Il ritorno della schiacciateste

Tremate, tremate… Martha è tornata! E con lei i The Accüsed, ovvero la splatter rock band più famosa del mondo. A darci l’occasione di parlare di loro è il recentissimo video che troverete alla fine dell’articolo, girato per il brano Hemline.  Il pezzo (niente affatto male, peraltro) è tratto dal loro ultimo full length, l’ormai vecchio di due anni The Curse of Martha Splatterhead. Certo, Brad Mowen non è Blaine Cook, ma tra urlatori asmatici non c’è poi tutta questa differenza, anche se i bei ricordi della gioventù ormai andata erano rimasti ancorati al “rassicurante” rantolo che ha reso album come l’esordio The Return of Martha Splatterhead o lo scorrettissimo More Fun Than An Open Casket Funeral le leggende che sono oggi. Dubito che, come dice un loro comunicato stampa, gli Accüsed siano tornati per riprendersi a buon diritto lo scettro del thrash metal ma devo dire che di queste nuove band di pischelletti che infestano il panorama odierno quasi nessuna mi convince. E, a parte le solite storie di maniaci e pedofili, i nostri sembrano pure in forma, anche se sarà difficile ripetere le gesta degli anni ottanta e dei primi anni novanta (a me Splatter Rock è sempre piaciuto assai).

Il mitico debutto della band di Seattle fu addirittura la prima release nel catalogo della gloriosa Earache (MOSH 1, classe 1986) e conteneva classici come Wrong Side of the Grave, coverizzata successivamente anche dai Benediction sul loro Transcend the Rubicon, o la Dischargiana Buried Alive. Un assalto sonoro di notevole entità, che in mezz’oretta dice tutto quello che c’è da dire lasciando le orecchie dell’ascoltatore doloranti. Un termine di paragone potrebbe essere il supremo Widespread Bloodshed Love Runs Red dei No Mercy (paragone da fare con le dovute cautele, poiché considero quest’ultimo uno dei dischi thrash migliori di sempre). Seguirà More Fun Than an Open Casket Funeral (che è invece il primo titolo nel catalogo della Combat), dove i nostri abbassano leggermente il tiro, arrivando nientemeno che a quasi 40 minuti di durata. I pezzi restano comunque spietati, e serenate amorose come Rape (Not a Love Song), rimangono nell’olimpo del cattivo gusto, così come le copertine scelte dal quartetto.

Il successivo Martha Splatterhead’s Maddest Story Ever Told, targato 1988, si presenta con un artwork che ricorda moltissimo quello di Screams From the Gutter dei miei amati Raw Power, e  anche stavolta si supera abbondantemente la mezz’ora di durata. I pezzi sono forse meno crossover e più thrash in senso stretto, preannunciando quanto si potrà udire nei successivi lavori. C’è spazio tuttavia per una succulenta cover dei GBH (Sick Boy). Con Grinning Like an Undertaker, il gruppo si prepara ad entrare nel fantastico mondo degli anni novanta, e le contaminazioni rappeggianti che si possono sentire, ad esempio, in Down and Out dimostrano un’apertura a diversi orizzonti, anche se il suono continua ad essere prevalentemente thrasheggiante, come piace a noi. E’ col successivo Splatter Rock che si chiude l’epopea degli Accüsed come noi li conosciamo. Seguiranno anni di silenzio, interrotti soltanto dalla pubblicazione, nel 2005, di quel Oh Martha! che segna la fine della collaborazione tra i quattro membri originari (ben tre quarti della band lasceranno dopo questo album e confluiranno nei Toe Tag). Ma l’operazione è chiaramente messa su per racimolare qualche soldino e, come dice il saggio, diffidare sempre delle reunion a più di dieci anni di distanza. Il gruppo statunitense riesce comunque ad arrivare ai giorni nostri e pubblicare, appunto, un altro album su Southern Lord nell’agosto del 2009. La line-up è quasi completamente rivoluzionata (unico superstite il chitarrista Tommy Niemeyer) ma Martha è sempre in agguato! Godetevi dunque il ritorno di una delle crossover band più sottovalutate di sempre… (Piero Tola)

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