Music To Light Your Joints To #13: Riding Easy Records

horrorweedPer quanto assurdo possa sembrare anche un blog metal può avere le stesse dinamiche di un lavoro vero. Anche qui arrivano scadenze e ricorrenze varie finché ad un certo punto ti accorgi di essere rimasto indietro. La fine dell’anno con le sue liste è la nostra verifica principale: non appena queste vengono pubblicate la platea, generalmente silente, ti fa notare che manca questo, quest’altro e via dicendo. Tra fine dicembre e gennaio si dà quindi il via ai recuperoni di cui questo nuovo numero di MTLYJT spero sia l’ultimo, anche perche qualcosa di rilevante datata 2015 sta cominciando ad uscire. Tra tutta la roba di cui avremmo dovuto parlare ci stanno sicuramente la varie uscite targate Riding Easy Records, label dalla storia recente ma che sta già conquistando i cuori dei narcosatanisti di questo e dell’altro mondo.

Partiamo con quella che sembrerebbe essere la loro band di punta a livello di numeri: si chiamano The Picturebooks, sono una coppia di teteschi di Cermania con il cuore in qualche polveroso stato americano del sud e suonano un particolare blues acustico emozionalmente carico. Il disco si chiama Imaginary Horse ed è una bella collezione di canzoni classiche. La band ha i pezzi in mano ma alla lunga la confezione non mi convince eccessivamente, li trovo un po’ troppo scarni ma la peculiarità è proprio quella e quindi questo discorso non ha molto senso.

Rimaniamo in Europa e più precisamente in Svezia. Di come questo paese sotto la sua patina di perfezione si stia rivelando un pozzo infinito di anime da consegnare al demonio abbiamo già parlato tempo fa, il processo non sembra arrestarsi e aggiungiamo alla lista dei cattivi anche le prossime due band: Monolord e Salem’s Pot. I Monolord sono un mostro di pesantezza con quel minimo di gusto melodico filtrato che mantiene tutto appena sopra la soglia dell’intellegibile. Il disco si chiama Empress Rising e se andate a guardare la varie classifiche di genere relative al 2014 lo troverete spesso. Ci sta perché merita, ovviamente. Il nuovo album Vænir uscirà ad aprile sempre su Riding Easy, quindi stay tuned che ne parleremo qui sopra a febbraio 2016.

Sempre dalle fogne della Svezia arrivano i Salem’s Pot, che sono la band giusta per definizione: hanno il campanaccio per le mucche in ogni singolo pezzo, un nome malatissimo che mischia erba e Stephen King e anche a vedersi sono abbastanza inquietanti. Gente che punta dritto al cuore. Nonostante la passione per il calembour linguistico (Nothing Hill, Creep Purple, Sweeden) sono uno dei gruppi più genuinamente malsani che abbia ascoltato di recente. E’ vero stordimento quello che anima i vari ep che hanno pubblicato (quello che preferisco è quello con il nome in svedese). Notevole pure lo split con i Windhand. Le band saranno a breve in tour in Europa, giro che naturalmente non toccherà l’Italia; poco male perché ce li vedremo tutti al Roadburn nel giro di due mesi (sì, stiamo contando i giorni).

Sempre a Tilburg saranno di scena gli Electric Citizen, congrega ultra passatista con le mani intrise di sangue hippie. Il parto più classico dell’etichetta e quello che personalmente preferisco, quell’occultismo retrò chic alla Blood Ceremony che non sembra stancare mai, Sateen non ha un pezzo sbagliato che sia uno, ascolto compulsivo del periodo. Nel roster poi hanno anche altra gente tipo The Well e Slow Season ma non ho avuto ancora modo di ascoltarli. Se volete farvi un idea generale della roba Riding Easy comunque sentite il mixtape virtuale allegato più su, si può anche scaricare aggratis. Buon ascolto e sempre forza Satana.