Tag Archives: doom

Music to light your joints to #17 – Italia, di terra bella uguale non ce n’è

L’Italia, tranne alcune nobili eccezioni, è da sempre ai margini del satanismo che conta ed ha spesso deficitato nell’elaborare un suono che potesse essere facilmente riconosciuto come italico e apprezzato come tale. Il nuovo numero di musica per farsi le canne vuole ribaltare questo assioma e vi propone una breve carrellata di eccellenze oscure del bel paese, nomi che vi

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GOATSNAKE – Black Age Blues (Southern Lord)

Riascoltando per l’ennesima volta Black Age Blues, primo album dei Goatsnake da quindici anni a questa parte, ho finalmente capito a cosa servono i Sunn O))). Lasciate perdere l’aura di soffocante misticità che circonda gli incappucciati di Seattle, dimenticatene gli eccessi sonori e simbolici. A dispetto di ciò che sostengono le più leccate riviste del settore, la vera funzione dei

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Music to light your joints to #16 – strenna natalizia

Nuovo numero della sempre temibile rubrica MTLYJT che, visto il periodo dell’anno, serve anche da recuperone in anticipo (una nuova frontiera della professionalità qui a MS). Nel caso siate ancora indecisi su cosa farvi portare da Babbo Natale, spero che codesta strenna narco-natalizia possa essere da guida per voi e le vostre mamme e fidanzate sugli ultimi acquisti da fare

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Music to light your joints to #15

Essere appassionati di doom porta a seguire decine di band pressoché intercambiabili ma che vale comunque la pena ascoltare perché hanno, diciamo, il feeling giusto. Questa perversione intrinseca all’amore per uno dei filoni più reazionari e allo stesso tempo più aperti a contaminazioni dell’heavy metal è ulteriormente accentuata nelle sue derive estreme, ovvero tutta quella gente che prende quattro riff

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HOODED MENACE – Darkness Drips Forth (Relapse)

Gli Hooded Menace hanno più senso se considerati un divertissement tarantiniano che se presi sul serio. Non hanno una personalità particolarmente spiccata o una precisa identità stilistica; si limitano a rendere tributo senza troppe pretese alle loro influenze: dai primi My Dying Bride ai Winter, dal death scandinavo alle colonne sonore dei film di Argento e Fulci (nei dischi passati

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