“Se ascolti Burzum sei nazista”: gli Hungry Like Rakovitz vittime dei sillogismi del nuovo millennio

gli Hungry Like Rakovitz mandano giustamente affanculo il collettivo femminista mangiapatate

gli Hungry Like Rakovitz mandano giustamente affanculo il collettivo mangiapatate

La vicenda risale a qualche giorno fa, ma, dato il periodo estivo, non abbiamo potuto darne notizia subitanea; però rimediamo subito: ricordate gli Hungry Like Rakovitz, di cui aveva parlato qui e qui il mai troppo compianto Nunzio Lamonaca? Gli è successa una cosa curiosa, sulla quale hanno rilasciato un comunicato che riporteremo qui in versione non integrale:

Durante il nostro ultimo tour dello scorso giugno ci è stato impedito di suonare a Berlino. Dopo mesi dalla conferma della data, il promoter ci ha contattato, dieci giorni prima della nostra partenza per il tour, per cancellare lo show, dicendo che il “collettivo” che gestisce queste date ci considera neonazisti per via della nostra cover di Burzum, “Stemmen Fra Taarnet”, compresa nello split 7” con gli O, stampato nel 2011. […]
Noi siamo una band apolitica, non promuoviamo nessun messaggio di tipo politico/religioso. Se dovessimo prendere in considerazione l’orientamento politico/religioso di ogni singolo artista molto probabilmente non ascolteremmo più musica.
Per farvi capire lo spessore etico/morale delle persone che ci hanno boicottato sappiate che oltre ad accusarci di essere neonazisti ci hanno dato dei sessisti per aver collaborato (per la coproduzione di HolymosH) con un etichetta francese di nome Show Me Your Tits, etichetta che non ha nessuna colpa se non quella di aver scelto questo moniker dal chiaro intento goliardico e non sessista.
I ragazzi del “collettivo” di Berlino hanno inoltre detto di ripudiare qualsiasi tipo di discriminazione ma, almeno nei nostri confronti, si son dimostrati discriminatori in tutto e per tutto, senza averci mai dato possibilità di spiegare la nostra posizione o di poter discutere di questa cosa.
[…]
Oltre al danno procuratoci cancellando uno degli show di punta del nostro tour per futili motivi, il “collettivo” ci ha invitato a dissociarci dal progetto musicale Burzum. In tutta risposta, visto che nemmeno conosciamo queste persone (con le quali non abbiamo mai avuto neanche il piacere di parlare), abbiamo deciso di dissociarci da loro.

Capito no? In pratica gli Hungry Like Rakovitz hanno avuto la sfortuna di incappare in una truppa di mentecatti col cervello scheggiato che, convinti di essere dei paladini in difesa della democrazia e della Verità ben custodita nelle proprie tasche, hanno di fatto censurato una band impedendole di suonare. Chiaramente gli HLR non sono nazisti né sessisti, ma questo penso sia ovvio per tutti tranne per chi abbia subito un lavaggio del cervello a forza di collettivi femministi i cui volantini hanno gli aggettivi che finiscono con l’asterisco. Tipo car* amic* e compagn*, oggi la presidenta del collettivo interverrà etc. Poi le idee politiche sono tutte meritevoli di rispetto, intendiamoci, ma i coglionazzi che abusano della libertà d’opinione non mancano mai e questa volta gli Hungry Like Rakovitz ci sono capitati incolpevolmente in bocca.

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Che poi questi hanno accusato di nazismo e sessismo una band che era stata incensata da Nunzio Lamonaca, che è un po’ come accusare di machismo e omofobia il gruppo preferito di Vladimir Luxuria. Questa gentaglia meriterebbe di essere mandata collettivamente in Cina a spalare rifiuti radioattivi in una risaia infestata dalle sanguisughe, amici cari. Comprendo che in Germania abbiano una particolare sensibilità sull’argomento ma ciò non giustifica queste manifestazioni isteriche, specie quando ad andarci di mezzo sono quattro persone a cui non solo è stato impedito di suonare ma che si sono ritrovate col marchio della bestia addosso manco fossero i nazisti dell’Illinois sorpresi a infibulare le proprie mogli. Ma io spero che fra cinquant’anni ci si ricorderà di questa gente come oggi ci si ricorda della Società della Terra Piatta e che gli Hungry Like Rakovitz saranno ancora vivi, scalcianti e pronti a suonare sulle macerie dei loro sordidi circoletti di ritrovo. Sempre viva il conte Burzum. (barg)

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32 commenti

  • Kollettivo: gruppo di giovinetti (spesso figli di papà ormai non più così giovinetti anagraficamente) che giocano a fare i comunistelli de noantri, gli antifascisti, gli antiamericani e gli anticapitalisti con le Nike ai piedi.

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    • Quale argomentazione forbita.
      Sudo e tremo al solo pensare di dover rispondere a tale ferreo castello argomentativo.
      Uno schiaffo alla semantica
      mi inchino

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  • Parafrasando il grande Robert Heinlein: “un collettivo è l’unica forma di vita conosciuta ad avere molti stomaci e nessun cervello”.

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  • Mi ricordo la prima volta che con la mia morosa russa abbiamo visitato Milano e Torino, lei mi chiedeva cosa fossero quelle scritte “casa occupata”, “A cerchiate”, lenzuola piene di scritte appese fuori dai davanzali con stelle, falci, martelli, lampi etc… Dopo averle spiegato che cosa fa e di cosa vive la gente che abita negli squat e via dicendo, mi ha detto “boh, io dei comunisti cosi in Russia non li ho mai incontrati…nell’URSS chi non lavorava e non pagava era considerato un nemico del popolo”.
    Ora, peccato che questi “collettivisti” non siano nati in Corea del Nord: lì sono comunisti ma con due palle così. Non perdono tempo con femministe e femminielli, c’è così tanta terra da dissodare a suon di calci…

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  • ogni volta che sento parlare di collettivi e femminismo mi viene in mente questa scena.. è di un’attualità disarmante. Monty Python Geni!

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  • In Germania ste robe sono all’ordine del giorno. IN ogni caso satana ha risposto e i 99 posse probabilmente non suoneranno a verona per lo stesso motivo (a parti invertite).

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  • In Germania hanno la coscienza sporca e cercano di lavarla ad ogni occasione. Non si tratta di dire “io non centro, mio nonno non era nazi”. Si tratta di ammettere che il tuo paese resterá nella storia per aver commesso l’olocausto. Da li trai le tue considerazioni e cerchi di migliorare con la tolleranza. Vabbeh, comunque questi dello squat di Berlino so dei ragazzetti cazzarelli un poco ignoranti.

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  • oh ma invece che pensare a sti segaioli, neanche due righe sugli accept? questa è la germania che ci piace!

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  • Deluded Wiseman

    Secondo me è comprensibilissimo sospettare di un fan accanito di Burzum, potrebbe benissimo trattarsi di un fanatico delle sue recenti affermazioni e non della sua ottima musica. Ovviamente, il collettivo doveva parlare col gruppo e accertare direttamente che non era questo il caso, quindi l’episodio rimane increscioso.
    Detto ciò, dai commenti (e da alcuni passaggi dell’articolo) si evince che i più prevenuti, ignoranti, traboccanti di pregiudizio e, in ultima analisi e senza mezzi termini,coglioni, siete voi, ancora più prevenuti, ignoranti, traboccanti di pregiudizio e coglioni di chi combatte contro le ingiustizie discriminando chi lavora con la Show Me Your Tits. Chapeau.

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    • certo wiseman, per te è comprensibilissimo sospettare di un fan (sospettare di che?) salvo poi dire che lettori e autori di questo blog sono “prevenuti e pieni di pregiudizi”…boh…mi manca anche da capire quale sia il soggetto che “combatte contro le ingiustizie”. forse sono i centri sociali? eh eh eh…o forse l’uomo-tigre che lotta contro il male. Quello che è più triste è che c’è ancora gente al mondo che crede di cambiare il mondo con la musica o con le canne, per questo dall’altra parte del mondo ci muovono facilmente come delle marionette

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      • Forse invece la musica e l’arte in generale hanno molto più potere di smuovere le persone rispetto alla politica nuda e cruda. Basti pensare ad esempio al fatto che i paesi anglofoni grazie alla musica rock e pop hanno colonizzato culturalmente interi continenti, rivoluzionandone usi e costumi. Roba che non sarebbero riusciti a fare neanche in mille anni di guerre.

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      • in parte condivido, visto che il risultato della colonizzazione è sotto gli occhi di tutti. Ma se oggi l’inglese è considerato una lingua universale, se oggi è diventato di moda essere ricchioni e se oggi e gli americani rompono la minchia in giro per il mondo a suon di bombe direi che non è solo merito dei Beatles o di MIck Jagger. Anzi è proprio merito di anni di guerre americane e espansione costante delle loro basi militari in tutto il mondo.
        Comunque la storia che coinvolge gli HLR è davvero triste, ricorda le vicende dei Cripple Bastards nei loro tour americani alle prese con i talebani del politicamente corretto…Grande stima per Giulio TB e anche per gli HLR

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  • big sausage pizza è tutto

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  • E’ vero. e se non sei un nazi sei un COGLIONE. A ME ha rotto il cazzo, e da tempo, il refrain del “a me piace la musica”, beh, testoline di cazzo, quando gli comprate i dischi FINANZIATE quella merda li ; ora, ditemi, e’ un discorso TROPPO complicato ?

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  • Ma si, buttiamola in ridere o al massimo in caciara ; Burzum e’ taboo, come quel coglione degli Absurd amico del Dr William Pierce ; non parliamone MAI del fatto che il conte-coglione abbia portato la politica all’interno della musica bm ( e fatele due ricerche ‘de ‘mmerda no? )un po’ di grasso cola sempre da qualche parte eh ?
    Chissa’ quanti fasci ‘de ‘mmerda so’ metallari eh? Facciamo un sondaggio ?
    Io dico anche TROPPI

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  • “Noi siamo una band apolitica ma suoniano ( per PURO CASO eh sia mai uno pensi che..e c’azzecchi sempre ) una cover di un personaggio STRANOTO per le sue posizioni ehm estreme e cazzo, come per maggia, c’hanno messo il divieto de sona’ a Berlino! Ma perche’ PROPRIO Berlino? Chissa’ cos’e’ successo a Berlino che je stanno sur cazzo i nazzi ‘de ‘mmerda?”
    Capito? E si lamentano pure. Come i Death in June che frignano ogni tre per due perche’ loro so’ trasgressivi je piacciono le rune.
    Immancabile il “io non sono razzista ho tanti amici negri, so’ solo un po’ piu’ abbraonzati de noi”
    Sti coglionazzi si MERITANO il PUBBLICO che hanno, dopotutto chi va con lo stronzo…
    inizia a puzzare.

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    • …e datte ‘na calmata…

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    • Dai, il confronto coi Death In June non ci sta, gli HLR mica, nell’ordine, hanno suonato con divise da ss, inneggiato all’olocausto, suonato con palesi neonazisti dichiarati, supportato gli ustascia, etc…
      E pure coi Cripple Bastard, che alla fine con l’ambiguità e la provocazione se ci giochi qualche schizzo te lo prendi e non puoi lamentarti troppo, secondo me.
      Questi hanno solo fatto una cover.
      E allora rompiamo le palle a Sorrentino che cita Céline all’inizio della Grande Bellezza, no? E appunto, chi legge Céline è antisemita e chi compra i suoi libri finanzia il nazismo?
      Non esageriamo con le paranoie. Burzum è un pezzo di merda, ma ancora di più una persona ridicola che ama farsi i selfie con le asce, i berretti paramilitari e cazzate del genere. Ma è anche uno che ha tirato fuori capolavori, e lo dice uno che per una decina d’anni s’è rifiutato di sentire black metal e gli Slayer perché fasci (ma non per questo ha tolto il saluto agli amici, savi, che invece li sentivano). La fruizione di un’opera qualunque non può essere confusa con adesione morale e ideologica (a meno che non si sia pecore e non si sappia per natura distinguere le due cose).
      E non è che l’arte non c’entra con la politica. C’entra eccome. Ma allora smettiamola di considerare il Colosseo un monumento perché è il simbolo della morte di centinaia di persone. O le piramidi. O altro, in architettura, musica, letteratura.
      Questa fobia e mania di chiudere la bocca alle persone (per nulla) è secondo me paura di interrogarsi veramente. Il fascismo lo combatti veramente solo se prima riconosci il fascista che è in te (anche solo potenzialmente), invece di indicare prima l’altro.

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    • Gino se qui c’è un coglionazzo quello sei tu, nella musica di burzum non ci sono riferimenti politici, ti invito a citarne anche uno solo di testo nazi/razzista che porta la sua firma. Seconda cosa vikernes è una persona, burzum è un progetto musicale. Quello che vota o sostiene vikernes nella sua vita privata sono cazzi suoi, e comunque per campare fa il musicista, non il politico. Poi visto che fai il gueriero da tastiera insultando gli HLR e chi li ascolta perché non vai a dirgliele di persona tutte queste belle paroline? Un altro coglione senza palle…ridicolo

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  • che ridicole tutte ‘ste persone che, immerse in una società che fa sempre più schifo, si dedicano a “combattere” ideologie morte da 70 anni ed altri nemici inesistenti.

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  • sergente kabukiman

    «Volevo ricordare alla gente che si scandalizza ancora per queste cose che la nostra società ha assorbito tutto quello che c’era da assorbire dal nazismo, tanto è vero che i viaggi in Volkswagen, le vacanze e la vita come la facciamo noi adesso è quella che era stata programmata allora! E i nostri lager sono il terzo mondo lontani dagli occhi e lontano dal cuore… quindi la gente che si scandalizza di fronte ad una croce uncinata messa al collo per provocazione dovrebbe fare un pochino più attenzione a quello che gli gira intorno e alla vita che fa… perché se vogliamo guardare la nostra società è tutta nazista!». non ha molti a che fare con gli HLR, ma è sempre un buon momento per citare uno dei più grandi poeti italiani (luca abort per chi non sapesse)

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    • “quindi la gente che si scandalizza di fronte ad una croce uncinata messa al collo”

      Interi villaggi e famiglie sterminate dal bestiame nazista e bambini gettati vivi nei forni. No, la gente non dovrebbe scandalizzarsi se oggi ci sono ancora esseri che vorrebbero ripetere tali gesta. No, magari li finanziano pure, sto putridume psicopatico.

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      • Ok, però Luca Abort dei Nerorgasmo (gruppo gigantesco che, se non conoscete, vi invito ad approfondire immediatamente) in quel frangente non intendeva certo glorificare il nazismo, semmai l’esatto contrario. Peraltro l’utilizzo di estetiche e simbologie nazifasciste a scopo di provocazione era piuttosto diffuso nel punk-hardcore di fine ’70/ primi ’80, da Siouxsie ai Disciplinatha.

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      • sergente kabukiman

        non so come ci sono capitato su quest’articolo a mesi di distanza, ma non volevo assolutamente glorificare un pensiero pro-estrema destra( ci mancherebbe altro, mortacci miei), m’era solo venuta in mente una citazione che secondo me lascia intendere l’ipocrisia di un certo popolo riguardo l’argomento. spero d’essere stato chiaro.. – fasci + birra

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      • Credo nessuno ti avesse frainteso.

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  • e per favore non mi fate pensare a quel nazista di Charlie Chaplin, talmente fascio che s’è fatto pure crescere il baffetto.

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  • Pingback: Varg Vikernes e il massimo della pena | Metal Skunk

  • lo scrivo giusto per chi legge
    Impariamo 3 cose fondamentali
    1) separiamo la politica e le ideologie dalla musica
    2) STUDIAMO E DOCUMENTIAMOCI OGGETTIVAMENTE su idee,periodi storici e ideologie
    3) NON CAGATE IL CAZZO CON LE VOSTRE FOBIE. OGNUNO LA PENSA COME VUOLE RISPETTATE IL PENSIERO ALTRUI, VERAMENTE.

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