OBSCURA – Omnivium (Relapse)
Partiti da un death metal abbastanza tradizionale, i tedeschi Obscura cambiarono decisamente stile con il secondo lavoro Cosmogenesis, che presentava una line-up rinnovata per tre quarti. Affiancato dagli ex batterista e chitarrista dei Necrophagist, Hannes Grossman e Christian Muenzner, e dal virtuoso Jeroen Paul Thesseling, sorta di Steve DiGiorgio olandese, il frontman e leader Steffen Kummerer diresse la band verso sonorità più complesse ed elaborate, per la gioia degli orfani del techno-death novantiano. Omnivium conferma le ottime impressioni suscitate dal suo predecessore, con brani che suonano ancora più coinvolgenti e dinamici nonostante dei riferimenti tutto sommato tradizionali. Per quanto modernizzata, la ricetta di base è la stessa che ha consegnato alla storia act come Pestilence (nei quali milita ancora lo stesso Thesseling, uno dei bassisti più interessanti e talentuosi della scena estrema) e Atheist, fatta di riff acidi e intricati, assoli cristallini e mai invadenti, stacchi dal sapore ora jazz ora progressive, sognanti parentesi psichedeliche con clean vocals filtrate. Del resto quando si suona un genere basato su quattro o cinque gruppi non è facilissimo tirare fuori qualcosa di particolarmente originale, e gli Obscura ci riescono proprio in virtù di un background che affonda le sue radici anche nel death più ortodosso, come dimostrano le chitarre rocciose e arcigne di Ocean Gateways o le melodie di marca swedish dell’opener Septuagint. La fonte di ispirazione principale sono però i cari vecchi Death di Human e Individual Thought Patterns, sia nel riffing che nel modo di strutturare pezzi a volte sorprendentemente catchy come l’epica Euclidean Elements e la splendida Vortex Omnivium, dove ogni elemento è dosato al millimetro con precisione teutonica e gli sfoggi di perizia tecnica restano sullo sfondo, senza mai andare a scapito dell’impatto. Unico neo i suoni un po’ troppo artificiali e freddini, soprattutto quelli della batteria. Ma è davvero questione di gusti, Omnivium è uno dei migliori album death metal ascoltati finora in questo 2011 e ha le carte in regola per piacere un po’ a tutti, dal nostalgico con il santino di Chuck Schuldiner nel portafoglio al prog maniac che compra un solo disco estremo all’anno. Da avere. (Ciccio Russo)


Assolutamente daccordo, grandissimo disco, per quanto appunto come detto dal buon Ciccio Russo, tutto è stato già scritto. Oramai siamo nel 2011, accontentiamoci delle briciole, purchè queste siano buone. E direi che gli Obscura hanno centrato l’obiettivo.
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Bassista con i contro cazzi
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MA NON SI PUò ACQUISTARE IL CD IN UN NEGOZIO ???? PERCHè NON RIESCO A TROVARLO IN NESSUN DISTRIBUTORE ???? GRAZIE , MICHELE.
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Davvero non si trova? Se non riesci a fartelo procurare dai negozianti, ordinalo direttamente sul sito della Relapse
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