EXCOMMUNION – Thronosis
Probabilmente li conosceremo in quattro in tutta Italia, ma gli Excommunion sono sempre state una delle realtà più valide dello sterminato underground death metal. Se ne parlava con il buon Ciccio Russo in occasione del Netherlands Deathfest: “quanto fighi erano gli Excommunion?” “Avoja, e poi c’hanno uno dei moniker migliori in circolazione, cioè questi si chiamano SCOMUNICA non so se rendo l’idea”. Scrivere un articolo intero sul nuovo lavoro di una band semisconosciuta forse potrà sembrare azzardato, ma qua dentro facciamo il cazzo che ci pare quindi fatevela andare bene.
Gli Excommunion incarnano alla perfezione il concetto di “meteora”; sbucati praticamente dal nulla a fine anni ’90, nessuno se li prese in considerazione fino al 2002, anno di pubblicazione del primo full Superion, un piccolo gioiello di death metal atmosferico ed oscuro come piace a chiunque abbia un minimo di buon gusto. Seguono undici anni di silenzio durante i quali gli Excommunion si limitano ad essere l’argomento di sporadiche conversazioni fra qualche disadattato che passa buona parte del proprio tempo libero a spulciare tra i meandri del sottobosco death metal (vedi sopra). Finché ad un tratto, senza preavviso, questi americani ti tirano fuori (per i tipi della benemerita Dark Descent) un secondo full a titolo Thronosis ed è subito festa.
Quattro tracce, tant’è che in diverse sedi si parla di EP, per una durata complessiva di neanche mezz’ora, quanto basta a sradicare qualunque trend sia in vigore al momento nel death metal, con buona pace di tutti e con l’estremo gaudio mio e di quei quattro affezionati che appena attacca Twilight Of Eschaton si portano la mano al cuore mugugnando “finalmente”. Musicalmente siamo sulle coordinate di un death metal di scuola USA, estremamente atmosferico, tanto nelle parti più tirate quanto in quelle dal taglio doom, che sono poi il frangente in cui gli Excommunion brillano maggiormente. Non sarà un’uscita imprescindibile per tutti, ma per chi ama questo modo di suonare Thronosis non potrà che essere una presenza fissa nello stereo. Fate conto che sto rimandando da settimane l’ascolto dell’ultimo Dying Fetus (che pure mi è stato riferito essere caruccio). Viva l’underground.
Sempre pro, a questo genere di ignoranza.
I miei vicini stanno cenando sul balcone con i nipotini e penso apprezzino anche loro.
Ma solo a me, fanno venire un pochettino in mente i Portal???
Rispondete perchè ultimamente, mi sembra di sentirli ovunque.
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Non saprei, i Portal hanno influenzato tantissimo la nuova generazione death metal americana ma gli Excommunion mi sembrano una faccenda più old school
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Si si ma infatti mi ero anche espresso male… Chiaro che questi essendo più vecchi, semmai sono loro che possono aver influenzato gli australiani..
C’è qualcosa nella ricerca della cacofonia, negli sbarramenti di suono e nell’atmosfera malvagia, che me li ricorda tantissimo…Poi sto growl basso, secco e ronzante..Esempio, se mi ascolto i Dying Fetus o i Revolting (due band, per farti capire il mood) non mi vengono in mente.. Ma con questi si…
E di brutto anche.. Non so, magari sono io che ci sto rimanedo sotto con gli australiani.. Questo album mi sembra un po’ un cugino, del loro modo di suonare..
Malvagità, trapani nel cervello, insetti sui muri e abissi di oscurità… So che tu mi puoi dire “eh beh i Revolting allora” (visto che li ho citati) Non so perchè, non mi fanno lo stesso effetto… Questi, mi sembrano proprio i loro cugini..
Ecco, il mio discorso più che sulla corrente musicale, si basava su una cosa tipo l’effetto dentro la testa, lo stato d’animo evocato.. Vabbeh, viaggi miei.. Grazie comunque per la risposta!!!
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Che poi, ho sbagliato ancora.. Più vecchi manco tanto.. Anche i Portal hanno inziato, da un sacco di anni… Forse saranno in giro dagli stessi anni.. 2-3 anni più, 2-3 anni meno.. Penso..
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Diciamo che avranno le stesse influenze
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