovo disco. Sebbene le intenzioni iniziali, tutt’ora ben evidenziate sul loro sito (quel messaggio è fermo lì da quasi cinque anni) e più volte ribadite dallo stesso Patton, consistessero nel fare qualche data, senza sottostare a vincoli di nessun tipo, divertirsi, spaccare qualche culo, etc. etc., è successo che qualche giorno fa, nel corso di un mini-tour europeo iniziato a Hyde Park, dove i FNM di spalla ai Black Sabbath (più o meno il ‘concerto perfetto’) hanno reso il tutto ancora più memorabile aprendo con Zombie Eaters (dall’album The Real Thing, che a giugno ha compiuto 25 anni) e suonando Everything’s Ruined (entrambi pezzi raramente sentiti dal vivo), e finito in Polonia all’Open’er Festival, sono spuntati fuori due pezzi nuovi.
Il primo dovrebbe chiamarsi Superhero (o Leader of Men). Sentiamocelo anche se la registrazione video è amatoriale:
Carino, ve’? Il secondo è Motherfucker:
Infine, per chiudere il cerchio, hanno pure rifatto Matador, brano inedito risalente al 2011.
Che dire, alcuni fan sostengono sia forte l’influenza dei Peeping Tom (forse vagamente in Motherfucker, che è il brano più esposto alla sperimentazione), esperienza discografica pattoniana di questi anni che a me personalmente, come alcune delle altre recenti divagazioni artistiche, non ha lasciato gran che; secondo me si sente, almeno nel primo pezzo, il ritorno – graditissimo – a certe sonorità alla King for a Day. Ma rimane solo una sensazione (o una speranza). Del resto con la qualità audio ora a disposizione non si può essere sicuri di niente.
Altra simpatica chicca afferente al mondo FNM riguarda certe affermazioni di Chuck Mosley, il secondo cantante in ordine cronologico del gruppo (il grande rosicone coi dread, per capirci), il quale, chiacchierando amabilmente col co-autore del suo nuovo libro (eh sì, vabbè) Doug Esper, ha detto circa le speculazioni sul nuovo album che loro, i FNM, dovrebbero quantomeno farlo cantare in un paio di pezzi (commme no!) e che lui e Mike potrebbero completarsi a vicenda molto bene su una canzone (te piacerebbe). Mosley è un noto fallito, uno di quei personaggi mediocri che hanno avuto il culo una volta nella vita di incontrare la persona giusta. E la persona giusta per Mosley è stata Jim Martin. A proposito, la formazione di oggi è quella di Album of The Year, quindi con Jon Hudson, ma proviamo per un attimo ad immaginare come potrebbero essere i FNM versione 2.0 con due chitarre. Magari proprio con quella di Jim…
presetne alal data meneghina di 5 anni fa, loro semplicemente OLTRE, divertenti i limp bizkit, come sempre inutili i lacuna coil
non ascolto questi pezzi nuovi, non solo per la registrazione ignobile, ma perché ho paura che mi piacciano e la scimmia salga troppo
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Vabbè per quanto consideri Mike Patton un idolo e un re della voce, bisogna portare rispetto anche per Chuck Mosley che nei primi due album ha fatto delle performance molto passionali, e la sua voce, per quanto grezza, si adattava perfettamente a quei pezzi, e ti dirò, i pezzi dei primi due album li preferisco cantati da Mosley piuttosto che da Patton, per quanto questo sia superiore in tutto al primo.
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beh, ma Mosley non aveva una voce grezza, aveva una voce brutta, cioè era proprio cacofonico, nasale, dai. Nonostante ciò i primi due restano dei signori dischi che nemmeno Mosley è stato in grado di rovinare. Capisco che uno possa pure essersi affezionato a lui ma quando Patton a Milano ci ha fatto Introduce Yourself e We Care a Lot è stata proprio tutta un’altra roba, fidati
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Sarà pure un fallito per te, ma guardando bene qui… http://www.thegauntlet.com/article/695/18408/Faith%20No%20More.html
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bell’obbrobrio infatti
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