Monthly Archives: giugno 2018

Avere vent’anni: ICED EARTH – Something Wicked This Way Comes

Trainspotting: Per qualche motivo Something Wicked è considerato da moltissimi come il migliore della discografia di Jon Schaffer, e questa cosa sinceramente non l’ho mai capita. Non solo perché i precedenti sono incomparabilmente migliori, ma soprattutto perché l’ho sempre trovato piuttosto noioso, ingessato com’è nell’alternanza pezzo lento/pezzo incazzato, e privo peraltro della sanguigna furia luciferina che aveva reso gli Iced Earth grandissimi e

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Avere vent’anni: MERCYFUL FATE – Dead Again

Mi dispiace un sacco di dover parlare male dei Mercyful Fate, perché sono uno di quei gruppi heavy metal dall’approccio estremo a cui mi sono affezionato veramente tanto, e che seppero uscire da canoni che il genere aveva indirizzato su binari molto severi. Quantomeno negli anni Ottanta, quelli dell’estetica e dell’esaltazione totale dei cliché. King Diamond era avanti rispetto ad

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I nuovi standard: KATAKLYSM – Meditations

Avete presente il giochino dei pro e dei contro? Se lo si facesse coi Kataklysm l’elenco penderebbe sicuramente dalla seconda parte, ma per certi aspetti devo comunque essere riconoscente verso i canadesi: un po’ perché intervistai Maurizio Iacono ai tempi di Shadows & Dust e fu una delle chiacchierate telefoniche più piacevoli che io ricordi, e un po’ perché, senza fare

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Pain of Salvation / Kingcrow / Aeternum @Largo Venue, Roma, 16.06.2018

Essendomi perso i Dark Tranquillity a Roma (giuro che non fu per Liverpool – Roma), questa è la prima volta che vedo un concerto al Largo Venue, locale di recente apertura che, grazie a qualche nome grosso, buona pubblicità e ottime iniziative, si sta già imponendo nell’ambiente. Per motivi di lavoro non ho potuto assistere alla performance degli Aeternum, gruppo

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