Gli Alcest passano il Rubicone?

Proprio in questi giorni Neige ha dichiarato sulla pagina facebook del gruppo di aver terminato la registrazione di alcuni demos per il nuovo album che dovrebbe uscire il prossimo marzo e che sarà registrato in Islanda presso gli stessi studi dei Sigur Rós, il che già dice tutto. Il disco conterrà meno elementi progressive rispetto ai due precedenti e, sempre a detta sua, addirittura nessun elemento metal. Ce lo aspettavamo un po’ tutti quindi queste parole non stupiscono affatto, ma vederlo scritto a caratteri cubitali mi provoca comunque una fitta al cuore. A leggere i commenti però sembrano tutti contenti. L’ultimo album si poneva un passo indietro rispetto ai precedenti ma a me era piaciuto molto lo stesso. È già un bel po’ di tempo che si può notare l’ammorbidimento generale verso cui Neige sta progressivamente dirigendo il sound degli Alcest. Speravo comunque che il filone da lui iniziato potesse continuare secondo il canone che si era inizialmente dato. Avrei tollerato anche lunghi periodi di stanca, ma purtroppo è impossibile non riconoscere che gli elementi di base di questo particolare modo di fare musica non offrono grandi ipotesi evolutive. Tra le miriadi di band più o meno underground che si sono ispirate agli Alcest, quelle che ho potuto realmente apprezzare negli ultimi mesi si contano sulle dita di una mano. Sopra tutti i Cold Body Radiation che hanno prodotto un buon disco, Deer Twillight, ma che segue più la dimensione onirica ed acquatica del post rock che la distorsione cinerea del BM. Come ogni nicchia di ascolto il blackgaze ruota infatti intorno a pochi concetti e va da sé che di fronte non ha potenzialmente che tre strade alternative: ripetersi all’infinito così com’è, convergere verso l’anima furiosa, ammorbidirsi sulle linee soft e nostalgiche dello shoegaze. Delle 3 l’ultima è la via imboccata da Neige e Winterhalter per il futuro prossimo venturo e, da quello che posso osservare oggi, anche dalla maggior parte di coloro che gli orbitano intorno. (Charles)

9 commenti

  • La cosa veramente triste è che Neige pensa furbamente di uscirsene con un dischettino post-rock sulla scia dei Sigur Ros. Il problema è che i Sigur Ros, al di là del fatto che possano piacere o meno, sono assolutamente unici, soprattutto per la voce di Josi che è praticamente inimitabile, Neige invece è un onesto mestierante oramai. Comunque quel disco dei Cold Body Radiation è meraviglioso, concordo!

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  • Detesteo il metal-talebanesimo sopra ogni cosa, ma detesto anche il “guavda mamma, sono cvesciuto, sono gvande ova, non ascolto\suono piu’ metal, ova suono musica leggiadva e intellettuale!”…..

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    • probabilmente continuerò ad ascoltarli lo stesso o mi stuferò e non li seguirò più, come è probabile che questa sia una scelta di comodo per trovare un pubblico più ampio o è probabile che sia un’evoluzione naturale, non lo so, dico pure che ascolto parecchio post rock e shoegaze ma alla fin dei conti, come diceva il sindaco di Stromboli in Caro Diario, sono solo “Tante potenzialità che vanno sprecate”. scion scion…

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  • io sono infine giunto alla conclusione che gli alcest sono la sola del millennio, solo che, per motivi che non so spiegare in nessun modo, “Souvenirs..” mi fa impazzire(ma solo quando sono nel mood giusto: ascoltarlo in altri momenti mi fa venire i nervi)

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  • Forse è meglio così. Le parti brutte dell’ultimo disco erano poprrio quelle più metal.

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  • MorphineChild

    pare che l’ultimo disco abbia fatto schifo al mondo, anche se io l’ho trovato piacevolissimo, proprio perché ad una formula sonora piuttosto statica non c’è molto da chiedere se non belle canzoni

    Souvenirs era e resta una sorta di una-tantum in un percorso che, sia prima che dopo, seguiva direzioni diverse

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