Crucificado pelo black metal: Frummyrkrið – Dauðans Myrkri
I Frummyrkrið fanno di tutto per sembrare islandesi, e invece…
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I Frummyrkrið fanno di tutto per sembrare islandesi, e invece…
Continua a leggereIn tempi non sospetti, molto prima che i Solstafir diventassero pressoché mainstream, il desaparecido Matteo Ferri (torna, li mortacci tua e daa Lazio) scrisse, a proposito di Svartidauði e Árstíðir Lífsins, dell’incapacità di sintesi della scuola black metal islandese, giacché nel frattempo ne è venuta su una, e di tutto rispetto. Del resto in Islanda non c’è molto da fare.
Continua a leggereL’Islanda è una strana faccenda. Culla di una delle più grandi – se non della più grande – tradizioni letterarie medievali, poi preoccupatissima di essere considerata un paese europeo e non selvaggio come la vicina Groenlandia, in seguito finita, suo malgrado, in prima linea nella Guerra Fredda, infine protagonista di uno dei più grandi tuffi carpiati con atterraggio de panza
Continua a leggere…en their medh riki fara… terminava sulle note della divina …into the Ardent Awaited Land… che rappresentava un po’ una manifestazione di intenti rispetto al dove e al come si sarebbe mosso il suono e lo stile di Falkenbach negli anni a venire. Infatti …magni blandinn ok megintíri… riprende precisamente da quell’incedere cadenzato ed epico così tipicamente falkenbachiano (se vogliamo bathoriano) segnando
Continua a leggerePer farvi capire a che livello sia arrivato in passato il mio feticismo per l’Islanda, vi dico solo che al momento di scegliere la lingua da studiare all’università pensai di optare per l’islandese. Mi sentivo tipo quelle bimbeminkia che avevano cominciato a studiare tedesco solo perché gli piacevano i Tokio Hotel. Perché non c’è niente da fare, l’Islanda è assurda. Se
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