Monthly Archives: dicembre 2011

La finestra sul porcile: The Human Centipede 2

The Human Centipede (First Sequence) aveva sollevato aspre critiche ma, soprattutto, portato all’attenzione della vasta platea un problema annoso: nel caso in cui un chirurgo squilibrato dovesse rapirci per creare un millepiedi umano, in quale posizione della catena è assolutamente sconsigliato stare? A parte questo interrogativo, il primo capitolo era una colossale vaccata, di una sciatteria nella rappresentazione degna dei

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To/Die/For you could leave the hall

Ebbene i finlandesi To/Die/For, dopo anni di silenzio (e quindi di gratitudine da parte mia), hanno pubblicato un nuovo album, Samsara. Nel video qui sopra un Antza non molto sobrio mette a nudo i principali trucchi del mestiere di questa improponibile gothic metal band, ovvero ci espone, con dovizia di commento tecnico in lingua madre sicuramente intraducibile ma coadiuvato da una

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WOLVES IN THE THRONE ROOM – Celestial Lineage (Southern Lord)

Ho scoperto i Wolves In The Throne Room all’epoca del MS cartaceo; dopo circa due anni passati fra autoproduzioni oscene e demo orrendi mi vennero finalmente passati un po’ dischi veri poiché altrimenti rischiavo un esaurimento nervoso da immondizia sonora. Fra questi c’era Two Hunters, album la cui oscura bellezza era evidente anche a uno (come me) che non ha

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KARMA TO BURN @ Linea Notturna, Cagliari 6.12.2011

Arrivo sul posto molto prima per paura di non trovare i biglietti, poiché l’occasione era veramente ghiotta ed il prezzo davvero imbattibile (5 €!). Il tizio all’ingresso mi dice di tornare più tardi che avrebbero iniziato la vendita dei tagliandi. Al mio ritorno vedo già una folla molto eterogenea, composta da qualche metallaro, qualche insospettabile e persino qualche emo coi

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Fermi tutti, abbiamo già il disco del 2012

Gli ucraini Semargl hanno capito tutto della vita. Prima erano un normale gruppo black metal corrusco e tristanzuolo – più truce prima, più melodico dopo – che cercava faticosamente di farsi strada nel torbido calderone della scena dell’Est Europa (poi che ne so, magari sono necroculto e Matteo Ferri ha tutta la discografia in vinile), schiacciato tra neonazisti della domenica

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