Avere vent’anni: RAMMSTEIN – Rosenrot

Rosenrot, dichiararono all’epoca gli stessi Rammstein, va considerato come la seconda parte di Reise, Reise. I due album sono strettamente collegati da più di un punto di vista, tant’è che il disco fu presentato proprio alla fine del tour del precedente, dopodiché la band si prese una pausa di sei mesi prima di ricominciare a suonare in giro. Alcuni pezzi (cinque o sette, non si è mai capito bene) vengono direttamente dalle sessioni del precedente album, quindi ne sono tecnicamente scarti. Quelli di sicuro totalmente nuovi sono Benzin, Mann Gegen Mann, Spring e Te Quiero Puta; alcuni altri hanno subito qualche più o meno leggera modifica. La connessione tra i due dischi è tale che originariamente Rosenrot avrebbe dovuto chiamarsi Reise, Reise parte II, e infatti la nave in copertina rimandava proprio all’idea del viaggio. La decisione di dargli un titolo nuovo è stata talmente tardiva che non c’è stato neanche il tempo di cambiare la copertina, modificando solo la scritta sulla fiancata. La qual cosa effettivamente non funziona benissimo, anche considerando il tema agreste della canzone a cui fa riferimento.

Questo rapporto simbiotico tra i due album mi ha sempre stranito, dato che li trovo paradossalmente molto diversi. Innanzitutto perché Rosenrot mi piace tantissimo, tanto che in una ideale classifica dei loro dischi lo metterei al terzo posto dopo il debutto e Sehnsucht, irraggiungibili. E poi perché mi suonano molto diversi all’ascolto, sia da un punto di vista di produzione che di composizione. Reise, Reise soffriva ancora di alcune caratteristiche deboli di Mutter, in primis un impatto sonoro più limitato e una certa eterogeneità che non dava un centro ben definito all’intera opera. Tutto ciò era forse figlio di un periodo complicato: qualche tempo prima c’era stata maretta all’interno della band, forse a causa delle frustrazioni di Richard Kruspe, che avrebbe voluto più libertà. La cosa si risolse permettendo al chitarrista di intraprendere una carriera solista e il risultato è appunto Rosenrot, che rispetto a Reise, Reise è molto più a fuoco, diretto, potente e compatto, senza troppi svolazzi; e a questo proposito è curioso che una delle poche canzoni scritte per l’occasione sia Te Quiero Puta, che sarebbe invece stata benissimo sul precedente, e infatti è uno dei pezzi più deboli e CRINGE, come dicono i giovani. Il disco è poi suonato interamente da loro con strumenti “classici”, senza collaborazioni con orchestra o altro, a parte proprio in Te Quiero Puta dove compaiono dei trombettisti mariachi.

Parlando dei pezzi in sé, il disco parte sparato con tre bombe atomiche, non a caso scelte tutte come singoli: Benzin, Mann Gegen Mann e la traccia omonima, il cui giro di basso iniziale è una delle prime cose che mi vengono in mente quando penso ai Rammstein. Bellissime anche le due ballate Wo Bist Du e Don’t Die Before I Do, quest’ultima con il duetto tra Lindemann e la cantante dei Texas, Sharleen Spiteri. Il resto si mantiene comunque su una buona media, fatta eccezione per Spring e la suddetta incomprensibile Te Quiero Puta. Considerato che i dischi dei Rammstein, a parte i primi due, hanno sempre sofferto di fortissimi cali di tensione, Rosenrot spicca sul resto della loro discografia anche solo per questo motivo. Fantastici anche i video, specie quello della traccia omonima e di Mann Gegen Mann, diretto da Jonas Åkerlund; quello di Benzin è una bella idea rovinata dalla CGI. Ci sarebbe da parlare anche dei testi, ma poi la recensione raggiungerebbe lunghezze belardiane; da citare però quantomeno quello della title track, che tutti i maschietti dovrebbero mandare a memoria. (barg)

5 commenti

  • Avatar di Simone Amerio

    Boh. Premesso che le opinioni sono come il buco del culo e tutti ne hanno una ma anche, come si dice in Piemonte che non tutti i gusti sono alla menta, non capisco come facciate a criticare Mutter e ad esaltarvi per questo. Se mi chiedete di scegliere tra Mutter e Reise Reise direi che è una lotta durissima, come chiedere se si vuole più bene a mamma o papà ma questo Rosenrot e l’omonimo sono sicuramente i dischi più brutti e sciapi del gruppo tedesco. Non bastano quei tre o quattro episodi perché una Te Quiero Puta cancella tutto ciò che di buono c’è in un disco.

    "Mi piace"

  • Avatar di EXO

    “Reise reise” il loro miglior lavoro, questo non so come possa essere la seconda parte, è molto diverso ed il meno bello insieme a “Rammstein”, soprattutto “Don’t Die Before I Do” e “Te quiero puta”skip assicurati.

    "Mi piace"

  • Avatar di Snaghi

    Disco incredibile, non saprei dove metterlo in una ipotetica classifica ma neanche mi interessa. Rosenrot una delle più belle canzoni di sempre. E Te Quiero Puta semicapolavoro, evidentemente incompreso

    "Mi piace"

  • Avatar di Pepato

    Per me uno dei loro peggiori, non c’è una canzone che mi resti in testa.
    (il video di rosenrot però bellissimo)

    "Mi piace"

    • Avatar di Federico DG

      A questo album ci sono affezionato, anche se non lo reputo all’altezza del precedente. Ad alcune canzoni mancava il guizzo definitivo, ma ne aveva molti validi. all’epoca avevo apprezzato molto i testi. hilf Mir è da quando è uscita che vorrei sentirla live, sottovalutata anche da loro secondi

      "Mi piace"

Scrivi una risposta a Simone Amerio Cancella risposta