La Nuclear Blast si dà alla rottamazione e annuncia Marilyn Manson

La fonte è Rolling Stone (USA): il musicista americano Brian Warner, al secolo  Marilyn Manson, avrebbe firmato un contratto con Nuclear Blast Records. Fin qui niente di strano: nel 2021 l’etichetta tedesca aveva scritturato Rob Zombie dopo una vita trascorsa su Geffen. Fu invece la Interscope a lanciare Marilyn Manson. Una casa discografica che è leggenda per tutti coloro che sono nati negli anni ’70 e ’80, metallari e non. Un sinonimo di innovazione che, con Marilyn Manson, lanciò quella che potremmo definire l’ultima rockstar trasgressiva di un’epoca tramontata. E proprio Interscope assorbì la Geffen sul finire del millennio, per poi essere incorporata a sua volta nel gruppo Universal.

Tocca capire se è la Nuclear Blast che sta guardando in alto o se siano certi artisti a essere scesi più in basso. Vedete, se a Marilyn Manson nel 1999 fosse accaduto tutto quello che gli è accaduto a partire dal 2021 a livello giuridico e mediatico, noi l’avremmo saputo dalla televisione. Ci è ugualmente giunta notizia dei suoi casini – plotoni di donne che lo accusano di violenze, una videomaker che lo accusa di essersi soffiato il naso addosso a lei, Brian Warner che nega, eccetera eccetera – ma nel vecchio continente ormai frega nulla a nessuno se We Are Chaos del 2020, un album tutto sommato carino, avrà o meno un successore. Fossimo nel 1999 a ragionare del seguito di Mechanical Animals, ci sarebbero distese di teenager disperati che non sanno come affrontare il lunedì con ‘sta cosa che Marilyn Manson ha combinato un puttanaio e si è rovinato la carriera. Riceve pure minacce di morte, dice lui. E non riesce più a vendere i suoi dipinti, che mi auguro vadano meglio di quelli di Fieldy dei Korn.

Propendo per l’altra ricostruzione: Nuclear Blast starebbe raccattando (e rottamando) le rovine dell’era d’oro degli anni ’90 americani, sperando di trovarvi qualcosa che possa produrre utili paragonabili ai migliori gruppi metal d’adesso. Rob Zombie, di fatto poco più che un regista di remake, oggi Marilyn Manson. Sembra di essere tornati a quando il Milan tesserava Emerson ed Essien per rimpolpare il centrocampo.

MORANDI

Piano B: tentare la scalata alla conduzione di Sanremo.

È estremamente probabile che al Reverendo pesi eccome tutta questa faccenda di essere finito fuori dal giro delle collaborazioni hollywoodiane e delle etichette che contano. L’atteggiamento non è quello del vecchietto che fonda una sua etichetta e campa di rendita, tant’è che la sua rinascita artistica era combaciata con la pubblicazione di The Pale Emperor, anno 2015. Non un capolavoro ma comunque un fulmine a ciel sereno, specie se paragonato ai quattro titoli precedenti. Ritrovarsi a incidere per Nuclear Blast, con tutto il rispetto per Nuclear Blast che, per noi metallari e per noi europei, è da tempo immemore una cosa grossa, anzi grossissima, è comunque un ridimensionamento indotto più dai fatti che dallo scorrere del tempo. E il treno è definitivamente perduto, perché Brian Warner di anni ne ha cinquantacinque. E il giorno in cui il carrozzone pop americano lo accetterà nuovamente, come di recente ha riabbracciato un Kevin Spacey, sarà probabilmente tardi. Questo a prescindere dai reali fatti e dalle reali responsabilità del musicista: è tagliato fuori dal circuito delle cose che contano a un decennio dall’album della rivalsa.

Gira sui social un breve estratto di nuova musica – ancor priva di un titolo – incisa dal Reverendo. È stato condiviso da Nuclear Blast e andrà a comporre il successore di We Are Chaos, l’ultimo su Loma Vista. Se Rob Zombie su Nuclear Blast sapeva di mossa azzardata, o d’intuizione, Marilyn Manson è la conferma di una precisa mossa strategica: nomi grossi, anche se del tutto sgonfiati. Il musicista sarà in tour fra agosto e settembre negli Stati Uniti in compagnia dei Five Finger Death Punch, una delle band più segretamente stimate in redazione. (Marco Belardi)

10 commenti

  • per me musicalmente è sempre stato nullo, esteticamente invece era disturbante soprattutto nel videoclip

    "Mi piace"

  • Considerando che prima Manson era in una major, si è un ridimensionamento.
    Facendo un paragone calcistico in tema con l’articolo è passato dal lottare per lo scudetto e la champions ad essere una squadra di centro classifica di serie A.

    "Mi piace"

  • La Nuclear Blast non conta più un cazzo da anni e anni. Andate a dare un’occhiata al roster attuale e svenite prima di subito. Poi riprendetevi, guardate quello della Atomic Fire di Markus Steiger e fatevi venire un coccolone peggiore.

    All’inizio sembrava che questo split avesse prodotto uno spin-off valido, in prospettiva. Si poteva immaginare che Atomic Fire avrebbe recuperato lo spirito primigenio della Nuke. Invece col cazzo. È in crisi nera ed è stata di recente assorbita da una nuova etichetta americana: Reigning Phoenix Music. Un cimitero di cariatidi che manco la SPV.

    Ma la Nuke non è che se la passi proprio alla grande, diciamo. Negli ultimi due anni ha prodotto più ristampe della Peaceville in due lustri. Tutto ciò mentre un brivido mi attraversa la schiena: quanti cazzo di anni sono che non compro un album griffato RoadRunner?

    Traete le vostre conclusioni, a questo punto. O magari scrivete un articolo sulle etichette che stanno sparendo. Vi faccio solo notare, però, che ce ne sono altre che vanno bene, nonostante tutto. E no, non sto parlando della Napalm (che comunque funziona, eccome).

    "Mi piace"

    • ma la musica ormai è al 90% digitale, cd, vinili se ne vendono pochissimi è normale che sono messi male

      "Mi piace"

      • Ovvio ma nonostante questo dato di fatto inconfutabile ci sono labels che funzionano molto bene pure oggi.

        Per esempio, tra le etichette storiche: Metal Blade, Century Media, Season of Mist, Prophecy, Napalm. Fanno un culo così alla Nuclear Blast, su tutta la linea. Fatturato in primis. Perché? Come mai?

        E poi, a naso: Debemur Morti, 20 Buck Spin, Amor Fati, Dark descent, Terratur Possessions, Vàn, Profound Lore, Sepulchral Voice, Eisenwald, I, Voidhanger, AOP. Tutte labels, piccole, sì, ma che godono di ottima salute. Perché? Come mai?

        "Mi piace"

      • Molte etichette infatti fanno anche da management nell’organizzazione dei tour dei loro artisti, proprio perchè di copie se ne vendono meno rispetto al passato (sostituiti dal merchandising).

        La Napalm prima o poi passerà sotto major.

        "Mi piace"

  • Dire che We are chaos è carino secondo me vuol dire tenere sui coglioni Manson e non essere obiettivi. We are chaos è tra gli album più belli del 202Detto questo, un articolo in parte veritiero, dall’ altra non si da giusta riconoscenza alla grandezza artistica; probabilmente è giusto tornare ad ascoltare i Coldplay con Winnie the pooh affianco

    "Mi piace"

  • Deve ritrovare la scintilla di quando da ragazzino andava col padre a vedere Richard Benson in quel di Vancouver.

    "Mi piace"

Lascia un commento