Con questo concept sulla guerra civile americana la band di Schaffer certifica il suo inesorabile declino. Ottima la prestazione di Ripper Owens, ma solo su disco, perché dal vivo scontava la sua mancanza di carisma.
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L’ultimo disco di inediti con Matt Barlow rappresenta la fine dell’età dell’oro per la band di Jon Schaffer.
Continua a leggereNell’anno 2000 questo progetto arrivò a sconvolgere le vite di noi giovini metallari adolescenti. Da una parte Hansi Kursch, dall’altra Jon Schaffer: le anticipazioni e le indiscrezioni si rincorrevano da mesi, con i personaggi coinvolti che lanciavano dichiarazioni sibilline su come sarebbe stato e come sarebbero riusciti a unire in un’unica soluzione due gruppi così diversi. Il demone era Jon
Continua a leggereNon so quanti di voi che leggono strimpellano uno strumento, oppure avevano/hanno un gruppo, dedito magari al grind, tipo quello che Trainspotting ha nella sua testa da mille anni e che non riesce mai a concretizzare per varie ragioni (non ultima che non sa suonare un cazzo. Direte voi, e che c’entra il grind con il saper suonare? Vero pure, ma
Continua a leggereIl titolo mi piaceva un casino: Incorruptible, incorruttibile; quando l’ho letto ho subito pensato ad un album ortodosso, duro, con le palle quadre, magari un mezzo ritorno alle origini (anche se da quello specifico punto di vista forse ero un filo troppo ottimista ), insomma mi aspettavo qualcosa di buono. E invece no. Già col primo pezzo estratto, Seven Headed Whore,
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