Avere vent’anni: NASHVILLE PUSSY – Say Something Nasty
Tette, alcol, droga, elettricità e sguaiatezza. Il rock and roll come dovrebbe essere.
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Tette, alcol, droga, elettricità e sguaiatezza. Il rock and roll come dovrebbe essere.
Continua a leggerePEARL JAM – Yield Ciccio Russo: I Nirvana erano morti. Gli Alice In Chains lo sarebbero stati presto. I Soundgarden erano implosi dopo un album d’addio che, riascoltato a vent’anni di distanza, era molto meglio di come lo ricordassi. E i Pearl Jam, come da titolo, si arresero. La vulgata vuole che, dopo lo scombinato No Code, Yield fosse stato chissà
Continua a leggereSolo quando mi metto in fila al botteghino realizzo che nel giro di qualche minuto vedrò i Nashville Pussy per la terza volta in meno di un anno. Il fatto che l’idea di non venire non mi abbia minimamente sfiorato, nonostante il gelo che attanaglia la Capitale, mi lascia pensare che, se ne avessi la possibilità, andrei a un loro
Continua a leggereNASHVILLE PUSSY – voto 7. La collaudata formula tette – whiskey – rock ‘n’ roll conserva inalterata la sua carica rigenerante, nonostante le dimensioni del Main Stage e l’orario più consono a una siesta che a una sbornia. Ogni volta che vedo all’opera Ruyter Suys, mi chiedo come abbia fatto a sposare quel caprone di Blaine Cartwright invece di qualcuno
Continua a leggere“Forse avrei fatto bene a mettermi il deodorante” è il dubbio che mi assale nel notare una presenza femminile numericamente inusuale per questo tipo di eventi. Questo è uno dei motivi per il quale sono contro le donne ai concerti: ti distraggono, ti fanno perdere il focus sulla questione. Finisci a fissarti sulle tette mentre invece dovresti stare concentrato sugli
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