Avere vent’anni: JUDAS PRIEST – Angel of Retribution
Credo che Angel of Retribution sia l’unico disco dei Judas Priest del quale mi piace davvero giusto un’unica canzone – e quella canzone, peraltro, è pure una ballata, ovvero non esattamente la tipologia di pezzo per la quale il secondo gruppo più noto di Birmingham è famoso. E di chi è la colpa, la mia o la loro? Voglio dire, sarò stato io vent’anni fa a fissarmi con ballate e/o pezzi pseudoromantacustici alla cazzo di cane, oppure in effetti Angel of Retribution praticamente non offre quasi null’altro? Perché a me pare sia proprio così, a risentirlo tanto oggi quanto quel lontano giorno di tanti anni fa, allorché tutto garrulo portai a casa il disco, lo ficcai nel lettore, mi misi le cuffie e mi addormentai tipo al terzo minuto di Judas Rising, cosa che mi sarebbe pure successa in questi giorni in cui l’ho riascoltato controvoglia, se non fosse stato che, essendo alla guida, mi sono dovuto tenere sveglio per ovvie ragioni. La forza di volontà non mi difetta, se non altro.
Angel, la ballata a cui mi riferisco, è un pezzo carino, se non fosse che le chitarre acustiche uno farebbe bene a microfonarle piuttosto che buttarle nel banco col piezoelettrico e basta, a meno che non voglia ottenere un qualche suono particolare, e di certo non è questo il caso; probabilmente Roy Z, ex chitarrista di Rob Halford che ha anche prodotto il disco, aveva fretta, come pare un po’ tutti visto che Angel of Retribution sembra proprio tirato via velocemente, con parecchie sbavature, svogliato, quasi che la reunion fosse stata una decisione più necessaria che voluta, più cogente che condivisa. Anche Worth Fighting For non è male, infatti ci si sente l’influenza dell’Halford solista, ma gli altri pezzi sono uno peggiore dell’altro, stanchi, spenti, con il tiro di un cavallo morto. Lochness è tredici minuti e rotti di noia pura. Insomma: almeno sono invecchiati bene e fortunatamente oggi possiamo parlarne in altri termini, cosa rara perché non sempre è un lieto fine. Anzi. Nel caso lo aveste già apprezzato poco, Angel of Retribution potete serenamente continuare ad ignorarlo, diversamente peggio per voi. (Cesare Carrozzi)


Bella stronzata, Angel of Retribution è un gran disco, non un capolavoro ma contiene diversi pezzi molto validi tra cui proprio Judas Rising
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Totalmente d’accordo.
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Angel è una gran noia. Invece alcuni pezzi hanno un gran tiro, come Judas is rising.
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20 anni che sento gettar merda su questo disco, mentre a me è piaciuto un sacco sin da subito e non ha mai smesso di piacermi. Unico pezzo che mi annoia è quel pippone finale di Lochness.
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Per essere l’album del ritorno di Halford lo reputo anch’io troppo fiacco. Da salvare però Worth Fighting For
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Ognuno ha i suoi gusti ok, ma la stroncatura del recensore è eccessiva. Non è poi così male.
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Ci sono affezionato. Onestamente non lo trovo tanto male.
Concordo su due cose: Angel piace molto anche a me e Lochness potevano risparmiarsela. Ah, e anche sul fatto che i lavori successivi sono migliori, ad eccezione di Nostradamus.
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Proprio non capisci un cazzo, come sempre.
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da notare come non si riesca a leggere un articolo qua sopra senza vedere cicciare fuori i Maiden o la frecciatina ai Maiden.
sono nella vostra testa, hanno vinto, tanto per cambiare.
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