Monthly Archives: febbraio 2017

R.I.P. Tony Särkkä alias It, “troppo malvagio per avere un nome umano” (1972-2017)

Se ne va un altro pezzo della scena che gravitava intorno al movimento black metal di inizio anni Novanta. Chi ci rimise le penne è ormai entrato nella mitologia dell’heavy metal, mentre tra i sopravvissuti sono pochissimi coloro che sono riusciti a mantenere uno status quantomeno di culto: It era tra quelli. Complice anche il fatto che avesse praticamente smesso di scrivere

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I POWERWOLF suonano a Budapest, infedeli in preda al panico

Nel XVI secolo l’Impero Ottomano, nel proprio impulso espansionistico verso occidente, si spinse fino a Vienna, conquistando tutto ciò che si trovava in mezzo. Buda, la parte più antica dell’attuale Budapest, cadde nelle mani dei Mori nel 1541. Gli infedeli, sempre con la loro proverbiale delicatezza, trasformarono le numerose chiese della città in altrettante moschee, necessarie per le loro preghiere al falso

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THE END: BLACK SABBATH @ Genting Arena, Birmingham, 04.02.2017

Ti rendi conto subito di essere arrivato in un paese malato, precisamente nel momento in cui all’aeroporto raccogli tra le mani il classico tabloid inglese con le femminazze nude offerto gratuitamente insieme ad altri quotidiani più seriosi. E’ come se a Malpensa venissero offerti ai turisti, che so, Il Corriere della Sera e Cronaca Vera nello stesso dispenser. Una sensazione

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Timbrare il cartellino: KREATOR – Gods of Violence

Gods of Violence è il disco più brutto mai inciso dai Kreator, pure peggio di Hordes of Chaos. Segue la scia del precedente Phantom Antichrist. Più melodia, meno thrash crucco classico (ahem), strizzate d’occhio al death svedese, plagi imbarazzanti (l’intro della title-track ricorda un po’ troppo Fade to Black). Con la differenza che Phantom Antichrist, quantomeno, i pezzi li aveva. Rispetto

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Images, words & beyond: DREAM THEATER @Mediolanum Forum, Assago 04.02.2016

Non andavo ad un concerto dei Dream Theater da una quindicina d’anni, e più precisamente dal tour del disco sulla classificazione delle flatulenze, Six Degrees of Inner Turbulence, i cui pareri in proposito sono alternativamente una gran boiata o una gran figata senza alcuna via di mezzo. Lì era il Palaghiaccio di Marino, alle porte di Roma, con di spalla

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