THERAPY? @Traffic, Roma, 8.11.2012

La prima volta che ho visto i Therapy? è stato al Flog di Firenze nel ’95 per il tour di Infernal Love, erano una band all’apice del successo e io avevo consumato per lunghi mesi quella che all’epoca era una discografia ancora esigua. Stavo passando un momento che ai miei occhi di adolescente era orripilante (e anche ripensandoci oggi posso confermare che fosse una vera merda) e, per quello che può valere, quei dischi erano stati un vero balsamo per l’anima e mi avevano aiutato a sentirmi meno solo. In quei pomeriggi solitari sul letto di camera mia ho definito il mio rapporto con questa band, una relazione che va molto al di là dell’apprezzamento puramente musicale ma che rappresenta un qualcosa di più profondo che razionalmente non riesco e non voglio spiegare del tutto. Tanto mi sentivo di merda quando li ascoltavo al tempo, tanto sono felice oggi di rivederli per l’ennesima volta sul palco.
Dopo quel concerto (in cui degli allora sconosciuti Skunk Anansie gli fecero da supporto) li ho visti ancora qualcosa tipo sette volte in situazioni e latitudini differenti in una gamma che va da Terni a Donington (la patria della ciucciavasi vs. la Mecca del metallo). Questa volta però è stata particolarmente speciale: i potenti agganci di Metal Skunk sono riusciti a pianificare un’intervista che fin dal giorno prima mi ha fatto sentire la testa leggera come un quindicenne che sia riuscito a organizzare un’uscita pomeridiana con la compagna di scuola della quale è invaghito da vari mesi. Finita l’intervista (presto su queste pagine) e avendo appena raggiunto l’apice della mia carriera di giornalettista musicale, mi godo una meritata birra e l’intrattenimento provveduto da MetiblaHell Holes (2011, autoprodotto) è un album molto bello, che ti fa riconsiderale le possibilità di trovare qualcosa di davvero valido nell’underground italico, generalmente una scena popolata da buffoni pretenziosi dal poco talento e dall’ego sconfinato. Vengono proposti vari pezzi dell’album oltre a una cover piuttosto heavy di Life On Mars di Bowie; la band sta attualmente registrando un nuovo lavoro (Crimson Inside se non sbaglio), prima o poi uscirà e io sicuramente lo comprerò. Il pubblico ne decreta il successo e dopo un intermezzo a base di Martini e olive si lascia il palco all’act principale.

La platea è esigua ma composta da veri esagitati, il che fa sì che non ci sia alcun tipo di riscaldamento ma il tutto parta in medias res, grazie anche all’inaspettato entusiasmo per i pezzi dell’ultimo A Brief Crack Of Light, un album che nonostante qualche passaggio rumoristico / paranoia non troppo convincente ha comunque il solito numero di pezzi fichi e che rendono particolarmente bene dal vivo; per quello che mi riguarda Why Turbulence? è già un mezzo classico e riafferma Andy Cairns come uno dei lyricist più sottovalutati di ogni tempo. L’atmosfera colloquiale, un suono discreto e una scaletta generosa sono i presupposti per una serata di quelle che ti riconciliano con il mondo. Il repertorio pesca moltissimo dal trittico classico Nurse / Troublegum / Infernal Love e recupera parte del meglio dei dischi meno noti (Exiles, Little Tongues First, If It Kills Me), per me è come stare alla pizzata delle medie con pezzi di me stesso, ma con molti più decibel e sudore. Menzione particolare per Polar Bear che Andy mi dedica personalmente dopo che durante l’intervista gli avevo confessato la mia passione totale per Never Apologise Never Explain. I Therapy? sono in primo luogo un trio di music fan e questa loro natura è rivelata dalle varie cover che amano proporre, se  alcune di esse sono ormai parte solida del repertorio (Isolation, Diane) altre sono una sorpresa completa: un accenno di Hey Hey, My My di Neil Young e una Teenager From Mars che non si sa proprio da dove sia uscita fuori. Finalone con tutti i singoli buttati lì, molti dei quali non erano neanche in scaletta. A fine serata il bottino di guerra è assolutamente ragguardevole: intervista con il proprio idolo, cd firmato, maglietta nuova fichissima, setlist come souvenir e dedica su uno dei miei pezzi preferiti. Una serata memorabile: Andy, Mike, Neil, grazie di esistere. (Stefano Greco)

La scaletta:
Living In The Shadow Of The Terrible Thing
Ghost Trio
Why Turbulence?
Teethgrinder
Die Laughing
Bad Mother
The Buzzing
Unbeliever
Misery
Exiles
Get Your Dead Hand Off My Shoulder
Before You, With You, After You
Stop It You’re Killing Me
Stories
Diane (Hüsker Dü)
Polar Bear
If It Kills Me
Turn
Isolation (Joy Division)
Little Tongues First
Nausea
Knives
Screamager
Where Eagles Dare (Misfits)
Nowhere

5 commenti

Lascia un commento