Scalare le montagne col nuovo singolo dei BORKNAGAR

Ritengo, senza timore di essere smentito, di essere il più grande fan dei Borknagar tra le fila della redazione. Un po’ per ragioni personali, perché essendo stato il coinquilino di Roberto Angolo (nota mascotte di redazione, un pupazzo Gnappo amabile e baldanzoso), che praticamente era uno dei cofondatori del gruppo, era difficile non farseli piacere, un po’ perché, tra tutti i gruppi pazzi geniali folletti, li ho sempre trovati tra quelli più onesti, in ogni loro fase. Infatti, sia quando la base delle composizioni era di matrice più estrema, sia quando era più progressive, i Borknagar non mi sono mai sembrati forzati; e, nonostante non abbiano mai composto un album davvero perfetto, hanno sempre regalato una serie di brani memorabili.

Dopo una fase non troppo a fuoco (da Origin a Urd), i Borknagar sono tornati ad emozionare con due ottimi album come Winter Thrice e True North, che hanno portato all’allontanamento di Vintersorg, al riassetto con Vortex e Lazare come cantanti principali, a un maggior apporto di tutti i membri alla fase compositiva e a un approccio più diretto rispetto a quello degli ultimi tre lustri. Un trend assolutamente lodevole che non sembra essersi minimamente interrotto, stando alla prima anticipazione del prossimo lavoro della band, Fall, in uscita il 23 Febbraio 2024.

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Il primo estratto, Summits, è palesemente figlio di questi ultimi lavori e nei suoi otto minuti di durata è un perfetto esempio del meglio degli ultimi Borknagar, grazie alla sua naturale alternanza armonica di ritmiche serrate e screaming con passaggi melodici in cui le due voci di Vortex e Lazare si inseguono in modo encomiabile. Tematicamente il brano è coerente con i testi di True North e con la bellissima copertina dell’imminente Fall; inoltre, per un brano che si chiama Vette, si conclude con un passaggio davvero ispirato: I embrace the hardships, I greet every test / For in the pursuit of these sights still unseen / I carry my history, bold and serene.

Insomma, per un 2023 che si sta per concludere e che ha regalato tanta ottima musica, ci affacciamo su un 2024 assolutamente promettente. (L’Azzeccagarbugli)

2 commenti

  • Avatar di Federico

    Inserirei nel periodo “poco a fuoco” il mappazzone tremendo che è Epic.
    Nonostante ci abbia provato a più riprese, non sono mai riuscito ad ascoltarlo senza annoiarmi terribilmente.
    Ad ogni modo buon pezzo. Anche se non mi convincono a pieno i suoni delle chitarre, molto “sottili”.

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  • Avatar di fragabaglio

    L’ho ascoltato ieri e a un certo punto mi sono trovato a sorprendermi del fatto che fosse davvero, davvero BELLO. Sono fiducioso.

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