Monthly Archives: aprile 2020

Ελλάς, ηρώων μητέρα: SYNTELEIA, EMPIRE OF THE MOON, ON THORNS I LAY, KAWIR

Se fossi una persona seria, di speciali dedicati alla scena greca dovrei scriverne almeno due all’anno. Non mi viene in mente un’altra nazione dove, persino nei periodi più bui per il panorama estremo, abbiano continuato a fioccare nuove band e nuove uscite in una quantità e di una qualità tali da rendere complicato orientarsi. Perché succede sempre che inizio a

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Gloria e vita alla NOISE RECORDS

Qualcuno si ricorderà di un giovane tedesco appassionato alla militanza politica a livelli pressoché estremi. Finì in galera nel periodo della Rote Armee Fraktion e una volta uscito, probabilmente, a salvare Karl-Ulrich Walterbach sarebbe stata la musica. Per gli innumerevoli metallari degli anni Novanta, seguire un’etichetta discografica era come parteggiare per una sigla politica, perduti nella convinzione di poter influire

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IGORRR, ovvero: non è colpa mia che sono troglodita, è lui che è francese

Bisogna avere veramente qualche tara mentale per fare della musica del genere, ovvero ritenersi particolarmente intelligenti. Che poi non si può neanche definire tale, cioè musica. Non saprei come definirla. Cacofonia? Scemità? Non capisco nemmeno perché un metallaro debba ridursi ad ascoltare questo genere di cose e non capisco perché io debba sorbirmi questa roba. Però l’ho fatto, perché sentivo

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Il futuro alle spalle: KVELERTAK – Splid

Per un breve ma intenso periodo “Kvelertak” fu una delle pochissime risposte plausibili all’atroce domanda che agita e corrode anche il metallaro di fede più coriacea: chi sarà headliner al Wacken o all’Hellfest quando le vecchie glorie saranno tutte estinte in via definitiva, se non dal punto di vista fisico quantomeno da quello professionale? Il debutto dei norvegesi, per qualche

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Verminous: e poi scoprii che i THE BLACK DAHLIA MURDER non facevano porcheria-core

Pur avendo una storia praticamente ventennale ed una decina di album all’attivo (in realtà nove con questo ultimo Verminous), ho cominciato ad interessarmi ai The Black Dahlia Murder relativamente di recente, cioè da Abysmal del 2015 in poi. Perché? Perché boh, essendo post-Duemila e provenendo dagli Stati Uniti li ho immediatamente collocati nella categoria metalcore da stronzi e non me

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