Queste poche righe sono il frutto di un’altra trappola del solito Roberto. Una sorta di ricatto morale, diciamo così, come spesso accade. Ieri, 12 luglio, ricorreva il trentennale di Blood, Sweat and No Tears, il primo full lenght dei Sick of it All, un disco che mi ha “cresciuto” (male) in tutti questi anni. Propongo di celebrare questo evento con
Continua a leggereIn un modo o nell’altro, ogni volta che vedo i Sick Of It All mi sento a casa. Possono cambiare le location, i contesti e la compagnia, ma questa preziosa sensazione rimane intatta. Penso dipenda dal fatto che Lou Koller e soci sono legati in modo inestricabile a una fase particolarmente felice della mia adolescenza, incastonata tra estati spensierate e
Continua a leggereNASHVILLE PUSSY – voto 7. La collaudata formula tette – whiskey – rock ‘n’ roll conserva inalterata la sua carica rigenerante, nonostante le dimensioni del Main Stage e l’orario più consono a una siesta che a una sbornia. Ogni volta che vedo all’opera Ruyter Suys, mi chiedo come abbia fatto a sposare quel caprone di Blaine Cartwright invece di qualcuno
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