Sesso, basso e pastorizia: zapping tra Dave Ellefson e Tessa Gelisio

Sei anni fa Ciccio Russo si insospettì quando Dave Ellefson, classe 1964, sposato con Julie Foley Ellefson, padre di due figli e pastore luterano, scelse di produrre su EMP Records il disco delle attesissime Doll Skin dal titolo In Your Face. Almeno in apparenza la cosa fini lì, ma forse stava soltanto iniziando. Sebbene io ignori se codeste Doll Skin esistano ancora oggigiorno, e non indagherò certamente stasera, sono certo che alcuni eventi non accadono mai per caso. E il mio grado di superstizione rasenta lo zero.
La scorsa estate buttai giù un pezzo sugli Anthrax prevedendo un seguito sui Megadeth, dunque, pur sempre in ambito Big Four. Non decollò mai, finché, nonostante la lentezza e la pigrizia, mi sono ritrovato a terminarlo all’incirca dieci giorni fa. Per poi concluderlo esattamente lunedì mattina, sulle note dell’ultimo ed esaltante album dei Solstice statunitensi. A proposito, prima i Paranorm, poi loro oltre oceano: quante belle cose a cavallo fra death e thrash tecnico stanno uscendo quest’anno?
Finito di scrivere di Mustaine era ora di pranzo e ho acceso il forno, mosso da un crescente appetito. Due problemi. Il primo, una notifica sul cellulare mi avvisava la pubblicazione sul nostro gruppo Facebook di un nuovo post di Carrozzi. Il secondo, non avrei mai più osservato la besciamella con i medesimi occhi.
In sostanza, un tale sostiene di aver ricevuto da un’amica, all’epoca minorenne e in conclusione degli eventi appena maggiorenne, una moltitudine di videochat registrate fra lei e il bassista/pastore Dave Ellefson. Cliff, così si firma sul profilo Twitter al quale Carrozzi ci ha indirizzato alle infami 11:30 di quel mattino di un giorno da cani, ha messo online tutte quelle registrazioni consistenti in un vorticoso tripudio di seghe e sborrate.
Altro problema: in assenza di una qualsiasi forma di preview mi sono affidato all’istinto e alla curiosità, giacché i filmati erano presentati dalla sola dicitura “il seguente contenuto include materiale potenzialmente sensibile”. Una frase, questa, che mi ha fatto immediatamente sentire come quando, nel 1999, si venne a sapere dell’esistenza di rotten.com, e, per quanto schifato, nessuno di noi riuscì a tenersene debitamente alla larga. Tutti finimmo su rotten.com. In questo caso sapevo solo che c’era un qualcosa che aveva a che fare con dei video, Dave Ellefson, una ragazzina che poteva essere reduce dalle Doll Skin come da un’altra rete da pesca. Ma tranquilli, nel frattempo hanno già rimosso tutto. Io ci sono capitato preciso nel mezzo grazie a Carrozzi.
Poi ci si è messa edaphosauruses, una tizia che specifica che “sono io la tizia di cui i post parlano e vorrei che ascoltaste la mia versione della storia, perché le persone stanno diffondendo molta disinformazione e la situazione sta sfuggendo di mano”. Sebbene mi guarderei dal nominare la mano per non attirare i doppi sensi come il miele fa con gli orsi, la ragionevole edaphosauruses prosegue: “Quelle videochiamate sono accadute realmente ma le ho avviate io e non ero minorenne, ma adulta e consenziente. Non sono stata vittima di grooming, ma, semmai, sono stata così sciocca da registrarle e girarle a un amico senza il permesso di Ellefson”. Che evidentemente lo avrebbe concesso, che problema c’è? Ma girale soltanto a lui, ok? È un tipo a posto, vero?
Non potevano tardare, infine, gli interventi della controparte sborrante e della band sotto forma di profilo ufficiale.
davidellefsonbass, un profilo in cui la parola bass potrebbe essere sostituita con qualunque termine a vostro piacimento, da cum in poi, esordisce con un “Dear fans & friends” che mi ha fatto partire una colonna di sangue arterioso dai polsi fino al soffitto. “Interazioni adulte private sono state manipolate al fine d’infliggere il massimo danno alla mia carriera e famiglia”, e, se non altro, c’è la faccia, la determinazione, l’ardore di essersi presentato immediatamente con una dichiarazione ufficiale in un momento nel quale chiunque si sarebbe già sotterrato. A proposito, a distanza di 48 ore già immagino il prode Cliff abbondantemente cementato in un qualunque viadotto appena inaugurato sulla Messina-Palermo, ma tant’è.
I Megadeth, dicevamo. Il social media manager dei Megadeth ha naturalmente fatto muro, e dubito che il post sia farina del sacco di Dave Mustaine poiché in seguito a un avvenimento simile posso solo immaginarlo nuovamente drogato come nel 1988 e disteso su un pavimento mentre osserva i mostri sul soffitto, pronto a rialzarsi dal coma, cambiare religione, cambiare schieramento politico e tutta la line-up. Esattamente come edaphosauruses, anche i Megadeth chiamano in causa la verità e pretendono giustamente di far luce su di essa: ma le seghe, quelle, resteranno seghe. E ora arriviamo ad esse, basta rassegna stampa. Ora ci si rassegna e basta.
Il primo filmato è innocuo e ha il compito di rassicurarti e far sì che tu vada avanti: c’è lui seduto sul letto che saluta. Tu, a quel punto, tutto tranquillo scorri al secondo tweet e ti compare un video a velocità aumentata, tipo quelli delle telecamere di sicurezza delle gioiellerie. Dave Ellefson si muove rapidissimo, come un robottino, è nudo e scappa via da un letto; torna reggendosi il cazzo, dà un’occhiata in camera e sborra copioso. Voglio ribadirlo ancora una volta: ore 11.30, forno acceso, lasagne con la besciamella pronte a andare in cottura. Dio luccio. Non c’è scelta: se la prendi con apatia sarà un’autentica maratona di seghe a un orario in cui solitamente Tessa Gelisio ti dice sorridente quanto timo e quanto alloro dovrai buttare nella scamerita. Se rinunci non saprai mai a che punto è arrivato Dave Ellefson in questo scandalo che è scoppiato: tecnicamente potrebbe combinare qualsiasi cosa, e poi chi ha detto che in tutti i filmati si fa una sega? Ne avvio un altro.
Sembra diretto da Roger Deakins alla fotografia. Cazzone in primo piano, decentrato per non coprire la faccia pronta a diventare un meme di quelli eterni. E il prete luterano schizza come se fosse pagato prima che tu riesca a premere stop. La domanda che sorge alla fine di tutto questo è: che cosa ne penserà l’accondiscendente e ultratollerante Dave Mustaine?
In ogni caso è tardissimo per le riflessioni, notte fonda se si ha idea di pranzare ancora. Sono le dodici. Già avevo in testa le infinite riflessioni sul web. Pedofilo. Una minorenne. Dall’altra parte chi ritiene che una rockstar debba sborrare a suo piacimento e ad ogni modo il triplo di te, che, detto fra noi, le teen su PornHub le hai cercate molto più spesso delle presine su Amazon. Predatore! Il punto focale di tutta questa faccenda per me rimane un altro: questo qua ha rotto il cazzo per anni perché si stava avvicinando alla Chiesa Luterana, non l’ha affatto tenuto nascosto. L’ha ostentato. Non è tuttavia riuscito a nascondere che è un Pastore schizzatore privo di inibizioni, il che cataloga l’Evento in una categoria degna di pochi, rarefatti eventi.
È la categoria delle cose che capitano ma non ricapitano. E se hai assistito ad esse, e sei sopravvissuto ad esse, ogni dito puntato, ogni morale, ogni protagonista coinvolto ha perso. Ogni spettatore ha in qualche modo vinto. Non è giusto, non è sbagliato: è semplicemente così.
La morte eterna della besciamella e del solo concetto su cui essa si fonda: burro, farina, latte e un pizzicotto di noce moscata. Oppure Dave Ellefson, l’intolleranza alimentare incarnata. Dimmi Tessa Gelisio, dimmi ora cosa cazzo dovrei mettermi a mangiare. (Marco Belardi)
Mi è venuto il vomito, grazie… Comunque complimenti😅
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Pastore Luterano. Fa già ridere così.
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No escaping pain, you belong to me, clinging on to life by the skin o’my…già, di che cosa?
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E Hangar 18 che vorrà dire?
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Già allora Mustaine dichiarava: “I know too much”.
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Video luterano: prima l’utero, poi l’ano!
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L’unico modo per riprendersi è una ricetta di The Food Emperor https://www.youtube.com/watch?v=HaAw-2CxAbo
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…che mi ero perso… !!
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