Festival imperdibile questo Rise from the Grave con le leggende del death di Stoccolma (da vent’anni assenti dall’Italia), Vomitory, Distruzione, Pessimist, Cadaveric Crematorium e Dead Chasm. La delegazione di Metal Skunk non poteva mancare.
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Il secondo album della band americana, più nota per le controversie ideologiche suscitate dai testi che per la qualità del suo death metal sporcato di black.
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Nella ristampa di Kali Yuga Bizarre, debutto degli Aborym, è stato eliminato un recitativo politicamente problematico di Volgar dei Deviate Damaen, che non l’ha presa bene. È esagerato o no parlare di cancel culture applicata al metal?
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I Rome sono la cosa migliore successa al neofolk negli ultimi due o tre lustri. Jerome Reuter reclama il trono con un disco classico e accessibile, quasi commerciale e condito da una ridda di ospiti speciali.
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La band austriaca ha eliminato dal nuovo disco l’ospitata di Audrey Sylvain in seguito alle proteste dei fan. L’ex voce di Amesoeurs e Peste Noire è figura politicamente controversa ma se ne accorgono solo ora?
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