Avere vent’anni: PRIMAL FEAR – Nuclear Fire
Nuclear Fire è chitarre che fischiano, riffoni da testate sui denti e bombe atomiche, ovvero tutto quello che c’è da aspettarsi da un disco dei Primal Fear.
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Nuclear Fire è chitarre che fischiano, riffoni da testate sui denti e bombe atomiche, ovvero tutto quello che c’è da aspettarsi da un disco dei Primal Fear.
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Un disco che non inventa niente né ha in mente di farlo: è soltanto bellissimo, forse il migliore che i tedeschi abbiano inciso dopo l’esordio del 1985.
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Costretto a rinunciare al Wacken, Bargonaz recensisce tre gruppi teteschi che ne fanno rivivere l’atmosfera: PRIMAL FEAR, IN EXTREMO e i WALLOP dell’ex Grave Digger Stefan Arnold
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Marco Belardi: Quell’anno ebbi l’onore di ascoltare il miglior heavy metal moderno di sempre. Che si trattasse di derive del power metal o di cose completamente assorbite dagli Ottanta, pensateci bene, nel Duemila uscirono cose talmente distanti fra loro da non poterle accomunare con facilità sotto a un’unica etichetta. Eppure sempre di metal classico si trattava. I titoli voglio elencarveli
Continua a leggereIl fatto è che a questa band, nonostante il mio dichiarato amore per brani come Death Trap e in particolar modo per l’accoppiata a distanza Infernal Overkill – Release from Agony, non sono mai riuscito ad affezionarmi fino in fondo. Per cui, ogni volta che ne scrivo, mi sento sempre un po’ condizionato. I Destruction del 2000 dovevano sentirsi un
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