Un disco maschio senza rischio: BRUCE DICKINSON – The Mandrake Project

Vorrei poter scrivere che quello del vecchio Bruce è un gradito ritorno, che The Mandrake Project si attesta ai livelli degli altri album con Roy Z e che la caratura del disco mostra quanto abbiano ragione quelli che dicono che, dopotutto, l’età è solo un numero. Ma purtroppo, cari quattro lettori, non posso. Per quanto sì, The Mandrake Project è complessivamente anni luce migliore di quasi tutto quello che hanno dato alle stampe i Maiden negli ultimi vent’anni, non è un disco riuscito in nessun senso possibile, né dal punto di vista della composizione, né da quello delle performance dei singoli musicisti e, da ultimo, nemmeno per come è stato prodotto. Cioè, non è che si sente male, ma, per dire, sul ritornello di Shadow of the Gods la voce di Dickinson viene seppellita dagli altri strumenti, soprattutto dagli archi che, invece di accrescere il pathos e la resa del pezzo, lo svalutano. Poi per carità, la canzone si lascia comunque ascoltare, e soprattutto all’inizio prende pure bene perché ricorda un po’ qualcosa del periodo The Chemical Wedding, però ecco non è nulla da far gridare al miracolo e pare più un demo in pre-produzione che un pezzo ufficiale.

Il discorso vale anche per Eternity has Failed, che sarebbe la versione solista di If Eternity Should Fail su The Book of Souls dei Maiden: forse qualcuno di voi ricorderà quanto io possa detestare quell’album, però ritenevo If Eternity Should Fail una delle canzoni un po’ più riuscite, o meno tristi, del disco. Bene, il confronto tra la versione su The Mandrake Project e quella su The Book of Souls è impietoso, con la prima che finisce con le ossa rotte, sia per com’è prodotta che per la prestazione vocale di Bruce, che per assurdo cantava meglio quando aveva il papilloma. D’altronde sono passati quasi dieci anni e alla fine della fiera l’età non è solo un numero, sapete? Certe cose si possono fare, altre pure ma cambiano i tempi di recupero, altre no e non è conveniente nemmeno provarci; tra queste c’è lo strillare come una sirena, che è quello che Dickinson ha fatto tutta una vita. “E perché mai dovrebbe smettere?”, vi starete chiedendo voi, arguti lettori. Beh, perché è sulla soglia dell’inascoltabilità e si sente che è tirato per il collo. Quello che intendo, ovviamente, è che non è che dovrebbe smettere di cantare, ma cambiare un po’ il modo di farlo, virare su tonalità più basse e non alzare la voce di una o un paio di ottave sui ritornelli, visto che il risultato non è quello di venti o trent’anni fa, ma nemmeno di dieci. Face in the Mirror è l’esempio plastico di quello che sto scrivendo, una semplice e gradevole ballata dove Dickinson canta senza andare in alto con la voce che alla fine, proprio all’ultimo, purtroppo viene malamente rovinata da men che opportune sovraincisioni di coretti e strilli, oltretutto pure con volumi esagerati. Boh.

Alla fine l’unico pezzo che mi è piaciuto abbastanza è Sonata (Immortal Beloved), che recupera un po’ le atmosfere di Tiranny of Souls e tutto sommato sta bene in chiusura. Per il resto Resurrection Men parte bene con in po’ di rock latino e si trasforma subito in un pastrocchio senza capo né coda, Many Doors to Hell non è male, Rain on the Graves tutto sommato nemmeno e Mistress of Mercy abbastanza scialba. Di Afterglow of Ragnarok avevo già scritto, comunque nulla di che.

Diciamo che, se non fosse per Steve Harris, i Maiden oggi sarebbero molto meglio, e The Mandrake Project, per quanto mediocre, nel complesso lo dimostra ampiamente. Potrebbe essere migliore? Senza dubbio. È al pari con quanto fatto da Dickinson prima? Assolutamente no. Però ci ha provato, Dickinson ci si è impegnato, questo è evidente. E, per quanto mi riguarda, questo basta a fare la differenza coi Maiden. (Cesare Carrozzi)

42 commenti

  • Tim the Enchanter

    Pienamente d’accordo con il buon Carrozzi: le parti in cui Bruce canta con tonalità basse sono buone, mentre diventa fastidioso e irritante quando passa agli acuti, tanto da superare la “soglia dell’inascoltabilità”. In una recensione di Senjutsu, l’autore riassume così le sue prestazioni canore: “He seems to be really struggling with the material here in a way that’s painful to listen to. He’s trying to sing like he’s 30 years younger and failing miserably at it, which is upsetting to hear.”

    Ecco, upsetting.

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  • Insomma, sufficienza stiracchiata. Si salva a pieni voti solo la bassista e non per i giri di basso!

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  • Nessuna sufficienza stiracchiata. Come ho letto altrove, è la pelle delle balle ad essere stiracchiata come il mosciume di questo album. Avevo aspettative ahimè enormi.

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  • Sinceramente non so come abbia ascoltato il Carrozzi e nemmeno con quale dispositivo (forse un file da youtube tramite telefono con audio amplificato da un bicchiere di plastica forato sul fondo).
    Ero curioso di confrontare la versione alternativa di If Eternity Shold Fail confrontata con la più recente reinterpretazione di Bruce e per come le ho ascoltate io (in cuffia) è la versione dei Maiden ad uscirne malconcia: suoni nettamente più impastati e una produzione in generale più scarna (in senso negativo). Quella presente nel nuovo album di Dickinson suona decisamente più potente e cristallina (come poi tutto l’album che è superiore, in termini di produzione, agli ultimi album dei Maiden) oltre che ad avere un arrangiamento più elaborato e ricco. Senza dubbio The Mandrake Project si mette dietro il pur valido Tyranny of Souls.

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  • eh, ci ho provato ma niente da fare, moscio da paura. E poi comunque mi viene subito in mente Proietti vestito da vigile che pubblicizza il “whisky maschio senza rischio”.

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    • Non so cosa racconterà con il fumetto e sinceramente non mi interessa molto ma la copertina dell’album fa venire subito in mente la classica rappresentazione della mandragola medievale… oltretutto rappresentata anche da William Blake, per il quale Bruce ha sicuramente un certo interesse!

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  • Decidiamola però una volta per tutte, o ci lamentiamo che suona da sessantaseienne, e allora é inevitabilmente moscio, o si ostina a fare il giovincello al microfono. Non so su quale base si potessero nutrire aspettative alte considerato il contesto, il disco é meno peggio di quello che ci si potrebbe aspettare, se non altro Bruce é più istrionico, creativo e meno prevedibile di Harris.

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  • L’età non è solo un numero? Voglio vedere come verrà trattato il nuovo dei Judas Priest.

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    • Cesare Carrozzi

      Dipende.

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      • Non c’entra una ceppa ma sti cazzi, perlopiù, di Dickinson. Piuttosto ho ascoltato per intero su bandcamp The long, eternal night. A parte la copertina agghiacciante, disegnata da un bambino delle elementari col sostegno, mi è piaciuto. Bei riff, soprattutto; e te la cavi molto bene anche con lo scream.

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      • Cesare Carrozzi

        Grazie. La prossima copertina conto di farla anche peggiore.

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  • Ascoltato. Album innocuo.

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  • Un po’ di speravo che venisse fuori qualcosa di ascoltabile visto che non c’è Harris di mezzo, ma evidentemente pure Dickinson (e Roy Z) hanno dimenticato come si fa l’heavy metal…un pippone di un’ora con gli stessi difetti degli ultimi 15 anni dei Maiden, anche se non così esacerbati. Non fa vomitare come Senjutsu e co., si può anche ascoltare, ma le caratteristiche sono quelle. Canzoni tutte uguali che durano più di quanto possano permettersi, non un singolo ritornello o altro che si stampi in testa, arrivi alla fine e sembra di aver ascoltato la stessa canzone per 58 minuti. Voce stanca e sfilacciata, idee ben poche. Smith/Kotzen gli piscia in culo, l’unica cosa davvero bella partorita da un membro dei Maiden in anni e anni. Tra l’altro, per fare il paragone con altri grandi nomi, qui e in generale in giro KK Downing viene perlopiù disprezzato e preso per il culo, ma a differenza di Dickinson si ricorda cos’è l’heavy metal…il suo secondo disco, come il primo, continuo ad ascoltarlo con piacere, mentre questo qui finirà sullo scaffale e tanti saluti. Ah, il remake di “Eternity” è completamente superfluo, anzi di troppo.

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    • Per me la cosa che più emerge da un ascolto frettoloso è la grande varietà tra i brani e ritornelli/linee vocali immediatamente memorizzabili. Davvero non so cosa certa gente abbia ascoltato perché ribadisco, dire che suona male significa avere problemi non dico all’udito (che non lo auguro) ma quantomeno al dispositivo d’ascolto o con la scelta dello stesso.

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  • Il disco non è malaccio. Ovviamente non mi aspettavo il nuovo “Chemical Wedding” , ma francamente temevo peggio. Certo, è innocuo, ma non brutto. Non concordo su “Eternity”: a me piace più questa versione.

    Non posso tuttavia non apprezzare l’omaggio nel video di “Rain on the Graves” ad un gigante della cultura inglese come Benny Hill.

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  • Mi sta davvero piacendo molto: musica, sound, testi, pezzi, interpretazione. Al di là dei confronti che si possono fare, che ci stanno, mi sembra un ottimo lavoro, molto vario, dall’epico al commovente. Però i miei sono proprio vissuti, al di là del lato tecnico. E anche Eternity has failed mi piace parecchio in questa nuova veste, molto più della precedente. Quelli di Dickinson sono sempre album da scoprire un po’ alla volta, e anche questo mi sembra molto intrigante.

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  • Io lo trovo un bel disco…. faccio fatica a capire chi lo disprezza in maniera così accesa ma del resto il mondo è bello perché vario e loro faranno fatica a capire me che lo apprezzo col sorriso.

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    • Disprezzare è un parolone…il disprezzo è per quella merda colossale di Senjutsu e più o meno tutti gli altri fatti dai Maiden dal 2005 in poi. Questo si limita ad essere insulso…si può anche ascoltare senza lanciarlo dalla finestra dopo 10 minuti, per carità, ma ci sono migliaia di dischi migliori con cui occupare un’ora

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  • cesare Carrozzi, dici che gli iron Maiden non hanno prodotto niente di buono negli ultimi 20 anni??? allora cambia mestiere e vai a fare le recensioni di quella troia di Taylor Swift. gli Iron non si amano e basta fin dal primo concerto che ho visto al concerto del Vigorelli di Milano in data 31 agosto 1980, supporters dei Kiss. e tu Epicmetal vai a fare in culo,Senjutsu è un capolavoro che ho ascolto almeno 60 volte da quando è uscito, in vinile con impianto professionale ,giradischi technics sl 1200 e casse JBL da 500 watt , non come fate voi su youtube. coglioni !!!!!!!

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    • Hai ragione!!!!!!!!!
      Dillo a questi trogloditi del cazzo!
      Lo sanno tutti che se prendi un qualsiasi album sciapo, scialbo, con brani inutilmente lunghi e allungati che si perdono in arzigogoli senza capo né coda, che aprono tutti con arpeggi sempliciotti dalla durata variabile da 1 a 3 minuti e con melodie vocali poco più che abbozzate e poco ispirate perché scritte da chi ha la fissa col prog senza saperlo fare, diventano dei capolavori se li ascolti su impianti stereo da almeno 1000 euro, con casse di potenza non inferiore ai 400W (nominale, non di picco, eeeeeh!!!) e possibilmente su vinile!
      Ma cosa ne sanno questi che ascoltano musica covertita in pdf su YouTube e amplificano dalla cassa del cellulare con audio mono per risparmiare perché oltre che coglioni sono pure dei barboni poveri???
      Ti dirò di più: so da fonti certe che il Carrozzi lo paga la Frontiers per parlare male dei Maiden perché nel 2004 – vedi i 20 anni che ritornano? 2024-2004=20 – hanno cercato di portarli via ad EMI e Harris e soci hanno finto di firmare il contratto usando poi i fogli di carta chi come spessore per una cassa che ballava, chi come fazzoletto per il naso che cola e chi per pulirsi il culo. Il tutto davanti agli occhi increduli e pieni di lacrime dell’onnipresente Del Vecchio Alessandro. Da allora Frontiers sta assoldando in ogni dove dei recensori che, dietro lauta ricompensa, sparlino degli album dei Maiden.
      Questo però sta ritorcendosi contro Frontiers in quanto i recensori, proprio perché assunti dalla stessa, si stanno arricchendo e iniziano ad ascoltare gli album di cui sopra da impianti di 700 – 800 euri e stanno iniziando a scoprire capolavori laddove prima vedevano cazzolavori.
      Tempo 1 o 2 anni per comprarsi l’impianto da 1200 euro e Frontiers chiuderà i battenti.
      Tutti coglioniiiiiiiii!!!!!!!!

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    • È molto crudele dire a un uomo quasi di mezza età di “cambiare mestiere”, quando quest’uomo confida ogni mese nell’assegno della Skunk Metal Spa per riuscire a sfamare la propria famiglia. Dovrebbe rimettersi in gioco proprio adesso che, contributo dopo contributo, sta iniziando a racimolare una pur magra pensione di recensore metal? Alla sua età e con i suoi acciacchi dovrebbe “rimettersi in gioco”, secondo te? E cosa dovrebbe fare? Il pastore? Il coltivatore di patate? L’assemblatore di arrosticini? E glielo vai a dire tu alla famiglia di Carrozzi che dal mese prossimo papà parte per la transumanza e bisognerà tirare la cinghia finché non tornerà, cibandosi di bacche e zampe di cinghiali sperando che i ladri di bestiame non facciano del male a papà? Sei una persona crudele e senza cuore.

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      • Ho lletto il tuo intervento e la lacrima strappastorie che hai esposto mi ha lasciato l’amaro in bocca. Adesso lo ingoio ma giuro che berrò solo Montenegro. Basta Lucano! In eeffetti, non capisco l’acredine verso di noi giovani vecchietti, quando basterebbe regalarci un impianto stereo da 1200 euri con casse da 500W e il piatto per farci scrivere quello che volete leggere. Inaudito

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    • Mi permetto umilissimamente di fare notare che la gente priva di complessi e disagio alle 4.25 del mattino tra sabato e domenica o sta dormendo, o sta chiavando oppure è in birreria a divertirsi con gli amici. Scrivere invettive contro qualcuno che non la pensa come te (ed è, a dirla tutta, allineato con il pensiero del 95% degli sfortunati che hanno speranzosamente ascoltato Senjutsu) non rientra in alcuni dei suddetti casi.

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      • Però, ragazzi, il comportamento di Carrozzi meriterebbe quantomeno un esposto all’Ordine dei Giornalisti del VM!!!! (Vero Metallo!!!) per lesa maestà.

        Quantomeno, potrà scegliere tra la decurtazione dei suoi ricchi emolumenti e amputazione dell’indice e del mignolo.

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    • Finalmente qualcuno che difende i nuovi, meravigliosi, eccelsi, iperbolici, astrali, gaudenti, enantiomerici, eterocliti lavori del Nostro Bruce! No pasaran!

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    • Tim the Enchanter

      A casa ho un giradischi Technics RK 1199 e casse JB (senza la “L” però, non avevo abbastanza soldi perché dovevo comperare il mangime fioccato per le mie capre) da 499,99 Watt. Possono bastare o devo fare un upgrade del mio impianto stereo?

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  • Onore a Carrozzi, vera calamita per il disagio mentale. Quando avrò dei soldi che mi avanzano voglio comprarmi un bel giradischi technics sl 1200 con casse JBL da 500 watt per riascoltarmi a tutto volume Virtual XI e Senjutsu, sicuramente diventeranno i nuovi Sgt. Pepper…

    Comunque qualcosa di interessante almeno Taylor Swift ce l’ha, tra le gambe sicuramente.

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    • Perché, come ci insegna il commento di cui sópra, tutti sanno che qualsiasi album buttato là, allungato come un minestrone indigesto, pieno di arzigogoli inutili e arpeggini riempitivi, con linee vocali e melodie abbozzate, diventa un capolavoro se ascoltato su un impianto da almeno 1000 euri, con casse da non meno di 400W e possibilmente su vinile. Basta con questi recensori poveri che ascoltano musica in formato pdf da un cellulare con audio mono per risparmiare e poi sparano sentenze!

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      • Ho sentito anche definire i pastrocchi di Defeis degli ultimi 20 anni “capolavori elitari” da presunti difensori del vero metallo che tutti gli altri sono poser e non capiscono un cazzo…

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      • Evidentemente, li ascoltavano su impianti da 1700 euri, 1000W a cassa e piatto da 900 euri chiavi in mano franco concessionario

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      • Il vinile non è abbastanza elitario ormai, io ascolterei la cassetta

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  • i miei vicini di casa mi odieranno di più,se comprassi un impianto da mille euro.Una volta a settima ascolto,a considerevole volume, Philophosy of world delle Shaggs.

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  • come si chiamava quel gruppo facebook? Togliete internet ai sessantenni?

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  • Dickinson,ovviamente.

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  • Dickinson , ovviamente .

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  • parlo di quello che era al Vigorelli

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  • è finito Vigorello, vi saluta Venticello.

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