Avere vent’anni: LUCIFUGUM- …а колесо всё cкрипит… (…and the Wheel Keeps Crunching…)

I Lucifugum esistono da più di un quarto di secolo e riassumerne la storia e le peripezie non è semplicissimo, forse sarebbe persino tedioso. Fatto sta che …and the Wheel Keeps Crunching è l’ultimo disco sul quale canta Serhiy Peretyatko aka Faunus  e il penultimo al quale mette mano Dimitri Dzyatko aka Bal’a’Myth – quello che scriveva praticamente tutte le partiture – che sarebbe morto poco dopo, il tempo di comporre il successivo Stigma Egoism prima di chiudere l’ultima pagina del libro e salutare il mondo terreno. La prima parte della carriera dei Lucifugum termina con la sua dipartita. In seguito il loro black metal è diventato un ibrido tra cose viste e riviste, cose nuove e inserti di musica alternativa che con il black metal non c’entrano.

Chi vi scrive i loro dischi li ha tutti dal primo all’ultimo, molti dei quali comprati per affetto. Stiamo parlando di diciassette full-length, un Ep e una raccolta (Instinct Prevelance) che comprende brani del terzo e quarto demo, mai pubblicati ufficialmente prima. Alcuni sono molto belli (Supreme art of genocide, Xa Heresy, Od Omut Serpenti), altri schifezze senza difesa (Vector 33 su tutti, ma anche Sublimessiah e Agonia Agnosti sono debolucci). Ma io sono fatto così: se un gruppo ha scritto album per me memorabili io (a meno che non compongano porcate allucinanti) gli compro i dischi. Chiamatela riconoscenza, se volete. Tanto, alla fin fine sono problemi miei se voglio spendere un po’ dei miei soldi per donarli a qualcuno che mi ha fatto passare momenti piacevoli in compagnia degli amici o semplicemente di una birra. Voi non avete mai speso soldi per andare al cinema o in alcool per organizzarvi un festone con la Kvmpa? Va detto che, essendo ucraini del giro del black metal nazionalistico Drudkh/Nokturnal Mortum/Hate Forest, godono di uno stato di cult band non immeritato ma a volte un po’ eccessivo.

lucifugum

Fatto sta che i Lucifugum propriamente detti nel 2001 stavano tirando gli ultimi, perché tra defezioni e dipartite di lì a poco sarebbero diventati l’entità di esclusiva proprietà di Igor Naumchuk e di sua moglie, e questo …and the Wheel Keeps Crunching è uno degli ultimi loro capitoli di black metal brutale, scolastico e casereccio. La registrazione è buona e tutti gli strumenti si sentono senza problemi (menzione d’onore per il basso che spesso tiene in piedi da solo i pezzi). Certe partiture, però, ricordano il RAC meno ispirato o l’hardcore più lento e non fanno di questo disco uno dei loro lavori più riusciti. Hanno fatto di molto meglio, sia prima che dopo.

Prendiamo ad esempio la suite Язвистью, che dura dodici faticosi minuti. D’approccio è piuttosto lenta, speri sempre che prima o poi ci mettano dentro un po’ di verve ma questo accade solo nel finale, quando un riff thrasheggiante ti scarrella sulla successiva Бог есть, …он не может не есть e, se il lettore CD non ti informasse che è cambiato il brano, neanche te ne accorgeresti, visto che l’impostazione è sempre quella. Ci sono tratti più veloci ma, puttana Eva, sembra di ascoltare i primi Cro-Mags, non un gruppo black metal. Cercare di scrivere brani più complessi è lodevole ma si sente lontano un chilometro che non ci si trovano particolarmente a loro agio. Non per niente i due pezzi migliori sono le due bonus track che provengono dal loro passato: Wolves e Under Rustle of Branches, che suonano come i vecchi Graveland, fonte d’ispirazione alla quale i Lucifugum hanno sempre fatto riferimento fin dagli inizi della loro storia: blast beat ignoranti, screaming a palla, riff da due accordi in monocorda, qualche tastiera bella pagan e via andare.

…and the Wheel Keeps Crunching è uno dei dischi meno significativi di tutta la produzione degli ucraini. Si può ascoltare, chiedersi cosa minchia gli fosse venuto in mente di fare e riporlo sullo scaffale fino al prossimo ventennale, sebbene basti già il primo a dimostrare che la prova del tempo non è stata retta. (Griffar)

Un commento

  • Metallaro scettico

    Griffar ti rispetto moltissimo perché sei una fottuta enciclopedia del metallo nero su due piedi, ma onestamente i Lupifungum sono 20 anni di sti gran cazzi…

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