Tag Archives: gothic metal

Musica di un certo livello #31: INNER SHRINE, AFRAID OF DESTINY

I toscani Inner Shrine sono stati negli anni ’90 tra i migliori interpreti italiani di quell’ondata di gothic metal che stava avvolgendo l’Europa di un pesante drappo di velluto rosso (nonché di troppi pizzi e merletti). La loro particolarità risiedeva nell’uso combinato di testiere e voci femminili, eteree o soprano, finalizzato a creare ambientazioni malinconiche e cariche di romanticismo (quindi

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Avere vent’anni: LACUNA COIL – In a Reverie

Non è mai facile parlare dei Lacuna Coil, perché purtroppo implica affrontare la solita questione di sempre. La sento dai giorni in cui lentamente stavano diventando famosi, ed è naturale sentirla oggi, dopo il pezzo con Franco Battiato, The Voice e l’arcinota storia tra Cristina Scabbia e Jim Root degli Slipknot. I Lacuna Coil sono un pezzo da novanta e, piaccia

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Avere vent’anni: MADDER MORTEM – Mercury (e l’inizio della fine di Misanthropy Records)

Sul disco non c’era molto da dire allora come non c’è adesso: dark gothic doom con tipa alla voce ma senza violini – una rarità per i tempi, dove almeno una presenza femminile e uno strumento ad archi in formazione erano obbligatori – artwork autunnale, atmosfera crepuscolare, titoli da presa a male autoindotta, testi introspettivi il giusto, sonorità generalistiche, nel

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Avere vent’anni: MOONSPELL – Sin/Pecado

Questo disco è un capolavoro. Se non siete d’accordo con me siete pregati di andarvene silenziosamente affanculo, compreso il Messicano che, ne sono sicuro, mi sta leggendo con quel suo solito sorrisino stampato in faccia. È talmente un capolavoro che, nonostante l’abbia sentito almeno tremila volte dalla data dell’uscita, ho provato a riascoltarlo cercando di essere il più possibile spietato

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Il ritorno di Fernando e del suo petto villoso: MOONSPELL – 1755

Era l’ora che i Moonspell si dessero una svegliata. A dire il vero l’avevano già fatto due anni fa, stampando Extinct e tornando a quelle melodie che una quindicina di anni prima avevano reso celebre Darkness And Hope. Ribeiro valorizzava di nuovo le sue clean vocals, e sembrava che la fase estrema inaugurata con Memorial e portata avanti all’incirca fino

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